Mio figlio porta il nome e il fardello di un fratello che ho avuto.
L'anno in cui nacque, sua nonna decise che della solitudine ne aveva avuta abbastanza.
Così, come al solito, come aveva fatto per tutta la vita, sebbene non ne avesse mai avuto consapevolezza, anzi, se qualcuno glie l'avesse detto se ne sarebbe risentita, mise sè stessa davanti a tutto il resto, salì su una barca e attraversò il fiume.
Ora sta sull'altra sponda con l'inevitabile alibi che, lei non lo ammette ma io lo so, è falso, non aveva scelta.
Mia figlia invece ha un nome nuovo e leggero di un fiore, un colore, uno strumento musicale.
Quell'anno avevo smesso di guardare oltre il fiume e non avevo ferite da ricucire.
Però ogni tanto mi soffermo a guardare l'altra sponda.
Lei è là, mi guarda, fa un cenno, saluta, si gira e se ne va.
mercoledì 29 febbraio 2012
per puro caso
Pubblicato da
G3RT
alle
23:04
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mia figlia avra' un nome nuovo nuovo. ho aspettato abbastanz a lungo per lasciarmi dietro le ferite, e ho sempre saputo di avere una scelta.
RispondiEliminaMi piace questo post.anche spostato nel tempo
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