Territorio

Smrt fašizmu, sloboda narodu!







martedì 31 dicembre 2013

Fantasmi

La casa ha pareti spesse,
solide come si usava un tempo,
non fragili tramezzi
di mattone forato e carta.

La casa ha un focolare
dove la fiamma arde
e ne consuma la parete di fondo,
lentamente.

La casa ha scale di legno
con gradini che gemono
sotto il peso del ricordo
delle persone amate.

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domenica 29 dicembre 2013

Il cane

Sono stato un bambino
sbandato e ribelle,
e ho avuto un cane.

Sono stato figlio e solo,
fratello e solo,
ma ho avuto un cane
che ho amato,
che mi ha salvato.

Sono stato un ragazzo
e sono sopravvissuto.

Mi ricordo chi ero,
com' ero
e un po' mi vergogno,
ma spesso son fiero.

 

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mercoledì 25 dicembre 2013

Quiete

Due ragazzi ritornano a casa.

Camminano rapidi,
sul selciato illuminato,
da distanti lampioni azzurri.

Odore freddo di letame fumante,
e silenzio profondo
e pensieri leggeri.

I ragazzi camminano:
ritornano a casa,
verso una cucina tiepida,
verso il respiro profondo
dei nonni addormentati,
verso una tisana di tiglio,
e un letto di legno ormai piccolo,
e coperte calde.

Verso casa.
Dove resterà il loro cuore per sempre.

 

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Il libro non fà il fighetto

Contro, contro,
sempre contro cazzo!

Ci sono così tante cose contro cui essere
che non mi rimane il tempo per costruire.

Eppure di cose ne avrei da fare:
vorrei piantare un nuovo vigneto,
trasformare una fabbrica abbandonata in un ostello,
aprire uno "Starbucks del popolo",
dove chiunque si possa fermare
a leggere un libro bevendo un caffè o una birra,
o un'ombra di rosso (ché di popolo parliamo, mica di fighetti (e non è il libro che fa il fighetto)).

E di cose ne avrei anche da NON fare:
perché un bel cambio sarebbe
anche solo abbandonare comportamenti
modi di essere
modi di pensare
modi di moda
ed essere come si sarebbe se.
 

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Ricchi di merda

Scorrono su visi di ogni età,
lacrime scolpite come pietra.

Dal profondo sgorgano:
dal buio dell'anima.

E debordano senza timore,
da dentro a fuori,
a rigare le guance,
a ricevere inutili auguri
di inutili buone feste.


 

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sabato 21 dicembre 2013

Appunti di natale

Una ragazzina nera
con due cespugli di gelato in cono
ai lati della testa
cammina veloce sul marciapiedi illuminato.

Due  amici, apparentemente gay,
con tight e farfallino e sciarpa di seta bianca
bevono un' acqua brillante
con annoiata aria British.

Donne di diverse età e misura,
orizzontale e verticale
vestono esagerati abiti corti
con tacco 12.

 

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giovedì 19 dicembre 2013

Beato te che viaggi (continua dal post precedente)

La mattina, quando scendo dal letto,
mi sembra di avere dei capogiri.

E' vero che al risveglio, sono rincoglionito di mio
come del resto voi presumo, amici lettori del blog,
ma però (che non si dice ma però),
avere capogiri è raro,
direi impossibile se non hai bevuto "a lot" la sera prima.

Invece qui la mattina ho i capogiri,
mi sembra che il pavimento ondeggi...
perdo l'equilibrio....

Ma 'spetta 'spetta...cazzo,
non sono io che ondeggio,
è il pavimento a onde.

Sotto la moquette si nascondono salite
e discese ardite....
dal letto al cesso un salire e scendere.

Fortuna che sulla tazza ci si può sedere.

 

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Beato te che viaggi

La colazione in questo luogo,
consiste di cartone ritagliato a triangolo
al quale cartone è stata mostrata la foto di un pezzo di pane,
per fargli capire a cosa si deve atteggiare,
spalmato di burro ghiacciato
che perciò non si spalma
ma rimane a pezzoni
e se insisti fai un buco nel pane cartonato.

E sopra ci metti un po' di marmellata elettrica
senza esagerare perché ce n'è solo un barattolino per tavolo,
grande come il ciccio di uno col ciccio piccolo.

Uova, fagioli e salsiccia li lasciamo a loro, per carità,
che ancora non siamo indigenti come i forconi in Jaguar.

Per pranzo ci siamo stancati dei tramezzini da frigo,
abbiamo optato per le zuppe
precotte e riscaldate a microonde (urghhh).

Arrivo a sera con le budella ritorte,
la fame che urla
lo stomaco contratto.

Perfino col cagotto.





 

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martedì 17 dicembre 2013

lampi su natale

No,
ditemi voi come cazzo fa uno
a trovare l' ispirazione
per scrivere qualcosa
con "happy new year" sparato a palla
nella hall di un hotel di merda,
con tutti i tavoli occupati
e nessun posto dove appoggiare la birra
e il wifi che non prende in camera.

L'unica ispirazione che viene è
"Natale in fiamme"!

And happy new end.
 

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Virgole

Da un volantino forconiano senza virgole:
"quando un governo non fa ciò che vuole il popolo va cacciato anche con mazze e pietre".

Con virgole (punto due punti e punto e virgola. cit. Antonio de Curtis):
Quando un governo non fa quel che vuole il popolo, va cacciato; anche con mazze e pietre.

oppure:
Quando un governo non fa quel che vuole, il popolo va cacciato; anche con mazze e pietre.

Che mondo! (cit. Obelix)
 

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lunedì 16 dicembre 2013

Sensi di colpa

Quindi tu vorresti che,
per non aver la puzza al naso,
mi rotolassi nella merda?
 

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sabato 14 dicembre 2013

Il secondo figlio

E' quello che arriva dopo.

Che non può evitare
la chiamata di leva
schivata dal primo.

Che viene trattato sempre
un po' da bambino.

A cui si perdona ciò
che non si perdona al primo.

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venerdì 13 dicembre 2013

Si son tolti i caschi

"I presidianti hanno espresso il desiderio di assistere alla santa messa".

Ma come,
compagni,
non eravamo noi a dire
né  dio né stato né servi né padroni?

Qualcuno si toglie il casco
e a qualcuno s'appanna la vista.

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Nodo scorsoio

Ci sono rabbie che nascono dalla consapevolezza,
altre che nascono dalla frustrazione.

Ci sono rabbie che producono cambiamento
e rabbie che producono restaurazione.

Diritti contro galera.
Solidarietà contro profitto.
Comunità contro egoismo.

Abbracci contro pugni.

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domenica 8 dicembre 2013

Appena prima del buio

Un capriolo sale lungo il sentiero,
dal vigneto basso fino al prato
e lì si ferma,
a sbocconcellare l'erba stopposa del tardo autunno.

Salta e si gira
e scompare tra gli ulivi e il bosco
mentre il caligo s'alza
a rafforzare l'ombra.

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sabato 7 dicembre 2013

Prima della televisione

Per natale,
arrampicati sul tetto della baita abbandonata,
raccoglievamo lunghe fette squadrate di muschio
profumato di terra.

Poi, a casa,
la nonna abbassava lo sportello del forno della stufa,
e noi, seduti su scomode sedie di legno,
ci appoggiavamo sopra i piedi bagnati,
e le rosse dita ghiacciate si riscaldavano,
fino a formicolare.

Più tardi,
dopo la cena e il bagno nel mastello
bevevamo la tisana di fiori di tiglio
e talvolta ci addormentavamo
ascoltando la cronaca di una partita di calcio.

 

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mercoledì 4 dicembre 2013

Mattina presto

Tra poco andrò,
come ogni giorno,
verso la mia prigione.

Rimane la collina laggiù,
a dormire,
sdraiata sulla pianura,
bianca di cristalli di brina,
mentre il sole la illumina di arancio.

 

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martedì 3 dicembre 2013

77

Guarda che quelli lì,
quelli lì col dito alzato,
quelli lì che ti spiegano il bene e il male,
quelli lì che mentre fai di tutto per liberarti,
loro, quelli lì, ti rimettono in gabbia,
beh, guarda che quelli lì,
anche allora,
tre decenni fa,
quelli lì,
stavano dall'altra parte.
 

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lunedì 2 dicembre 2013

Falchi

Prendono il vento e salgono
le ali allargate,
il grido stridulo e regale,
spirali e macchie
nel limpido cielo terso.
 

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domenica 1 dicembre 2013

Giovanilismo

Scrive "ke" invece che "che".
 

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sabato 30 novembre 2013

Brava gente

Effettivamente,
chiarire alla donna di colore
che ha comperato tre pezzi di pane
chiedendo in anticipo il prezzo
per capire di quanto aumentava
il suo debito corrente di 25 euro,
che lo shopper costa 5 centesimi,
è uno dei  modi per dire
"non sei gradita, qui".

 

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Adolescenza

Gli anni trascorrono
come nebbia lattea
a velare
le mani aggrovigliate,
i singhiozzi,
le malinconie feroci,
i sorrisi e i baci,
i tumulti dell'anima.

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venerdì 29 novembre 2013

Onda

Dalla finestra gelata,
filtra la luce incerta dell'alba.

Novembre declina,
velocemente.

Arriva il gelo infame infine
a scaldare i cuori.


 

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giovedì 28 novembre 2013

Il figlio dell'oste

Il figlio del mio amico oste,
che ha deciso di studiare lettere,
(il figlio non l'amico mio)
allo sgomento di molti e
al divertimento di alcuni,
replica convintamente:
"meglio un oste colto
che un bovaro come te".

Applausi.
 

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sabato 23 novembre 2013

Bozza numero due

Ho perso l'attimo.
Le parole non hanno avuto vita.
Non ho dato loro la loro forma.
L'ambiguità è un virus.
Il mio nemico mi uccide.

 

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mercoledì 20 novembre 2013

La casa dei cani

Si lasciano condurre
docilmente
senza obiettare
ossequiosi e vigliacchi
fino a quando
ti azzanneranno alla gola
per poi cercare
un nuovo padrone.
 

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domenica 17 novembre 2013

Nemesi

C'è questo bar,
non so se l'ho già scritto,
dal nome improponibile,
da anni covo leghista,
così leghista che
il sole padano,
o la stella padana,
non so, non me ne intendo,
sta esposto dietro il bancone,
tanto perché l'avventore
capisca dove si trova
e con chi ha a che fare.

Una decina di giorni fa,
mentre attendevo
che il meccanico  terminasse
una riparazione alla mia macchina,
mi venne voglia di un caffè.

Perciò entrai nel bar,
tanto sono bianco e nato al nord.

Da non credere,
dietro al bancone c'era un barista cinese.
 

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Se ti sembra facile, prova tu.

Le parole abbandonate
sono scheletri 
lungo le piste
che attraversano i deserti.

Poi, quando piove,
per pochi giorni,
i fiumi si riempiono d'acqua
tutto fiorisce
e gli scheletri danzano.
 

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Pecunia olet (azzurra libertà)

Sarebbe bello
andarsene per sempre
via lontano
dalla stupidità.

Sarebbe bello
uscire fuori
da questa cacca tiepida,
tornare a respirare.

Sarebbe bello
vivere in silenzio,
parlare per dire qualcosa,
non qualsiasi cosa.

Ma ti inseguono ovunque.

In cima ai monti
in mezzo ai boschi,
lungo le rive dei fiumi,
nelle paludi,
e nel deserto;
vengono rumorosi
i caciaroni,
non danno tregua
e pretendono.

!oluc ni av
 

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A volte ritorno

E' un treno che corre
lungo una linea secondaria
sotto un freddo limpido cielo invernale.

E' la prima notte solitaria
nella casa silenziosa
che ho abitato tanto tempo fa.

Sono le luci calde
che mi aspettano
la sera.

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sabato 16 novembre 2013

Alzati!

Attendono
di essere
il ceppo spaccato
i filari rialzati
le piantine piantate
la recinzione riparata
i polli sfamati
i cani accarezzati.

Io ritrovato.
 

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Passavo per caso

Un tempo,
molto prima di ieri,
pensavo solo al presente,
annusavo gli odori,
guardavo nel vuoto,
e il domani era magnifico
e inimmaginabile.

Poi il futuro mi ha raggiunto,
lasciandosi dietro
pezzi frantumati
di persone e luoghi.

Ora mi corre a fianco
e fra non molto
lascerà indietro anche me.
 

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giovedì 14 novembre 2013

Polvere sotto il tappeto

Vorrei restare immobile,
col piede sollevato a metà del passo,
congelato
appena appena prima (di).

Vorrei vedere il mondo
intorno evaporare
e finalmente calare,
il silenzio.

A coprire i ricordi,
annegare i rimpianti,
guarire i malanni.  



 

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mercoledì 13 novembre 2013

Il bicchiere mezzo vuoto

Quando rileggendoti
non capisci che cazzo volevi dire,
o smetti di bere
o smetti di scrivere.
 

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venerdì 8 novembre 2013

Se non piove

Qualcuno a volte
lascia cadere
qualche briciola di carità.

Se l'umore è buono,
se la giornata è propizia.

Se non piove.
 

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mercoledì 6 novembre 2013

Scendo il cane

Bravo.
E poi telefonalo e andate affanculo insieme.

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domenica 3 novembre 2013

Ogni giorno che dio manda in terra

Il risveglio è un pugno nello stomaco:
sfioriscono, bel fiore,
le illusioni e i sogni.

Un intervallo di sofferenza mi aspetta,
poco più in là,
appena oltre le palpebre abbassate. 

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venerdì 1 novembre 2013

Vagli a spiegare che è primavera

Forcaioli di ogni risma,
colore e dimensione,
non indignatevi perché una donna,
ricca e malata
è uscita di galera,
ma per tutti i malati,
tossici e diseredati
che in galera ci debbono restare.


 

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sabato 26 ottobre 2013

à

Quando ero bambino,
alle scuole elementari,
c'era questo mio compagno,
che poi divenne il mio amico,
ripetente,
di famiglia povera,
ancora più povera della mia.

La madre alcolista,
una sfilza di fratelli e sorelle
padre operaio
tra il Pignone e l'osteria.

Beh un giorno,
cazzo me lo ricordo bene,
venne a scuola con una giustificazione
scritta dalla madre
che aveva tralasciato la "h"
davanti alla terza persona
singolare presente
del verbo avere del cazzo.

Il maestro,
pensò bene di umiliare il mio amico
davanti a tutti noi
leggendo ad alta voce il foglietto,
e dando dell'ignorante a sua mamma.

Fu così che un pezzo di merda
mi insegnò la grammatica.


 

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venerdì 25 ottobre 2013

Un pezzo di lei

Mentre l'aiutavo a rialzarsi,
nel bagno del day hospital,
vidi il sangue nell'urina.

Lei disse ostinata e decisa: "non è sangue!"

Non voleva restare tra quelle mura,
dove aveva lavorato una vita,
a dover dipendere dagli  altri.

Più tardi, seduti in macchina,
nel parcheggio dell'ospedale,
mi disse: "lo sai vero che fra poco non ci sarò più?".

- si lo so....
- ...ma come farò?

- farai come è normale fare...
-...sono contenta che ti stia facendo una famiglia tua.

Vennero lacrime come un diluvio
perché, per quanto in ritardo,
era mia mamma.

 

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domenica 20 ottobre 2013

Amici per la pelle

Un distillato
di endorfine
ci accompagna,
tranquillamente,
verso la fine.
 

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lunedì 14 ottobre 2013

La crisi perdura

Fa ridere assai l'indignazione popolare
di chi se la prende a cazzo
col primo nero che passa
e poi, di fronte alle telecamere,
si allontana autoassolto,
urlando contro "i politici".

Mangia la merda adesso, coglione.

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sabato 12 ottobre 2013

Detto tra noi

Appare del tutto evidente
che non raggiungeremo mai,
la democrazia diretta,
la società perfetta,
il paradiso in terra,
o altrove.

Ciononostante,
la scelta è
inseguire l'utopia
o vivere nella barbarie.
 

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REBelde

Ci chiamano ancora "Disobbedienti",
ma come dunque
chiameremo noi 
quei quattro anziani sapientoni?

"I Penitenti"?

 

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venerdì 11 ottobre 2013

Il post del venerdì con i coglioni girati.

No!
Mi piacerebbe sapere dove cazzo stavano,
questi quarantenni indignati,
negli ultimi venti anni,
cosa hanno fatto,
chi hanno votato,
come hanno contribuito
a costruire la nostra follia quotidiana.

Sì!
Perché adesso vengono a dirci che
siamo tutti merde tranne loro,
fulminati sulla via di Damasco,
che salveranno il mondo,

Ma chi lo vuole salvare
questo mondo di merda?

Ma andate a cagare che è meglio,
voi e i vostri guru fascisti da baraccone.
 

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mercoledì 9 ottobre 2013

Lo Hobbit

Nove meno cinque della sera.
Le cucine qui chiudono alle nove,
se arrivi dopo, non mangi.
Dopo una giornata a stomaco vuoto mi precipito dentro il pub.

Cazzo! La porta non si apre.
La agito un po', fino a quando mi rendo conto
che non è l'entrata del pub, quella che sto cercando di aprire.
Mollo la maniglia, svolto l'angolo e trovo l'entrata.

Entro e mi siedo per cenare.

Poco dopo mi si para davanti un tizio a piedi nudi.
Dice minacciosamente: "hai bussato tu alla mia porta?"
Dico: "sì".
Dice: "perché?"
Dico: "pensavo fosse l'entrata del pub".
Dice: "ah".
Si gira e va via.

Cazzo se sono strani gli Inglesi.
 

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domenica 6 ottobre 2013

Niente scuse

Ci son uomini sono merde deambulanti.
Io ne conosco alcuni
che si chiamano fuori
perché si dicono "di sinistra".
Siete merde uguali.
 

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Riassunto

Il passato sono
perdite e abbandoni,
delusioni ed errori,
rabbia e nostalgia,
vertigine e amore.

Il futuro è nebbia.

Altro non so. 

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Nel freddo precoce

La  pioggia fine
lucida le tegole
sotto la finestra dell'altana.

Al piano più basso
un fuoco nel camino aperto
asciuga l'umidità della stanza.

Il mosto gorgoglia
in cantina, nel tino,
di fianco alle botti .

Bevo un bicchiere di vino
per scacciare la malinconia,
per una stagione che sta per finire,
per il tempo che non mi aspetta più,
per il viaggio che devo intraprendere.
 

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venerdì 4 ottobre 2013

Macho

Certi post sono come un'eiaculazione precoce.

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Invecchiando

La barba si fa più ispida
e cadono i peli del culo.
 

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Si nutre di schiavi

Il venditore di calzini a domicilio,
l'operaio in linea,
l'impiegato alla pausa caffè,
l'artigiano col fido scoperto,
il disoccupato ripieno di xanax,
l'operatore del call center,
lo stagista che forse fra un mese,
l'espulso,
il bambino che costruisce le spolette delle granate,
il pescatore di plastica,
il neolaureato apprendista a vita,
il coltivatore di veleni,
il migrante in mare....

La mangiatoia è sempre piena.
 

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mercoledì 2 ottobre 2013

Chissà se era gay

Da ragazzo conoscevo un tizio
che a carnevale si vestiva da donna.
Ogni anno, immancabilmente.
E il giorno dopo raccontava
con ricchezza di particolari
delle sue calze a rete,
delle gonne,
di quanto si era divertito
e di come lo guardavano gli uomini.
 

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lunedì 30 settembre 2013

Questo post dovevo scriverlo qualche settimana fa ma poi sapevo che avrebbe scandalizzato i benpensanti e mi sono autocensurato ma adesso ho cambiato idea e lo pubblico

L'hanno preso per i capelli,
il faccia di merda,
lo stupratore ambientale,
il ladro d'aria,
lo stagionale del fare.

Mi consola sapere
che arriverà anche per lui
la volta buona.

E quando ci ritroveremo,
ché anche io, purtroppo,
prima o poi varcherò la soglia,
avrò un manico di badile in mano.

 

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domenica 29 settembre 2013

marcia in testa a te

Non prendo mai l'automobile.
Il tempo trascorso in auto mi pare tempo perso,.

Anche se il programma su radio tre è interessante.
preferisco ascoltarlo a casa,
mentre cucino
o assaggio un vino
o guardo fuori dalla finestra
la nebbia che sale dalla pianura

Va beh.

Oggi invece ho preso l'auto
e ho guidato fino a questa bella e micidiale
cittadina romagnola,
la cui periferia
e l'autostrada che la costeggia,
ricordano,
fatte le debite distinzioni
tra Conad e mall
e tra spacciatori di piadine
e spacciatori di buffalo wings,
ricordano dicevo,
il New Jersey del sud,
quello dove abitano i latini e i neri:
l' America dei quasi poveri 
(ché ci sono luoghi dove ancora sono più poveri).

Non importa: ho resistito alla voglia di girare la macchina e tornare a casa,
perché,
terminata la lunga tangenziale che dal casello d'esazione
porta direttamente al centro storico,
di fatto abdicando al suo ruolo
poiché le tangenziali tangono e
mai avevo visto una tangenziale diritta,
terminata la lunga tangenziale, dicevo,
mi pregustavo la rassegna di gruppi indipendenti
che avrei ascoltato
in un bel pomeriggio di sole,
bianchetti e birre
e musica in un centro storico millenario,
tra una chiesa romanica e un palazzo settecentesco.

Invece i gruppi indipendenti erano relegati in un cortile seminascosto,
con acustica pessima, e birra calda
dove entrava solo chi sapeva che.

In pratica qualche passante e i membri del gruppo
che avrebbe suonato successivamente.

Nel frattempo fuori,
nella piazza principale,
suonavano i gruppi "alternativi":
marchiati "Un po' contro",
marchiati "Un po' liberi",
marchiati "Un po' perbene",
quelli da passare in TV
per farti sentire a posto con la coscienza
quando mandi due euro con un SMS.

Marchiati qualcosa,
qualsiasi cosa ,
purché istituzionale
o lì vicino,
ma comunque
depotenziante.


 

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domenica 22 settembre 2013

Preoccupante

Il quarantanove virgola nove percento periodico
degli Italiani,
è peggio dell' Italiano medio

(cit. Viola T.)

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sabato 21 settembre 2013

Di taglia mediocre

Mentre dormo,
costantemente so,
che niente va bene
e quando mi sveglio
un' ansia nuova sostituisce,
o prolunga,
l'ansia di ieri.

Poi ricomincio,
sempre più stancamente,
a far finta di vivere.

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venerdì 20 settembre 2013

Strategie

La situazione è così critica
che mandano avanti il Papa.

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giovedì 19 settembre 2013

a ognuno il suo

Alla posizione del loto,
preferisco la posizione del loto rilassato,
che non mi obbliga
ad eliminare la birra dalla dieta.
Ecco perché riesco
a  scrivere i post dal letto.

 

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Al bar

- Una coca.Grazie.Quant'è?
- Fa due e venti
- Ok. Mi dà lo scontrino?
- Due e cinquanta.

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mercoledì 18 settembre 2013

L'ego di Silvione

La libertà è l'essenza dell'uomo
eD IO hO creato l'uomo libero.

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martedì 17 settembre 2013

2.0?

La qualità dei commenti on line
è un ottimo indicatore del livello d'idiozia
che un popolo può raggiungere.


 

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sabato 7 settembre 2013

nel nome del nulla

Non ho mai,
come in questo tempo,
visto
sentito
letto
ascoltato
tante cagate
nel nome delle generazioni future
delle quali
è acclarato
non frega un cazzo
a nessuno

in culo

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Autoanalisi

Certe volte mi girano i coglioni.

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Autunno due subito dopo

Cazzo porco!
E' possibile che passiamo la vita a costruire
i muri delle nostre prigioni?
Con tutta la fatica che facciamo a tirare su
queste quattro pareti di merda
potremmo abbatterne diecine e diecine.

Ma siamo come...
come cazzo si chiama
quell'attore...
ma si dai
quello lì che ha fatto anche...
ma si...uffff....
ah si MorganFreeman (nomen omen)
quello che fuori dalla galera non sapeva cosa cazzo fare
di sé
ed era così abituato a chiedere
che per pisciare chiedeva  permesso
al capoturno.

Ecco, così siamo.
E vediamo chi mi commenta: "parla per te"!

in culo

 

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venerdì 6 settembre 2013

autunno

un altro anno all'insegna della sopravvivenza?
no grazie.
andate in culo tutti!
 

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domenica 1 settembre 2013

powerpoint

è tempo di tornare
a conversazioni starnazzanti
b relazioni sottovuotospinte
c esistenze inutili

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giovedì 29 agosto 2013

era la mia terra


dai nervi induriti

dal tempo riaffiorano
immagini
e ricordi gravidi
di nostalgie,
di luoghi persi,
nel tempo,
distrutti dagli uomini
e ingenui affetti

estintisi

 

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lunedì 19 agosto 2013

Ass brain

Stupidità molesta.

Parole digitate al vento,
odorano di merda.

Tutti dicono tutto di tutti e tutto.
con la superficialità del deficiente.

Spero nell'estinzione.

Ora e per sempre.

Amen. 

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Che domenica bestiale

Dopo due giorni di pennelli
e di macchie da pulire subito
che altrimenti attaccano
e poi scrostarle è un casino,
e il nastro adesivo di carta
per proteggere gli infissi
che se si macchiano e dopo è un casino pulirli (peggio del pavimento),
e di mobili da spostare
avanti e indietro,
e la cucina da liberare
che almeno ci mangiano una pasta con l'olio,
perché cazzo, basta panini
voglio un pasto caldo
anche se fa caldo.

E allora!
E' da sabato mattina che andiamo avanti così,
come dei matti:
rullo, pennello, ritocco, goccia, macchia:

- guarda hai lasciato quella spalla da ritoccare
- si cazzo,
-  giusto
- scusa
- prego
- non avevo visto
- quanto manca alla fine?
- vaffanculo....che due coglioni
- voglio vivere nello sporco
- porcaputtana....

.........

Domenica ore tredici e zero zero,
siamo giunti alla fine ormai,
manca solo di miscelare il marrone
per il battiscopa "trompe l'oeil",
(lo scrivo così per darmi un tono , ma in realtà è una cagata per non mettere i battiscopa),
quand'ecco che l'espertone di pittura ,
il "te digo mi" del colore mi miscela una cagata,
un colore che definire cagata gli fa onore,
un color vomito spalmato
che se mi imbriago e rigetto lì vicino, nessuno se ne accorge....

Guardo il miscelatore esperto.
Anche lui mi guarda.
Se n'è accorto.
Vede i miei coglioni girare vorticosamente.
Sente il  Föhn  che ne scaturisce.

E' domenica porcatroia.
Non abbiamo altro colore per correggere.
Non possiamo procurarcene altro.

Mezz'ora di: "che si fa?"!

Ok , spalmiamo sta merda e chi se ne frega.

Dopo venti minuti di spennellamenti,
sentiamo da fuori,
il verso della tacchina che chiama.
Insiste.

Usciamo a vedere.
Un piccolo è volato oltre la rete.
Andiamo a recuperarlo e...
PORCATROIA... ci sono sette polli morti.

La testa staccata,
Le penne strappate.
Vaffanculo: la faina è passata in pieno giorno.

Porco qui,
Porco là
Porco e fuori...
..il povero innocente dio
(ma sarà innocente davvero? a sentire certi preti tutto è dovuto
alla sua volontà,  anche che la faina mi mangi i polli )
si è beccato di tutto.

Esaurita questa formalità (porco qui porco là)
già penso alla fossa che dovrò scavare più tardi con picco e pala,
alla situazione in casa col vomito da spalmare al posto del battiscopa,
ai pavimenti da ripulire,
ai libri da rimettere a posto previo spolveramento,
al tacchinone che s'è involato alle ore quindici
e che ho inseguito
per un'ora e mezza, in ciabatte infradito,
in mezzo alle ortiche e ai rovi,
sotto questo sole africano,
ai polpacci scorticati,
alle mani piene di spine,
e penso che di formalità da espletare
con dio
ne ho ancora qualcuna.







 

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giovedì 15 agosto 2013

Come bambini

Ci sono adulti che non crescono.

Nel trascorrere del tempo
riproducono lo stesso schema:
nemico-amico
buono-cattivo
ortodosso-eretico
nero-azzurro.

L'antidoto è
permetterci di amare
chi ci ama.


 

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mercoledì 14 agosto 2013

Attraversare i confini

Quando morirò
nessuno avrà parole di conforto
né qualcosa da dirmi
per alleviare l'angoscia.

Nessun dio e nessuna luce bianca:
i neuroni si spegneranno uno alla volta
a velocità esponenziale
e io, semplicemente, non ci sarò più.

 

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martedì 13 agosto 2013

La leggenda dell'egociccione parlante e del suo amico devoto

C'era un volta in un paese vicino vicino..
un principe, direte voi lettori destoblog.

Invece no: c'era una volta in un paese vicino vicino...
..un ciccione.

Era un ciccione particolarmente ciccione
e come tutti i ciccioni aveva la lingua cicciona
e, purtroppo, un ego ciccione.

Il ciccione aveva un grosso handicap,
o per meglio dire un handicap ciccione:
egli infatti, pur credendo di esprimersi in modo coerente,
parlava la lingua del luogo in modo improprio:
nemmeno sua moglie capiva che cazzo diceva.

Il nostro amico ciccione, però, a discapito di ogni logica,
aveva a sua volta un amico
che si vantava di aver raggiunto una certa età
senza essere diventato ciccione se non (toh) nell'ego.

Quando il ciccione parlava, il suo amico lo ascoltava,
beveva ogni sua parola come vino prelibato
e ne ripeteva il verbo,
fracassando le gonadi di tutti i primo, secondo, terzo e addirittura quatergeniti
del  paese vicino vicino in cui si svolge questa storia.

Il ciccione invece, quando l'amico parlava, non commentava,
ma poi, girato l'angolo, lo ricopriva d'infamia per la sua stupidità,
causando un certo sgomento tra gli astanti,
che non capivano chi cazzo parlava,  di cosa, perché
e a nome di chi.

Un bel giorno, o forse un brutto giorno, il ciccione osservando il cielo,
vide un certo numero di stelle (probabilmente cinque)
muoversi appena sopra l'orizzonte.

Le osservò salire verso lo zenith e gli parve di intuire...forse...una remota lontana
via...

L'amico fidato lo mise in guardia: "attento amico, quel che tu vedi è inganno fallace, la verità è altrove, usa la forza Luke..."

Ma il ciccione non si dette per inteso, o forse non capì,
perché,come ho già detto, non parlava bene l'Italiano,
(per non dire di  come lo scriveva)
ossia, ormai è tempo di svelarlo,
la lingua del luogo in cui si svolge la nostra storia.

E fu così che abbandonò l'antica casa per seguire le cinque stelle all'orizzonte.

Da quel giorno, di lui si perse ogni traccia, ma ancora oggi, per chi sa ascoltare con orecchio vigile e cuore puro, in qualche blog remoto, o in qualche discussione virtuale,  è possibile sentire l'eco delle immani cazzate proferite dal ciccione.

L'amico suo invece si ritirò a fracassare le palle su FB a tutti i suoi conoscenti, finché ad uno ad uno tutti i suoi contatti lo cancellarono.






 

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lunedì 12 agosto 2013

Tema: l'animale che preferisco (II)

L'animale che preferisco (II) è il leccaculo.

Mi piace il leccaculo perché mi ricorda alcune persone che conosco.

Queste persone, come il leccaculo, devono bere abbondantemente
a causa dei peli che rimangono attaccati a palato e gola e che rischiano di soffocarle.
Purtroppo esse bevono solo bevande peptiche,
rinunciando ai benefici effetti di sostanze psicoattive quali vino, the alla marijuana e infusi di peyote, mentre non disdegnano  altre situazioni psicotrope dagli effetti devastanti quali Telegiornali, Reality Show, Talk Show, Sport televisivo, Maratone di sit-com, Quiz prandiali etc. etc.

Particolarmente agghiacciante è la sua danza amorosa.
In tale circostanza, esso si pone prono davanti all'esemplare umano
sbavando e gemendo: "fa di me la tua larga intesa"!



 

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sabato 10 agosto 2013

Fes

E' buono l'odore delle spezie.
Potrei stare seduto qui,
tranquillo per un po' ad ascoltare
questo erborista che spiega
da dove arrivano e come si producono
tutti i "celai" che lui ce l' ha.

Eppure, mentre l'uomo mi racconta
che i semi da cui si ricava l'olio di argan,
sono raccolti dalle donne dei villaggi rurali
separando i semi dalla cacca delle capre
che hanno mangiato il frutto di una certa pianta
e cagato quindi il seme,
facilitando il lavoro alle donne,
(anche se personalmente non so,
se preferirei separare il seme dal frutto o dalla merda,
ma ad ogni modo non sono cazzi miei,
ché ognuno fa come meglio crede e magari
il frutto è pieno di spine e la merda è più morbida)
mi chiedo se mi sta raccontando una balla,
una bella leggenda
esotico-rurale
da riportare a casa soddisfatto.

La morale di questa storia sono due.
Primo: per fare il thè alla menta ci vuole la menta
Secondo: i profumi servono a coprire la puzza.
Terzo: chissà quanti soldi mi ha fregato il tipo.
 

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giovedì 8 agosto 2013

Dall'altro lato della terrazza

C'è un occidente ricco e decadente
e migliaia di turisti che passano
e guardano,
la miseria,
il dolore,
le deformità esposte,
i bambini appesi al collo a impietosire,
ad uncinare,
il tuo senso di colpa
perché per quanto povero in Europa
sei sempre ricco in Africa,
ricco e impotente,
perché così va il mondo
e ogni tuo sforzo di cambiare
è inutile
e l'unica cosa che puoi cambiare è,
inutilmente,
te stesso.

Forse.
 

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mercoledì 7 agosto 2013

Casablanca

In questa  città,
decaduta e triste,
muri imbiancati
e buganvillee
nascondono le baracche
di cartone e lamiera,
coprono la vista
delle bidonville.

Ma la miseria passa attraverso i muri
perché l'odore,
i muri,
non riescono a trattenerlo
e si diffonde nell'aria,
l'odore di merda e carbone
portato dalla brezza dell'oceano.

Perfettamente in tema,
dalla terrazza desolata
dell'unico ristorante aperto,
dietro il tribunale in stile moresco,,
vedo un uomo che arriva,
si arrotola i pantaloni alle caviglie,
si slaccia la cintura,
si cala le braghe
e caga.

Poi si pulisce il culo col giornale
con la carta copre la merda,
e piano piano
normalmente,
s'allontana.


 

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giovedì 25 luglio 2013

Chi fa cosa (nel blog)

Colui che ivi scrive
pensa di usare
me come voce.

Non s'accorge
che sono io
ad usare le sue dita.
 

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mercoledì 24 luglio 2013

Sempre in ritardo

Morto il primo decennio
del terzo millennio,
seppellito l'ultimo,
del secondo,
ecco che arriva
il "Decreto del Fare".

L'orrore (anche) nel linguaggio.

Fuori tempo massimo,
questi scimuniti,
scimmiottano,
un marketing ammuffito,
con slogan scaduti.

Meglio sarebbe
usare il giusto nome:
"Secreto del Fare".

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Caporali

Siete sordi e ciechi,
ma, purtroppo,
non privi di lingua.

Non privi di lingua,
purtroppo,
parlate a vanvera,
come a dir col culo,
ché ogni parola
camuffa un scora.

Ascoltate e non capite
guardate e non vedete,
ordinate al mondo,
e non vi accorgete,
delle facce tirate,
della narici allargate,
degli sguardi assassini.

Il tempo è trascorso,
la pazienza terminata.

Fra poco veniamo a prendervi.

 

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domenica 21 luglio 2013

Una questione di sopravvivenza.

E' indispensabile,
per me,
ormai,
bruciare il senso comune,
combattere l'orrore quotidiano,
smontarlo pezzo a pezzo,
gettarne i resti ai maiali,
che non rimanga nulla,
a ricordare questi tempi,
questo caldo,
umido,
appiccicoso
merdaio collettivo.



 

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mercoledì 17 luglio 2013

Fuga di cervelli.

Meglio la noia di cenare da soli
o la fatica di una sera con colleghi poco conosciuti
e relative mogli?

Stasera scelgo la prima.
Almeno le cose che dico
le ascolta uno che le quasi capisce.

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mavadaviaelcù

poi io non so,
non so davvero.

sto qui a tossire
in questo ufficio
freezercondizionato

sudando freddo
da fatica
e pressione

precario
come le foglie di Ungaretti

e quando torno a casa

sto sotto il sole
a grattare erba
a estirpare gramigna

per crescere un po' di roba sana
da mangiare
senza cazzi e pretese

e poi cazzo porco
arriva uno
e mi parla dello spinning sinergico?

 

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martedì 16 luglio 2013

pulirsi il c..lo con la m..rda

Guarda, io posso capire e anche in una certa misura essere d'accordo che occorre riscoprire l'artigianato, l'agricoltura, i lavori manuali, anche faticosi.
Dipende dal contesto e da quello che si vuole sottintendere dicendo le cose.

No, perché se me lo viene a dire il coglione di giornalista mattutino che IO devo fare il muratore mentre LUI spara cazzate alla radio molto ben remunerato...e beh..stocazzo!
 

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Fuori tempo

Non ricordo se questa storia l'ho già raccontata
e non ho voglia di girovagare per il blog per verificare.

E' una storia di fine secolo,
ma non il fine secolo di cui parlavamo
quando eravamo giovani,
bensì il fine secolo di cui parliamo oggi:
erano gli anni di merda 80 e 90,
quelli di cui l'unica cosa positiva
furono i Nirvana e i Radiohead
e poco altro.
Anni di sconfitte su cui meditare.

Beh questo amico nostro, era nato in ritardo di  un secolo.

Nelle campagne del nord-est, catturava i pesci nei fossi a mani nude.

Lì era nato e lì era il suo ambiente naturale.
Conosceva la campagna,
poteva stare immobile a osservarti
come un indiano di un film
e tu nemmeno ti accorgevi che era lì.

Quando tornava a casa faceva giri larghi,
sempre da direzioni diverse,
per controllare che non ci fossero sbirri in vista.

Sarebbe stato,
nel tempo giusto,
un secolo prima,
bracconiere,
contrabbandiere,
ribelle istintivo,
anarchico inconsapevole.

Invece lo incontrammo dopo dieci anni
dacché la nostra adolescenza era finita.
.
Non era messo bene.
Malato, era uscito da poco
causa T4 sotto scorta
di sicurezza.

Mangiava alla mensa dei poveri.

La mia compagna lo invitò a casa.

E iniziò a venire da noi,
qualche giorno alla settimana,
a cena.

Si faceva qualche scrupolo,
ma insomma,
il calore di una casa,
un pasto da dividere
e una bottiglia di vino buono
era meglio della mensa dei poveri
o come cazzo si chiamava.

Venne da noi per un po'.

Poi, una sera dimenticò la giacca
sull'attaccapanni in entrata
e scomparve.

Qualche tempo dopo sognai di lui
che mi diceva che la giacca non gli serviva più,
che potevo tenerla e usarla
o darla a qualcuno a cui sarebbe servita.

Due giorni dopo vedemmo la sua foto sul giornale.

Non era il tipo da sbagliare dose.



 

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domenica 14 luglio 2013

Ogni uomo è mio fratello

Oggi di qui è passato un uomo.
Un Marocchino.

Io abito in cima a una collina.
E' arrivato in bicicletta sulla strada sterrata.
Al cancello timidamente chiamava.

Ha ripetuto: "Ciao...ciao...ciao", per farsi scorgere.

Qui fa caldo e siamo in ramadan.
Non si beve e non si mangia fino a sera.

Nella borsa aveva quasi niente.
La crisi colpisce anche l'offerta di cianfrusaglie.

Gli ho comperato sei paia di calzini di cui non ho bisogno.
Due paia di mutande di cui non ho bisogno.

Poi gli ho dato un po' di patate dell'orto e delle uova "di casa".
Spero che il suo ramadan stasera sia un po' migliore.

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Sgrammaticato

Tra le bevande gassate
salvo il chinotto
e la spuma al ginger.

Chi non li conosce è un problema suo.
 

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Il gusto vero della vita

c'è sempre un figo che figheggia
e un branco di stronzi che galleggia.

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venerdì 12 luglio 2013

Questa non è una metafora.

Qualche giorno fa
è' venuta la volpe,
a razziare  il pollaio,
a fare strage.

Tre giorni dopo,
una chioccia,
data per persa,
morta e dispersa
è tornata a casa,
azzannata e zoppa,
con le ferite infette,
brulicanti di vermi.

E' ricomparsa,
la chioccia,
vicino al cancello
dalla parte del bosco.

La mia compagna l'ha raccolta,
lavata nel lavandino,
con acqua tiepida
disinfettato le ferite,
pulite dai vermi.

Oggi è il terzo giorno,
i vermi sono quasi scomparsi,
la chioccia sta meglio,
e la cura continua.

Chi sfugge alla volpe merita il nostro aiuto.

E questa sì che è una metafora.
 

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mercoledì 10 luglio 2013

Bozza

Sotto milioni,
di particelle di polvere,
che galleggiano tra i raggi di sole
pallido attraverso il vetro
di un abbaino,
di una soffitta,
che odora di resina
e piscio di gatto.

Sotto milioni di gocce
di pioggia battente,
in un'altra casa
in un atro luogo,
a mille chilometri
di amore mancato,
a mille chilometri
di accenti e di lingue
diversamente parlate.

Sotto il tetto
di un altro abbaino,
sotto la meridiana ocra
disegnata da chissà quale,
(sicuramente un manovale),
due triangoli
bucano il muro
di pietre e carta.

Lì ci nascosi
le nazionali senza
filtro
e le fumai con piacere,
qualche tempo dopo.

 

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domenica 7 luglio 2013

Senti

Stasera è liscio.

Diciamocelo,
forse,
dico forse,
è meglio il liscio del zang tumb tumz di ieri sera.

Però, come ogni anno,
tra giungo e luglio,
mi chiedo che cazzo di gusto ci trovino
i miei vicini,
i miei concittadini,
i miei compatrioti,
gli umani in genere,
a produrre rumori,
molesti,
proprio qui
sotto la finestra
della mia quiete.

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bea vita

avanti e indietro
sono meteore nel didietro

indietro e avanti
introduzioni senza guanti

indietro,  indietro
inalazioni di piretro

avanti,  avanti
sono metafore spioventi





 

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venerdì 5 luglio 2013

Sotto a chi tocca

Dividerei le persone tra chi inventa,
chi emula
e chi emula da cazzo.

Meglio una schifezza fatta in proprio
che una cover assassina(ta).
 

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East-Nord Real Estate

L'uomo mi parla gentilmente:
oggi ha bisogno di me.

Nella voce una minaccia implicita.

Gocce di sudore sulla pelle,
caldo e brividi,
rotoli di grasso,
evidenziati dalla postura.

Lavorare è faticoso.
Fare un lavoro di merda ancora di più.


 

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mercoledì 26 giugno 2013

Come te la racconto

Dopo Francesco,
il papa semplice,
ecco servito,
sul piatto,
il sindaco francescano.


 

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sabato 22 giugno 2013

Parlo come mangio in questi luoghi cool

Cazzo è 'sta merda?
 

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lunedì 17 giugno 2013

FARE

Stagione del fare.
Governo del fare.
Decreto del fare.

Viene fin troppo facile.
Ma andate a fare in culo.
 

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domenica 16 giugno 2013

Fin da piccolo

Se sto in silenzio e guardo altrove,
dimmi car@
cosa cazzo ti fa pensare
di avere il diritto
di interrompere i miei pensieri
con le tue parole rumorose?

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venerdì 14 giugno 2013

Disadattato ambientale

Qualcuno,
quando mi parla,
alza un po' il tono della voce,
come si fa con gli stranieri che,
siccome non capiscono bene,
le parole,
se glie le dici a voce alta,
urlando un po',
è più facile per loro capirle.

Qualcuno mi chiama al telefono,
per insultarmi,
quando è incazzato,
con qualcuno che nemmeno conosco.

Spesso riempio,
con la mia farina,
il sacco altrui.

E passo del tempo,
qua,
a scrivere.
 

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giovedì 13 giugno 2013

Sense of humor

(Senza il quale manca il sale).

Quando ero giovane,
parlavo come te,
agivo come te
pensavo (mah...forse) come te.

Eppure non ero come te.

Giuro che ero meglio.
 

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mercoledì 12 giugno 2013

Razzista-chic

Cola,
la melassa,
cola e ci avvolge,
ci copre nel freddo inverno 
come una calda coperta
puzzolente.

Nel frattempo a Topolinia
si affilano le unghie,
si ingrassano le cinghie.

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venerdì 7 giugno 2013

Lasciate in pace le prostitute, altrimenti torno e vi ammazzo tutti.

Residuati degli ultimi anni del secolo scorso,
puzzolenti di merda dentro cofanetti,
di caramelle che non s'incartano mai.

Vi aspetto fuori.
Col palo.
 

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domenica 2 giugno 2013

Se manchi

La casa è vuota,
vuoto è il tempo:
vuoto di senso.

Vuoto è il mio cuore vecchio.
 

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giovedì 30 maggio 2013

I giorni dell'ansia

Passano,
incolori e atoni,
i giorni dell'ansia.

Mangiamo dalla ciotola
il pane raffermo
che ci è dato per cibo.

E ciononostante
ci pieghiamo e preghiamo
per averne ancora.

 

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lunedì 27 maggio 2013

Occasioni Sprecate

 
 
 
Lo so.
Sto sparando sulla croce rossa (beh, non tanto rossa).
Non rido, anzi.

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giovedì 23 maggio 2013

Heaven

Tutti i pensieri
tutte le azioni
di tutta la mia vita
nascono e ritornano qui,
in questo prato
di erba appena recisa
attraversato
da un rigagnolo
di acqua corrente
dove il nonno
tiene in fresco il fiasco.

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Più tardi

Lasciata l'osteria,
proseguiamo
lungo il torrente,
tra il cielo terso
e la pietra rovente.

Tra i prati e le baite,
dove corre l' acqua fresca,
ci sediamo all' ombra
sotto spioventi di ardesia.

Più tardi,
nel profumo di resina,
attraverseremo lentamente
questo giorno di sole eterno.

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mercoledì 22 maggio 2013

Memento mori

Si parte.

Un po' più tardi nella mezza stagione,
più  presto d' estate,
che il sole poi picchia
e i gradini da salire son tanti

Da fondovalle si parte
e si sale due ore
tra castagni e noccioli
e erbe profumate
le gambe sciolte
il cuore ricolmo.

Cammina cammina e cammina,
si scollina su un prato
immaginando di esser giunti
ma si è solo cominciato
a percorrere la valle.

Da lì in poi son di nuovo due ore
di salire e scendere
lungo il fianco del monte
tra pietre umide
e gallerie.

E alla fine,
prima dell'ultima salita,
appena fuori dal paese,
appoggiato su un rilievo,
coperto di muschio,
un vecchio cimitero:
"fummo ciò che voi siete
sarete ciò che noi siamo".




 

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Piccole gioie quotidiane

Adesso,
siccome ti amo
e siccome sono in ferie,
e siccome tocca a te,
domattina,
di alzarsi presto,
adesso alzo il culo da questo PC
(io mi siedo sul PC che c'è di strano? a me piace così)
vado di là,
sparecchio
e lavo i piatti.
E vaffanculo!
 

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lunedì 20 maggio 2013

Guidando verso casa

Ho raccontato a mio figlio
pezzi  della mia vita,
frammenti e ricordi,
sofferenze e (rare) gioie.

Ho raccontato,
come se mi dovessi scusare
per la  mia "nonallaltezza".

I dettagli non li conosceva,
ma la trama l'aveva capita.

Mi ha detto: "tranquillo, sei un buon padre".

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domenica 19 maggio 2013

Al volo

Giro e rigiro
attorno a un post
che parla di soffitte
e di polvere
e di raggi di sole pallido
che la illuminano
e la rendono sciame luccicante.

Perché vorrei mettere
un po' di cuore in questo post
del cazzo.

Ma non ci riesco.

Sono sale,
deserto
e aridità

Sono
questo tempo
che vivo
così male.

Che gran merda.
 

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mercoledì 15 maggio 2013

Mimetizzazione

Basta un dettaglio
a smascherare
la differenza.

A evidenziare
l'evidenza.

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domenica 12 maggio 2013

MI 12.03.2013 VI 03.05.2013

Voi adesso mi dovete dire
come quando se e perché
quegli androidi di plastica
galleggianti sulla superficie
di latrinitalia
verranno condannati
a 5 mesi
di reclusione
per aver occupato l'aula
di un tribunale
a Milano.

 

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giovedì 9 maggio 2013

Ventisei

C'è chi va al lavoro e si lamenta.
C'è chi va al bar, beve qualche bianchetto e si lamenta
C'è chi se ne sta a casa propria e si lamenta.
C'è chi vede negli altri, in tutti gli altri, il nemico.
E si lamenta.

Della vita,
del governo,
degli immigrati,
dei giovani,
dei vecchi,
del tempo.

C'è chi accetta
di vivere una vita da mediocre.
Senza fiatare, supino, all'ombra di certezze evaporate.


C'è chi non si lamenta e combatte:
per sé stesso e  per tutti loro.

Per una forma di pazzia e generosità e risentimento,
contro l'ingiustizia di leggi ingiuste e accordi stretti
nella penombra di stanze maleodoranti
di palazzi di pietra.

 

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mercoledì 1 maggio 2013

La morte

Noi vi conosciamo,
sappiamo chi avete venduto
in nome della vostra tranquillità
quella che chiamate "patto sociale".

Noi conosciamo i nomi dei compagni
messi in galera dai vostri sgherri,
noi sappiamo riconoscere le vostre parole,
noi vediamo le lingue biforcute uscire dalle vostre gole.

Noi sappiamo che eravate comunisti
e oggi vi vediamo passare sul carro degli asini,
vincitori del momento.

Ad uno ad uno
vi conosciamo.

Pezzi di merda.
 

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Botte per risposte.

L' ho capito presto che la mia testa
non funzionava come la vostra.

E ciononostante continuavo a chiedere,
perché è nella natura dei bimbi,
perché i ragazzi chiedono,
o che cazzo di giovani sarebbero altrimenti?

Ho imparato ad odiarvi,
senza sforzarmi,
proprio è venuto da solo l'odio,
vecchi egoisti bastardi.

Ho taciuto lacrime e rabbia,
ingoiato rospi vivi a merenda,
spalmato umiliazioni sul pane del giorno prima
perché soddisfazioni non ve ne do, somari mai cresciuti
che confliggete a quarant'anni con chi ne ha trenta di meno.

E adesso che sono
più vecchio di voi
sono circondato, ancora,
da gente di merda come voi.

Niente cambia.

E io sono ancora incazzato.
 

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domenica 28 aprile 2013

Solidarietà

La mia compagna ed io, abbiamo una ventina-trentina tra galline, galli, tacchine e tacchini.

Vivono felici, razzolando tutto il giorno in un grande prato e dormono la notte dentro ripari appositamente costruiti che, ogni sera, chiudiamo affinché la volpe e la faina non ne facciano strage.

Ogni mattina, a turno, un giorno lei, un giorno io, apriamo i ricoveri e portiamo loro granturco e gli avanzi della nostra cena.

Ogni primavera, ma a volte anche durante il resto dell'anno, nasce un certo numero di pulcini che garantisce il ricambio generazionale (a differenza di quanto avviene nella società civile) e la continuità della comunità avicola (sono diversi anni che non comperiamo polli, limitandoci ad immettere qualche gallo ogni tre-quattro anni).

La percentuale delle nascite, tra maschi e femmine è ripartita grossomodo al cinquanta percento.
Siccome il rapporto ottimale è di un gallo ogni sette-otto galline, ad un certo punti alcuni galli vengono soppressi, altrimenti le povere galline sarebbero sfondate dall'iperattività sessuale dei maschi.

Da qualche giorno osserviamo una vecchia gallina appesantita che non sembra in gran forma..
Ha la cresta sciapa e di un colore tendente al viola.
Inoltre, siccome non corre veloce perché non ha più fiato, i tre galli ne approfittano e la coprono con troppa frequenza, tanto che, poverina, perde molte penne della schiena.

Preso da umana pietas, ho proposta alla mia compagna di sopprimerla e farne del buon brodo,  ma lei mi ha dissuaso, dicendo che quella gallina è' la più anziana di tutto il pollaio, è stata molto brava ad allevare i pulcini negli anni scorsi, forse è stata la più brava di tutte le galline che abbiamo avuto in tutti questi anni e quindi merita di vivere da "pensionata" per il resto del tempo che le è dato.

Stasera è andata a prenderla e l'ha messa in un ricovero tutto per lei. Separata dalle altre galline e dai galli. Avrà un posto e un pezzo di prato tutto suo, e cibo a parte e cure adeguate.

Una bella storia no?

Mi chiedo solo perché quando c'è un esubero di galli e occorre sopprimerne uno, lei indichi sempre quello anziano....

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giovedì 25 aprile 2013

Antropofagi

Ecco,
tutti ora hanno capito.

Buongiorno,
prego,
prima lei,
insisto.

Le facce sono distese,
si ammicca,
si accenna
si sorride,
scintillano i canini.

Ci si prepara al pasto.

 

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I quotidiani (nel senso di giornali, compresi quelli online).

Le differenze,
i  colori,
le sfumature,
le sensibilità diverse,
le vite diverse,
le esperienze fatte,
le frasi pronunciate,
i pensieri partoriti,
per caso,
per applicazione
o per autodisciplina.

Prendi tutto,
cospargilo di merda.

Adesso sembriamo tutti uguali.

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Roba buona.

Le parole sono importanti.

Così le azioni
e i pensieri.

Ma i pensieri sono invisibili
e le azioni spesso sono a perdere.

Invece le parole incidono la pietra
e danno significato al pensiero
che fino a poco prima
non aveva forma

Preparano,
le parole,
all' azione.

Occorre avere il coraggio di dirle,
le parole.

Ecco:
questo paese è una merda,
governato da merde,
abitato da merde.
 

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martedì 23 aprile 2013

siccità

Mi sono guardato
e non c'ero.

Occhi gonfi
sguardo spento.
Il tempo svuota l'anima
dal sentimento.

Rimane
inspiegabilmente
qualche lacrima:
niente.



 

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domenica 21 aprile 2013

Lampi sulla giovinezza

Da ragazzo ero carino:
piacevo alle ragazze che si accontentavano.

 

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così così

te sento e nun te sento
te vedo e nun te vedo
te cago e nun te cago

 

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domenica 14 aprile 2013

Le classi esistono ancora (con buona pace dei pacificatori)

Un po' di tempo fa sono passato davanti alla manifattura chiusa.
C'erano i grembiuli delle operaie appesi alla recinzione.
Erano sporchi e grigi,
in una giornata grigia,
sotto un cielo grigio,
logorati dalla pioggia grigia ,
dalla neve grigia
e dal sole grigio delle valli padane.

Ho respirato
il senso del tempo che passa inutilmente,
scandito dai ritmi
della macchina
che schiaccia le nostre vite,
senza mai farci volare.

Ogni mattina ci alziamo,
andiamo a lavorare,
consumiamo caffè "di macchinetta",
acqua in bottiglia,
orrendi pasti precotti.

Produciamo e consumiamo,
consumiamo e produciamo,
di nuovo
e perpetriamo il ciclo
fino alla (nostra) morte.

E chi appende il grembiule alla cancellata
lo fa perché è uscito dal giro perverso,
e non sa
per quale altra via incamminarsi.

Allora appende un grembiule,
come un fiore sulla propria tomba.

La morte in vita,
in una società dove se non lavori non sei niente
e se lavori sei un privilegiato.

Adesso i grembiuli saranno rimossi,
per il "decoro" e l'"igiene".

In cambio,
forse,
un po' di cassa integrazione:
per tirare avanti ancora un po',
come meglio si può,
con fatica,
con quei cazzo di (forse) settecento euro al mese.

Però, dico io, ci sarà pure un modo,
e un mondo,
più giusto.

Riesci a vederlo?
O continueremo per sempre a pietire la sopravvivenza?

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domenica 7 aprile 2013

Umano in fuga

Davanti il mare,
dietro il deserto,
acqua,
sale,
sabbia,
sole.

E' arida,
la fine di tutto.
 

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sabato 6 aprile 2013

Maturità

Mi sono lasciato sfuggire
centinaia di occasioni.

Era il lavoro
erano gli impegni
era la vita dura
era la stanchezza
era che ero
stupido.

E adesso che credo di aver capito,
non posso più chiedere niente.

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sabato 30 marzo 2013

Identikit

Basta guardarle il mignolino alzato.
lo sguardo strafottente
dietro gli occhiali da maestrina
ignorante (poiché effettivamente molto ignora)
e l'aria di rivalsa,
su tutto e tutti,
sui giorni perduti,
senza mai pace,
né con le persone,
né con lo specchio
per capire che ,
se t'arrischiassi al coito,
ti rimarrebbero schegge di legno 
piantate sul glande.

 

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venerdì 29 marzo 2013

Amici

Ve lo dico chiaramente.
Se entro due giorni non fate qualcosa,
vi vengo ad aspettare sotto casa.

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giovedì 28 marzo 2013

Un certo numero di stelle

Impressionante.
Sembrano tutti uguali

Uno si dice che è impossibile:
qualcuno fuori dal coro dovrà pur esserci.

Invece no.
Sembrano quadri aziendali.
Zitti e applaudire quando il CEO parla.

Si mugugna dopo,
alla macchinetta del caffè o
meglio ancora,
in cesso.
 

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martedì 26 marzo 2013

Cimiteri

Dal finestrino del treno:
complessi industriali dismessi,
chilometri di capannoni,
casali in rovina.

E ogni tanto:
accampamenti di roulotte,
case male in arnese in mezzo al fango vicino alla centrale elettrica,
baracche di lamiera,
strade in costruzione per andare più in fretta all’IKEA.
campi di mais malato
e cimiteri di automobili nuove.

E ogni spesso,
villette a schiera variamente colorate:
giallino, arancino, verdino.

Persino puffo.

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domenica 17 marzo 2013

Io già gli voglio bene!

ma cosa anno la gente nella testa?


 

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Indeterminatezza

Quanto mi resta?
dieci, venti, trenta anni?
una settimana, un giorno?

Ecco, se la leggerezza
che mi ha pervaso stasera,
durasse fino ad allora,
potrei essere, non dico felice,
ma contento, sì.
 

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Inadeguato

Ci sono cose che mi riempiono il cuore
e che ancora non riesco a raccontare.
Cazzo! Vaffanculo!

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venerdì 15 marzo 2013

L'ultima stagione

Scendevamo correndo,
dalla "ca' di lader"
per fuggire dai tuoni
e dalla pioggia battente
per ripararci
in quel villaggio di pietra.

Guardavo "le tue lunghe gambe magre e forti",
correre davanti a me
saltando da una pietra all'altra.

Era passato il tempo del "forse".

Eri così bella che sapevo con certezza che
era "per sempre".

Stasera il cielo è in fiamme
e sotto l'ottavo di luna crescente
una nuvola di Rorschach,
disegna un' aquila senza testa.

Mi manca l'aria, ma tu sei ancora qui.

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giovedì 14 marzo 2013

Disperso

Passo attraverso la vita
come un cieco nella nebbia.

(Ovviamente,
un cieco non ha bisogno della nebbia
per non vedere.)

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lunedì 11 marzo 2013

Mi candidio

Mentre la tettona
capitalizza la mona
alla televisiona

e l'uomo piacente
parla del niente
in trentaduedente

e il ricco ricciolone
trastulla il pisellone
grazie a te, coglione,

io sono ancora qui
non so se sono chi
ma perdo sempre, si!


 

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domenica 10 marzo 2013

Brunello di Montalcino

Mi mandano petizioni da firmare,
non perché ci credono
ma perché così danno l'idea di far qualcosa.

Qualcuno firma,
perché così si lava la coscienza.

Ma secondo te (dimanda retorica),
ma sti cazzo di neoeletti lo sanno cosa cazzo sono lì a fare?

Perché se lo sanno è inutile mandare petizioni
e se non lo sanno,
non lo sapranno mai.

O no?

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sabato 9 marzo 2013

Al

Ho passato del tempo digitando del più e del più.

Potevo anticipare le tue parole,
per quanto simili erano i nostri pensieri.

Vite estreme, se mi guardo attorno,
ma vite così normali,
nel caos "Blade Runner",
in cui anneghiamo.

E adesso?
Adesso che l'estremo è
essere razionali,
come continuare?

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giovedì 7 marzo 2013

Democrazia

Dopo i ladri e i furbi,
finalmente,
sono arrivati i mediocri.
 

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sabato 2 marzo 2013

Angela

In prima superiore
eravamo in molti,
innamorati di te,
della tua bellezza strana,
del tuo pensare strano,
del tuo sarcasmo
che ci feriva.

Vagavamo nelle mattine invernali,
in mezzo alla nebbia,
tra un bar e l'altro
contando gli spiccioli,
per una polpetta e un bianco,
e un biglietto del treno
per arrivare a Venezia
e perderci
tra l'odore dei canali
e i fumi del fumo.

Sei morta giovane.

E stasera non ricordavo il tuo nome.
 

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venerdì 1 marzo 2013

solo tre parole

Morti,
zombies
e pellegrini.

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In fuga

Avevo quindici anni, quando, stanco di essere importunato dall'ansia di redenzione di:
Testimoni di Geova,
Bambini di Dio,
Arancioni,
seguaci della "Dinamica mentale" eccetera eccetera,
elaborai casualmente una tecnica di allontanamento.

Seduto su una panchina al parco, dissi all'importuno: "sono convintamente anarco-individualista  e marxista leninista".

Ancora oggi mi chiedo quale delle due contraddittorie definizioni lo abbia spaventato maggiormente.


 

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mercoledì 27 febbraio 2013

Arderei lo mondo

Io se fossi eletto
col cazzo che rinuncerei
all'indennità parlamentare.

Per 'sto popolo di merda che s'è giocato le mutande al videopoker?
Per il ricciolone col villone?

"MAVAFFANCULO! "
te lo dico io
sei già uguale
morto che cammini tanto quanto

 

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lunedì 25 febbraio 2013

Culo al caldo

Chi non agisce
incolpa chi agisce
del risultato
del non agire.

 

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domenica 24 febbraio 2013

la differenza

coca
roba
fumo
benzodiazepina
calcio
tornata elettorale

è come sale.

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sabato 23 febbraio 2013

Casa

Scende veloce a ricoprire il tetto.

Diventa acqua a metà collina
ma intanto imbianca la strada quassù,
appena appena più in alto.

Per un po' di tempo
ci sarà quiete.

 

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giovedì 21 febbraio 2013

il senso della vita

alla fine,
non rimane nulla,
a nessuno

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Ai miei figli

La faccia di mio padre non l'ho mai vista.
O meglio, l'ho vista solo in fotografia.

In bianco e nero.
Mio padre, Suo padre
Sua madre, Mia madre
Mio fratello da piccolo.

In piedi davanti a casa,
sullo sfondo un prato e il muro a secco
e il viottolo erboso
con due piste di terra battuta
per far passare i carri
e le rare automobili.

Però un odore,
uno sguardo,
una mano sul viso,
di questo non ho proprio memoria.

Ho odiato gli sguardi di compatimento,
Io e mio fratello: "così sfigati e così intelligenti!"

Come "negri" col ritmo nel sangue.
("Vaffanculo pensa a i cazzi tuoi
che orfana sarà la stronza di tua sorella!")

Di quella foto
so esattamente dove è stata scattata.
So come era il posto allora e com'è ora.

Ma IO non ci sono in quella foto.

Non ero ancora nato.

E oggi sono l'unico rimasto.

E ancora mi va di gridare VAFFANCULO!
 

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mercoledì 20 febbraio 2013

basta fermarsi a guardare

Si parlava dunque
con questo compagno
delle ex magnifiche sorti,
della stanchezza
e dell'ansia,
che ci prende la gola
e ci fa stare male,
di come andare via
e lasciarsi alle spalle
questa merda
e improvvisamente
abbiamo saputo,
con assoluta certezza,
che i nostri padri
e i nostri figli
ci guardano,
ci parlano,
e ci amano.
 

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martedì 19 febbraio 2013

l'uomocacca

Il nuovo mitico eroe
che parla dal culo e scoreggia dalla bocca.

La sua arma segreta è il fiato:
cipolla marcia e fogna.

Con la sua testa ci si concima l'orto
col suo Ego un intero campo.

I suoi pensieri sono peti sfiziosi
apprezzati dai coprofagi.

E' stato avvistato in zona.
Astenersi perditempo.

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lunedì 18 febbraio 2013

Giustizia

Non voglio pace, ma guerra.

Ai pavidi
ai complici
ai mandanti
ai servi dei complici
ai servi dei mandanti
alle puttane del potere
ai sicari prezzolati
 ai venditori di merda
agli umani privi di umanità
a chi ne marcia alla testa.

Attendendo il momento giusto.
In agguato nell'ombra.
Pronto a colpire.

 Prima che il mio tempo finisca.

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lunedì 11 febbraio 2013

Dimissioni

Le guardie nei lager avevano famiglia.
Amavano i propri figli e le proprie mogli.

Tutto era normale nelle casette degli ufficiali ai margini dei campi.

I fiori alle finestre, la musica, i canti, le feste, le sbucciature ai ginocchi,
i pianti consolati dalle madri, i padri che tornano dal lavoro.



 

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mercoledì 6 febbraio 2013

hai visite

Se il numero di accessi al blog è direttamente proporzionale alla qualità dei post, allora gli ultimi post facevano cagare.
Viva.
 

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martedì 5 febbraio 2013

Bukkake in prima serata

Mi ero messo alla tastiera per scrivere qualcosa
ma dalla televisione accesa
mi giungono conati di vomito
di un quasi ottuagenario
tenuto in piedi dal cocktail di sostanze ingurgitato.

Bolo e bile per il popolo guardone.

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domenica 3 febbraio 2013

Endorfine

Rimane quel che abbiam visto,
testimoni di nozze,
spettatori al battesimo,
di bambini nati servi,
del credo
del dio
che consuma
e brucia
ciò che sarebbero potuti essere.




 

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sabato 2 febbraio 2013

Quello che sei

Ho visto.
Dentro lo specchio.
Migliaia di gironi.

Mota scura.
Fumi e nebbia.
Terra abbandonata.

Passano persone.
Scene di vita quotidiana.
Piatti di minestra fredda sul tavolo.

Mani aggrovigliate.
Volti ansiosi.
Cenni silenziosi.
Sorrisi tristi.
Passi nervosi in sale d'attesa.

Come lumache
che salgono un muro
finché una mano
le distacca.

Io c'ero.

E c'erano uomini al freddo
e porte chiuse per loro
e bastoni nelle mani contro di loro.

E c'erano recinti
e dentro occhi rinchiusi
e nessuna traccia di umanità fuori.

E le mani aggrovigliate,
si sono trasformate in artigli
i volti ansiosi,
in musi di fiere,
i sorrisi tristi in sogghigni.


 

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lunedì 28 gennaio 2013

La Fiera

Arriva periodicamente
a percuotere lo spirito.

Arriva da dentro,
da un buco oscuro
scavato nel cuore dagli anni,
negli anni ingrandito,
esistito da sempre.

E picchia duro.
Tira pugni che sbiancano il viso
e fanno defluire il sangue dal volto.

Da dentro arriva,
la follia quotidiana,
l'oscuro cavaliere
che si nutre di me.
 

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domenica 27 gennaio 2013

Non oggi

E io,
che non son certo di niente,
adesso,
dove mi metto?

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Terminus est

Prima di iniziare un lavoro
controllo l'usura degli attrezzi:
il manico della vanga,
il badile,
la scure,
il filo delle roncole,
la catena della motosega,
le lame della fresa,
per capire se sono in grado di portarlo a termine,
o se c'è bisogno di una manutenzione.

Mi capita di pensare nello stesso modo
per i denti,
gli occhi,
i polmoni,
il cuore,
i reni,
il fegato
e di contare il tempo che dovranno resistere
per arrivare alla fine.
 

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venerdì 25 gennaio 2013

Come un pugno

Il ragazzo non cammina,
caracolla una danza sardonica,
il passo innaturale,
le braccia protese,
una in avanti,
l'altra a lato,
i  pugni stretti,
il corpo barcollante.

Il padre lo accompagna:
una mano a sostenerlo
camminando lentamente.

La madre li segue,
appena un passo dietro.

Distolgo lo sguardo,
per nascondere la pena
per riserbo,
perché mi commuove
questa "sacra famiglia":
pietà moderna
che passa
in questo posto di merda.

Mentre la radio trasmette
"It's a wonderful life"
 

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giovedì 24 gennaio 2013

qualcosa di banale

Le persone che ami
se ne vanno,
lasciando indietro,
abbandonate lungo la via,
immagini di sé.

Quando te ne accorgi è tardi.
l' attimo è perso,
e l'amore che non hai saputo dire
diventa lacrime.

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Mr. Gorgeous.

Ecco dunque venire i nodi al pettine.

Profilo basso e niente pretese.
"Comprate le mele, le belle mele".

La dignità giace sui banchi,
di fianco alle cassette del pesce.

Svenduta alle undici col primo sole invernale
che ormai è fiacca e inizia a puzzare.

Umanità vendesi, offerta illimitata
si accettano permute, con angoscia.

Lui contemplativo,
astenersi perditempo.

 

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martedì 22 gennaio 2013

Notte ai margini (di un aeroporto)

Fuori neve e gelo
e ghiaccio sulle strade.

L'albergo è pieno
di profughi ricchi
che si permettono
il caldo del salone e una birra
e parlano e parlano
con voci chiocce e impastate
distogliendo le mie dita
dalla loro corsa.

Sono lontano
dalla terra bagnata e fumante
dalle zolle bianche di brina
o inumidite dalla guazza del mattino,
dal fango che si attacca alle suole
e rende il piede pesante
e lo spirito leggero,
dalla pioggia fine
che mi bagna i vestiti e la faccia
durante il raccolto invernale.

C'è odore di kerosene al mattino,
l'odore del mio odio
per il genere umano e la sua "modernità".

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venerdì 18 gennaio 2013

il pozzo profondo

e poi sono anche stanco di sentire chiedere: "lavoro" "lavoro".
ma quale lavoro cazzo?
lavoro sottopagato?
lavoro da ingrasso di maiali?
lavoro che ne arricchisce uno e ne ammazza cento?

e poi perché?
nel duemilaecinquanta sarò probabilmente morto
se ci arrivo mi restano poco più tre decenni da vivere
praticamente un cazzo

di questo tempo,  il più lo debbo passare a lavorare.

ti rendi conto?
venti anni di questa vita
in attesa di una pensione che non vedrò mai

ma quale lavoro porcatroia?

siamo qui a parlare di cose
che ormai dovremmo aver lasciato alle spalle
come nebbia nel tardo mattino.

 

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mercoledì 16 gennaio 2013

violetto scherzetto


Mi dice Viola che i miei post sono troppo molli,
che dovrei scriver rap, renderli un po' più belli.

Mentre ci penso sento il peso degli anni
e se provassi a scriver rap farei dei danni.

Le rime non mi vengono, le metriche non le conosco:
sicuramente il rap sarebbe un fiasco.

E poi mi stan sul cazzo i catenoni al collo,
gli atteggiamenti standard da cazzone pollo.
Mi fa cagare urlar dentro un microfono,
parole che hanno il solo scopo di renderti afono 
Odio le braccia incrociate al busto,
le mani alle ascelle a prendere del gusto.
Atteggiamenti che vorrebbero affermare
il macho vero (che fa vomitare).
Quello che dice: "amico sono quello giusto".
E nella bocca lascia un retrogusto...

...come di merda.

E tutti vogliono cacare con i caco caco caco
tutti vogliono cacare con i caco caco caco
tutti vogliono cacare con i caco caco caco
tutti vogliono cacare con i caco caco caco


 

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lunedì 14 gennaio 2013

Silvione returns

Si fa ma senza dir,
la desistenza,
però non sa tacer,
furioso Orlando
e di suo senno,
il popolo sovrano,
paga (l') assenza.

 

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sabato 12 gennaio 2013

Very British due

Uscendo dal pub dopo una paio di pinte.

Io: "domani mi portano un nuovo cane".
Collega inglese: "Ah! Che razza di cane?"
Io: "un bastardo".
Collega inglese: "anche lui?"

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venerdì 11 gennaio 2013

Very british

Grandissimo coglione,
mi piacerebbe vedere,
qui, nella perfida Albione
la tua faccia padana sbiancare
di fronte all'insulto
dell' ultimo (inglese) accattone
che ti dà del terrone.
 

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L'aria che tira

Cosa ci porta il vento stasera?
Nessun profumo nell'aria stagnante.
Piuttosto direi un' odore pungente
di Fogna a cielo aperto.


 

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giovedì 10 gennaio 2013

Fa quello che vuole

Raccogli carta, plastica  e lattine
e concedi  l'elemosina sui gradini della chiesa,
o sotto la galleria del centro commerciale
dove passeggi con la famiglia le domeniche invernali
proprio un attimo prima che il mendicante
o il nero che riporta il carrello
sia cacciato via dall'ultimo regolamento comunale
che qualche testa di cazzo si è inventato
dato che non scopa
e se scopa lo fa a pagamento
e quindi in qualche modo
si deve rifare
'sto figlio di troia
che in nome del decoro
schiaccia le vite altrui
sotto la suola
di scarpe comprate al decathlon.

Ma divago cazzo! divago!

Questo post partiva così:
"Sono stanco di chi "rispetta la natura",
stufo delle firme che dovrebbero salvare le balene."

Il titolo era : "Vegetariani in coda per il mini iPad."

E guarda invece che strada che ha preso.

Sento un ronzio di sottofondo: il russare delle coscienze.

Fratelli che patiscono e stronzi indifferenti.
Una vita da merdosi.

 

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domenica 6 gennaio 2013

Inverno anomalo

L'acqua che scorre
imbrigliata tra le case e la fabbrica
mi rimanda echi
di strade selciate
e ciuffi d'erba che crescono ai lati
e muschio sui muri dove non batte il sole
e ruscelli che passano dietro le contrade
e scaricano a valle
il suono e il silenzio
delle vie addormentate.


 

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venerdì 4 gennaio 2013

Fuga in campagna (elettorale)

Di notte,
sotto la luna calante
attraversare il bosco,
risicando i muri a secco,
col cuore affaticato
e leggero da far male
e alla fine di un sentiero di pietre
lasciare uscire il fiato
dell'ultimo respiro grave
e scollinare.


 

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