Territorio

Smrt fašizmu, sloboda narodu!







venerdì 10 settembre 2010

Terzo: Settimo: Ciclo

Si parte con una parola e si lasciano andare le dita a correre dietro ai pensieri. E' evidente chi è più veloce.
La parola era schizzo, ma poi mentre entravo nel blog per partire da lì, si è trasformata in ciclo. Mi sono accorto che non ho chiuso il terzo ciclo di sette. Dimenticanza o segnali dall'inconscio? Alla fine è la stessa cosa. G3RT pensa che non esistono cose che facciamo senza volere. Forse, sostiene G3RTeira, ci sono cose che facciamo senza sapere o senza pensare, ma è certo che siamo noi a farle ed è una parte di noi a spingerci a farle. Sostiene G3RTeira, che ognuno di noi è tantuni di noi e che tantuni di noi fanno ognuno di noi.

G3RT a volte mi ricorda il grande capo Estiqaatzi.
Ma, tornando a bomba, mi ritrovo per le mani un'altro ramo laterale del pensiero.
Stavo partendo con la parola originaria (originale?) e ho scritto, "tornando a bomba". Da bomba l'associazione è stata fulminea ed è Echelion. E' vero che siamo tutti spiati? Il discorso si farebbe alquanto lungo. Grande Capo G3RTiqaatzi pensa che sarebbe il caso di ritornare alla parola orginale (originaria?)  che era, appunto ,schizo. Non appunto, bensì schizo.

Schizo l'ho in mente (e dove altrimenti?) perchè qualcuno sostiene che G3RT crede di essere me e quindi ha una doppia personalità e quindi è schizofrenico.
Sostiene G3RTeira che tra le sue diverse e molteplici personalità, io non ci sono.
E' un sollievo, per me, sapere che io sono proprio io e non un tantuno di G3RT. Così non fosse G3RT sarebbe l'autore del blog e io sarei solo un suo nick.

E il ciclo è compiuto.

Per chi fosse interessato a sapere che aspetto ho stasera e come mai ho scritto questo post, allego una foto

1 commento:

  1. Qualcuno ha detto : Uno, nessuno, centomila.
    Anche se qui si introduce un'altra sfumatura.
    Gli altri, ciascuno dei quali è formato da tantuni di sé, ci vedono per una parte dei tantuni che siamo. dunque quale tantuno siamo o appare che siamo a ciascuno di quelli che ci conoscono?
    E poi cambiamo, gli eventi esterni, la vita, gli incontri ci cambiano o, in fondo, siamo sempre gli stessi? E quello che facciamo è scritto dentro di noi?

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