Territorio

Smrt fašizmu, sloboda narodu!







venerdì 28 settembre 2012

caro direttore

Gentile direttore,
mi chiamo G3RT, ho una certa età, svolgo un certo lavoro e ho una famiglia con un certo numero di componenti.
Gli voglio molto bene, ma, nella nostra vita in comune c'è un neo rispetto al quale gradirei un consiglio.

Una delle cose che amo, oltre a coltivare la terra, produrre vino, allevare pollame, andare per funghi, e scrivere post del cazzo su questo blog,  è cucinare.

Mi piace cucinare con la giusta lentezza, usando ingredienti naturali nel modo più naturale possibile, in modo che il loro gusto non venga alterato o ricoperto da ingredienti e/o salse che niente hanno a che vedere con il piatto.

Per inciso, in cucina utilizzo spesso il vino (a volte anche come ingrediente per il piatto in preparazione).

Ed eccoci al neo di cui Le scrivevo dianzi.

I miei familiari sono colti, intelligenti, leggono libri, quotidiani, riviste, studiano, usano internet...

Purtroppo però mentre io cucino guardano la TV nella stanza a fianco.

Il problema è che guardano programmi veramente di merda e io sono infastidito dal chiacchericcio e dalle puttanate che mi tocca ascoltare e più mi sforzo di non sentire, più quelle parole vuote mi entrano nelle orecchie.
E più mi entrano nelle orecchie più mi incazzo.

In quei momenti vorrei buttare nel cesso il frutto del mio lavoro e fargli mangiare pane secco e acqua.
Oppure vorrei prendere il mattarello con cui si tira la pasta e spaccare la televisione.

Che devo fare?
Vado dritto al neuropsichiatrico?




 

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giovedì 27 settembre 2012

Decerebrato

Adempio alla liturgia:
apro il portafogli
estraggo il codice fiscale,
il ticket restaurant,
il viacard,
il bancomat,
la carta di credito.

Pago dunque sono.

 

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mercoledì 26 settembre 2012

Non è merito mio

Mia madre doveva essere pervasa da qualche insano spirito di sacrificio.
Infatti quando era ancora molto giovane sposò mio padre e ci fece due figli.
Lui era ammalato già allora.
Fu per questo che non feci mai in tempo a conoscerlo.

Mio nonno ci provò a farmi da da padre,
me lo ricordo fiero e forte,
col passo lungo di montagna camminare per senteri
o con la falce in mano a tagliare l'erba.

Poi, molto presto,
gli anni passati in prigionia.
e poi in miniera,
gli presentarono il conto .

Respirare tra un colpo di tosse e l'altro era sempre più difficile,
e una sera lo riportarono a casa dall'ospedale,
e quella notte, io stavo seduto di fianco al suo letto,
e  lo vidi e lo sentii andare via.

Senza modelli di riferimento,
con i miei figli,
ho interpretato me stesso.

A volte ho fatto cazzate, a volte ci ho preso.



 

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martedì 25 settembre 2012

Io mi sforzo ma tu non capisci un cazzo

Che essere uniti ha senso se c'è qualcosa da mettere in comune
e stare dalla stessa parte vuol dire che se faccio un passo io un'altro lo devi fare tu
e che non sono io il tuo nemico
e che i giudizi facili non debbono esistere e nemmeno i giudizi difficili
e che la maggioranza spesso uccide in nome del numero
e nel silenzio assenzio bevuto d'un fiato per sorvolare sul non avere avuto il coraggio di dire la cosa giusta quando era ora di dirla questa cosa che te la sentivi scoppiare dentro
e ora rimpiangi il tempo in cui non l'hai fatto oppure l'hai detta ma era una stronzata
e però dura poco perchè ti metti a canticchiare per scacciare quel raggio di sole che ti illuminava
e ti facevo vergognare di te ma dandoti la possibilità di capire e riscattarti.

Invece hai preferito continuare a fischiettare, le mani in tasca e la faccia da culo.

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venerdì 21 settembre 2012

Sparati sul tuo, stronzo!

Scendendo  da casa verso il paese,
proprio di fianco all'orto
c'è un falchetto immobile sul ciglio della strada.

Penso: "strano che non si muova".

Dall'altro lato, nascosto tra l'erba del prato,
dall'alto della masiera,
messer gatto nero già lo punta.

Mi fermo e mi avvicino.

Appena in tempo: il falco non vola.
Saltella come una gallina.
E' ferito: ha un'ala impallinata.

Corro verso casa.

Prendo il retino da  polli
e sempre correndo
ritorno  nella vigna dove sta accucciato.

Col retino è facile catturarlo.

Poi mi sfilo la maglietta
lo copro
lo raccolgo.

Non avere paura bello.
Io sono senza fiato
e tu  al sicuro.


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mercoledì 19 settembre 2012

Preparazione

Sono ragionevolmente sicuro che quando morirò non andrò da nessuna parte.
Non mi ricongiungerò a niente e nessuno.
Gli atomi che mi formano se ne andranno via.
Ognuno viaggerà lungo la propria traiettoria
e si unirà ad altri 
dando origine a nuove forme fisiche
replicando in piccolo quello che facciamo noi umani
nel tempo che trascorriamo.
Terra, funghi, vermi, insetti, erba, alberi, uccelli, che ne so?
Però io non esisterò più.


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lunedì 17 settembre 2012

Come una malattia.

Ne abbiamo dette e fatte oggi di cose!
andiamo adesso:
è ora di tornare.

Cammino, verso la stazione,
 lungo le fondamenta,
 in questo giorno di sole caldo.

Superato un ponte, c'è un muro rovente,
sormontato da filo spinato
e cavalli di frisia.

E mentre l'acqua sciaborda,
una guardia cammina lentamente
e lentamente ripassa.

Due donne, in divisa, davanti al portone,
chiacchierano,
più del più che del meno.

Ma le parole nemmeno si sentono tanto denso è il silenzio
in questa città di canali tappezzati da alghe verdi
e case erose da onde marroni.

Relegati dietro un muro in una giornata così!
mentre fuori si gode del sole,
e le navi passano e la gente saluta.

Ogni generazione, continuamente, testardamente
costruisce nuovi muri e nuove galere,
nuove chiese e nuove sette,
nuovi manicomi e vecchie esclusioni.

Pensando di salvarsi,
"la maggioranza sta".


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lunedì 10 settembre 2012

figli inutili


Hai in mente l'uomo fuori dall'aeroporto,
sotto il sole che picchia,
avanti e indietro alla rotatoria o al semaforo,
dalla prima macchina all'ultima della breve coda,
a cercare un ricavo
funzione della variabile "endorfine in circolo"
lungo i nervi degli automobilisti,
mentre la  mano maneggia con destrezza
e svuota in un barattolo gli spiccioli raccolti,
e chi lo guarda forse si chiede
quanto guadagna e  quanto mangia
dove dorme e dove ha lasciato il braccio mancante?

E ti ricordi
la ragazza magra
che passava le giornate
chiedendo passaggi
ogni giorno sulla stessa strada
inverno ed estate
andando e tornando da un luogo di leggenda
e poi improvisamente sparì
e scoprimmo tempo dopo
che fu investita lungo il ciglio di quella strada
che aveva percorso per anni
in autunno e in primavera?

E quella volta che trovammo il nostro amico in delirio
dentro la macchina che non ricordava chi era
e rideva e rideva
e poi si perse
e fu trovato dentro un fosso
a pochi chilometri da casa
in stato confusionale dicevano
e poi da grande uccise sua madre
e fu rinchiuso
in manicomio criminale?

Macchè  karma o destino, è questo mondo di merda che non ha spazio per i propri figli!

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domenica 9 settembre 2012

non amo i cani perchè muoiono prima di me

Da bimbo mi incazzavo continuamente perchè il mondo dei grandi era un mondo pieno di merda e arbitrio (libero per loro, obbligatorio per me!).
La maestra di dottrina scrisse in un giudizio che ero "facile all'ira".
Ma che cazzata! Era lei che puzzava di piscio perchè non si lavava.

Anche da ragazzo non ero granchè
Un giorno dissi (avrò avuto dodici anni) che avrei abbattuto la chiesa per metterci un discoteca.
All'epoca mi immaginavo una discoteca come una biblioteca con i dischi 33 1/3 in vinile al posto dei libri.

Poi nacquero i "dancing" e da lì tutto discese come un fiume di merda in piena.
 

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venerdì 7 settembre 2012

Dunque è così.



E' come se a un certo punto si diffondessero dei virus nell'aria che ci fanno parlare tutti degli stessi argomenti.
E non parlo del calcio o della politica o delle banche.
Parlo, ad esempio, del dolore o dell'amore, o della solitudine.

Un giorno, quando chiuderai la porta e te ne andrai, sentirò pesare il dolore e la solitudine sul mio cuore.
Ma fino ad allora, anche se non me ne accorgo quasi mai, una parte di quel peso lo porti tu.
 

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domenica 2 settembre 2012

yuppie

Cammina con passo veloce,
occhi come antenne,
ci sono segnali  da captare,
fondamentale capire
se il tizio è uno stronzo,
uno sbirro o se invece ne ha.

Una domanda da dietro:
Sei a posto?
Se fossi a posto sarei qui?
Qui a sbattermi peggio che se stessi lavorando?

A decine di chilometri da casa
a girare per vicoli e piazzette a cazzo,
perchè fra poco sarà ora
e devo fare provviste per alemno due giorni.

No cazzo non sono a posto,
ma te non t'ho mai visto e non ho voglia di prendere un pacco.
Mi fido, non mi fido, mi fido non mi fido.
Porcaputtana che fatica decidere.

Dai fammi vedere cosa hai...mmm...mmm
Ok dammi.

E adesso:
farma
spada
fiala
acido
e via si torna a lavorare.
 

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sabato 1 settembre 2012

Vino

Si fa presto a incazzarsi per stupidaggini.
O no?
Ad esempio ti  fa male una caviglia o hai acidità di stomaco,
ed ecco che il primo che ti parla rischia di diventare bersaglio del tuo malessere.

Spesso cmq ci si azzecca, perchè (spesso) chi ti si rivolge merita di essere trattato male.
A prescindere direbbe il principe De Curtis.

Però una cosa la devo dire.
L'enoteca del festival N.d.M. Per i Beni Comuni fa cagare.

Ogni volta che ci bevo qualcosa mi incazzo con chi incontro dopo.
E non mi fa male la caviglia.

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