Territorio

Smrt fašizmu, sloboda narodu!







sabato 18 aprile 2015

Cronache dall' Inferno

Sono partito da lontano
ho camminato per settimane,
ho attraversato terre abbandonate,
e lambito periferie di città fatiscenti.

Spaesato, spaventato, solo,
ho pagato tutto quello che avevo
per un passaggio verso "Fortezza Paradiso",
sperando che Dio Benevolo,
ponesse lo sguardo su di me

Sono morto quasi all'arrivo,
per caso,
per mano d'uno mai visto,
per caso,
perché avevo paura
e pregavo Dio invece che Dio.


Da lontano sono partito,
per settimane ho camminato
ho lambito periferie di città in decadenza
e attraversato terre deserte.

Solo, spaventato, spaesato,
ho pagato, per un passaggio verso "Fortress Paradise",
tutto quel che possedevo,
sperando che Dio Misericordioso
ponesse lo sguardo su di me.

Sono morto a "Paradise"
rinchiuso in una cella
perché ho ucciso per caso,
un' uomo mai visto prima,
che pregava Dio invece che Dio.
 

6 commenti:

  1. Quando l'uomo ha creato dio ha fatto in modo che il suo dio fosse sempre il migliore, l'unico, escludendo in tal modo chi non la pensasse così. Creando dio ha creato una discriminazione, ha creato il giusto e lo sbagliato, ha creato la norma e la sua inosservanza. Creando dio ha creato le prevaricazioni "giuste".

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Però dio è secondario.
      E' il casus belli.

      Quello che volevo esprimere è la casualità di quello che accade nelle nostre vite. Partire da luoghi lontanissimi tra loro per arrivare ad essere come una formica aggrappata a un fuscello in una pozzanghera e trovare un'altra formica da ammazzare o da cui essere ammazzato.

      Sono sbigottito dalla riproduzione dei modelli di vita e di morte in situazioni dove tutto il superfluo andrebbe eliminato.

      Poi da qui è facile parlare.

      Elimina
    2. Temo che sia tutto fuorché casuale quello che è successo, succede e succederà ancora.

      Elimina
  2. Appunto il caso

    Poteva accadere.
    Doveva accadere.
    È accaduto prima. Dopo.
    Più vicino. Più lontano.
    E’accaduto non a te.
    Ti sei salvato perché eri il primo.
    Ti sei salvato perché eri l’ultimo.
    Perché da solo. Perché la gente.
    Perché a sinistra. Perché a destra.
    Perché la pioggia. Perché un’ombra.
    Perché splendeva il sole.
    Per fortuna là c’era un bosco.
    Per fortuna non c’erano alberi.
    Per fortuna una rotaia, un gancio, una trave, un freno,
    un telaio, una curva, un millimetro, un secondo.
    Per fortuna sull’acqua galleggiava un rasoio.
    In seguito a, poiché, eppure, malgrado.
    Che sarebbe accaduto se una mano, una gamba,
    a un passo, a un pelo
    da una coincidenza.
    Dunque ci sei? Dritto dall’attimo ancora socchiuso?
    La rete aveva solo un buco, e tu proprio da lì? Non c’è fine al mio stupore, al mio tacerlo.
    Ascolta
    come mi batte forte il tuo cuore

    W. Szymborska

    RispondiElimina
  3. E' assolutamente casuale. Non è un'analisi politica.

    RispondiElimina
  4. Io leggo...e il mio silenzio è già un commento a una visione personale della vita... che più casuale della vita cosa c'è?

    RispondiElimina