Territorio

Smrt fašizmu, sloboda narodu!







giovedì 25 luglio 2013

Chi fa cosa (nel blog)

Colui che ivi scrive
pensa di usare
me come voce.

Non s'accorge
che sono io
ad usare le sue dita.
 

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mercoledì 24 luglio 2013

Sempre in ritardo

Morto il primo decennio
del terzo millennio,
seppellito l'ultimo,
del secondo,
ecco che arriva
il "Decreto del Fare".

L'orrore (anche) nel linguaggio.

Fuori tempo massimo,
questi scimuniti,
scimmiottano,
un marketing ammuffito,
con slogan scaduti.

Meglio sarebbe
usare il giusto nome:
"Secreto del Fare".

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Caporali

Siete sordi e ciechi,
ma, purtroppo,
non privi di lingua.

Non privi di lingua,
purtroppo,
parlate a vanvera,
come a dir col culo,
ché ogni parola
camuffa un scora.

Ascoltate e non capite
guardate e non vedete,
ordinate al mondo,
e non vi accorgete,
delle facce tirate,
della narici allargate,
degli sguardi assassini.

Il tempo è trascorso,
la pazienza terminata.

Fra poco veniamo a prendervi.

 

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domenica 21 luglio 2013

Una questione di sopravvivenza.

E' indispensabile,
per me,
ormai,
bruciare il senso comune,
combattere l'orrore quotidiano,
smontarlo pezzo a pezzo,
gettarne i resti ai maiali,
che non rimanga nulla,
a ricordare questi tempi,
questo caldo,
umido,
appiccicoso
merdaio collettivo.



 

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mercoledì 17 luglio 2013

Fuga di cervelli.

Meglio la noia di cenare da soli
o la fatica di una sera con colleghi poco conosciuti
e relative mogli?

Stasera scelgo la prima.
Almeno le cose che dico
le ascolta uno che le quasi capisce.

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mavadaviaelcù

poi io non so,
non so davvero.

sto qui a tossire
in questo ufficio
freezercondizionato

sudando freddo
da fatica
e pressione

precario
come le foglie di Ungaretti

e quando torno a casa

sto sotto il sole
a grattare erba
a estirpare gramigna

per crescere un po' di roba sana
da mangiare
senza cazzi e pretese

e poi cazzo porco
arriva uno
e mi parla dello spinning sinergico?

 

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martedì 16 luglio 2013

pulirsi il c..lo con la m..rda

Guarda, io posso capire e anche in una certa misura essere d'accordo che occorre riscoprire l'artigianato, l'agricoltura, i lavori manuali, anche faticosi.
Dipende dal contesto e da quello che si vuole sottintendere dicendo le cose.

No, perché se me lo viene a dire il coglione di giornalista mattutino che IO devo fare il muratore mentre LUI spara cazzate alla radio molto ben remunerato...e beh..stocazzo!
 

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Fuori tempo

Non ricordo se questa storia l'ho già raccontata
e non ho voglia di girovagare per il blog per verificare.

E' una storia di fine secolo,
ma non il fine secolo di cui parlavamo
quando eravamo giovani,
bensì il fine secolo di cui parliamo oggi:
erano gli anni di merda 80 e 90,
quelli di cui l'unica cosa positiva
furono i Nirvana e i Radiohead
e poco altro.
Anni di sconfitte su cui meditare.

Beh questo amico nostro, era nato in ritardo di  un secolo.

Nelle campagne del nord-est, catturava i pesci nei fossi a mani nude.

Lì era nato e lì era il suo ambiente naturale.
Conosceva la campagna,
poteva stare immobile a osservarti
come un indiano di un film
e tu nemmeno ti accorgevi che era lì.

Quando tornava a casa faceva giri larghi,
sempre da direzioni diverse,
per controllare che non ci fossero sbirri in vista.

Sarebbe stato,
nel tempo giusto,
un secolo prima,
bracconiere,
contrabbandiere,
ribelle istintivo,
anarchico inconsapevole.

Invece lo incontrammo dopo dieci anni
dacché la nostra adolescenza era finita.
.
Non era messo bene.
Malato, era uscito da poco
causa T4 sotto scorta
di sicurezza.

Mangiava alla mensa dei poveri.

La mia compagna lo invitò a casa.

E iniziò a venire da noi,
qualche giorno alla settimana,
a cena.

Si faceva qualche scrupolo,
ma insomma,
il calore di una casa,
un pasto da dividere
e una bottiglia di vino buono
era meglio della mensa dei poveri
o come cazzo si chiamava.

Venne da noi per un po'.

Poi, una sera dimenticò la giacca
sull'attaccapanni in entrata
e scomparve.

Qualche tempo dopo sognai di lui
che mi diceva che la giacca non gli serviva più,
che potevo tenerla e usarla
o darla a qualcuno a cui sarebbe servita.

Due giorni dopo vedemmo la sua foto sul giornale.

Non era il tipo da sbagliare dose.



 

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domenica 14 luglio 2013

Ogni uomo è mio fratello

Oggi di qui è passato un uomo.
Un Marocchino.

Io abito in cima a una collina.
E' arrivato in bicicletta sulla strada sterrata.
Al cancello timidamente chiamava.

Ha ripetuto: "Ciao...ciao...ciao", per farsi scorgere.

Qui fa caldo e siamo in ramadan.
Non si beve e non si mangia fino a sera.

Nella borsa aveva quasi niente.
La crisi colpisce anche l'offerta di cianfrusaglie.

Gli ho comperato sei paia di calzini di cui non ho bisogno.
Due paia di mutande di cui non ho bisogno.

Poi gli ho dato un po' di patate dell'orto e delle uova "di casa".
Spero che il suo ramadan stasera sia un po' migliore.

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Sgrammaticato

Tra le bevande gassate
salvo il chinotto
e la spuma al ginger.

Chi non li conosce è un problema suo.
 

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Il gusto vero della vita

c'è sempre un figo che figheggia
e un branco di stronzi che galleggia.

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venerdì 12 luglio 2013

Questa non è una metafora.

Qualche giorno fa
è' venuta la volpe,
a razziare  il pollaio,
a fare strage.

Tre giorni dopo,
una chioccia,
data per persa,
morta e dispersa
è tornata a casa,
azzannata e zoppa,
con le ferite infette,
brulicanti di vermi.

E' ricomparsa,
la chioccia,
vicino al cancello
dalla parte del bosco.

La mia compagna l'ha raccolta,
lavata nel lavandino,
con acqua tiepida
disinfettato le ferite,
pulite dai vermi.

Oggi è il terzo giorno,
i vermi sono quasi scomparsi,
la chioccia sta meglio,
e la cura continua.

Chi sfugge alla volpe merita il nostro aiuto.

E questa sì che è una metafora.
 

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mercoledì 10 luglio 2013

Bozza

Sotto milioni,
di particelle di polvere,
che galleggiano tra i raggi di sole
pallido attraverso il vetro
di un abbaino,
di una soffitta,
che odora di resina
e piscio di gatto.

Sotto milioni di gocce
di pioggia battente,
in un'altra casa
in un atro luogo,
a mille chilometri
di amore mancato,
a mille chilometri
di accenti e di lingue
diversamente parlate.

Sotto il tetto
di un altro abbaino,
sotto la meridiana ocra
disegnata da chissà quale,
(sicuramente un manovale),
due triangoli
bucano il muro
di pietre e carta.

Lì ci nascosi
le nazionali senza
filtro
e le fumai con piacere,
qualche tempo dopo.

 

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domenica 7 luglio 2013

Senti

Stasera è liscio.

Diciamocelo,
forse,
dico forse,
è meglio il liscio del zang tumb tumz di ieri sera.

Però, come ogni anno,
tra giungo e luglio,
mi chiedo che cazzo di gusto ci trovino
i miei vicini,
i miei concittadini,
i miei compatrioti,
gli umani in genere,
a produrre rumori,
molesti,
proprio qui
sotto la finestra
della mia quiete.

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bea vita

avanti e indietro
sono meteore nel didietro

indietro e avanti
introduzioni senza guanti

indietro,  indietro
inalazioni di piretro

avanti,  avanti
sono metafore spioventi





 

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venerdì 5 luglio 2013

Sotto a chi tocca

Dividerei le persone tra chi inventa,
chi emula
e chi emula da cazzo.

Meglio una schifezza fatta in proprio
che una cover assassina(ta).
 

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East-Nord Real Estate

L'uomo mi parla gentilmente:
oggi ha bisogno di me.

Nella voce una minaccia implicita.

Gocce di sudore sulla pelle,
caldo e brividi,
rotoli di grasso,
evidenziati dalla postura.

Lavorare è faticoso.
Fare un lavoro di merda ancora di più.


 

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