Cinque del mattino.
Salto sul letto senza bisogno di sveglia.
Ho un treno da prendere.
Devo andare a un workshop sul tema "Enterprise APPs".
Già mi immagino,
unico anziano in mezzo a una branco di nerds brufolosi
e mi rammarico di non possedere un maglioncino a losanghe
e un paio di scarpe da ginnastica vecchiotte,
per mimetizzarmi nonostante i capelli grigi
(poiché si sa che i nerds hanno i capelli radi e da quel punto di vista mi mimetizzo di mio).
Opto per una camicia nera e una giacca di velluto.
Se fossi in stagione metterei pure le Clarks classics
per un look left-liberal (meglio che niente).
Il treno parte e, per due ore filate,
ne sento il rumore: "zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz".
Arrivato a destino,
dopo la registrazione,
mentre mi aggiro nel palazzo ottocentesco
ridondante di sale dai nomi illustri,
tra signori in giacche e cravatte impeccabili e costose,
evidentemente in loco per qualche altro convegno,
attendo l'arrivo dei nerds.
Ma quando comincia il workshop,
mi rendo conto che non ci sono
e non ci saranno nerds
bensì executive managers
grondanti strategie e visions
che parlano in italish,
e dicono "settimana scorsa" senza anteporre l'articolo "la",
ossia i signori in completo "Ermenegildo Zegna" di cui sopra.
E io che ho pure la giacca che sa un po' di muffa.
Sarà colpa della pioggia incessante e degli armadi
che restano chiusi,o sarà che non uso mai le due giacche che posseggo,
però, son belle figure anche queste!
Per fortuna alle 13 riesco
ad uscire e a stare
su una panchina del parco
a prendere mezz'ora di sole,
prima di ricalarmi nella parte del cugino di campagna.
Del pomeriggio non parlo;
che basti la mattina!
Poi la sera, in stazione
vedo scorrere su un tabellone:
"morto a 59 anni Freak Antoni".
Lo avrei visto bene al workshop a farmi compagnia.
Salto sul letto senza bisogno di sveglia.
Ho un treno da prendere.
Devo andare a un workshop sul tema "Enterprise APPs".
Già mi immagino,
unico anziano in mezzo a una branco di nerds brufolosi
e mi rammarico di non possedere un maglioncino a losanghe
e un paio di scarpe da ginnastica vecchiotte,
per mimetizzarmi nonostante i capelli grigi
(poiché si sa che i nerds hanno i capelli radi e da quel punto di vista mi mimetizzo di mio).
Opto per una camicia nera e una giacca di velluto.
Se fossi in stagione metterei pure le Clarks classics
per un look left-liberal (meglio che niente).
Il treno parte e, per due ore filate,
ne sento il rumore: "zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz".
Arrivato a destino,
dopo la registrazione,
mentre mi aggiro nel palazzo ottocentesco
ridondante di sale dai nomi illustri,
tra signori in giacche e cravatte impeccabili e costose,
evidentemente in loco per qualche altro convegno,
attendo l'arrivo dei nerds.
Ma quando comincia il workshop,
mi rendo conto che non ci sono
e non ci saranno nerds
bensì executive managers
grondanti strategie e visions
che parlano in italish,
e dicono "settimana scorsa" senza anteporre l'articolo "la",
ossia i signori in completo "Ermenegildo Zegna" di cui sopra.
E io che ho pure la giacca che sa un po' di muffa.
Sarà colpa della pioggia incessante e degli armadi
che restano chiusi,o sarà che non uso mai le due giacche che posseggo,
però, son belle figure anche queste!
Per fortuna alle 13 riesco
ad uscire e a stare
su una panchina del parco
a prendere mezz'ora di sole,
prima di ricalarmi nella parte del cugino di campagna.
Del pomeriggio non parlo;
che basti la mattina!
Poi la sera, in stazione
vedo scorrere su un tabellone:
"morto a 59 anni Freak Antoni".
Lo avrei visto bene al workshop a farmi compagnia.
Anche io quando vado in università mi sento un po' fuori luogo ... almeno per l'età. O meglio, io mi ci sento a mio agio. Sono gli altri, quelli foruncolosi, che trovo fuori luogo ^_^
RispondiEliminaE' sempre un piacere leggerti G3RT... :-)
RispondiEliminaStrette di mano e larghi sorrisi....
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