Territorio

Smrt fašizmu, sloboda narodu!







martedì 18 gennaio 2011

Punti di vista

Con  il post "Voglio le Rose", ho urtato la sensibilità di alcuni visitatori del blog.
La frase più fastidiosa (mi dicono) è quella in cui si parla di formule magiche che benedicono l'unione di due persone.
Vorrei  chiarire con tutti che quello che scrivo in questo blog, non ha finalità alcuna.
Questo è un luogo dove scrivo liberamente senza pensare nemmeno per un istante di dovermi censurare e dove, se sono incazzato si legge la mia incazzatura, se sono triste si legge la tristezza, se sono contento lo si legge e così via.

Il blog è così libero, ma così libero che, poichè libero da banalità, è concesso anche di essere banali.
Il blog è un luogo dove si può essere così indietro da finire davanti o così avanti da ritrovarsi dietro,
Il blog è un cerchio.

Non voglio convincere nessuno di quello che penso e scrivo.
Non penso di avere sempre ragione e può succedere che sbagli.
In questi casi, lettore, puoi lasciare un commento, mandarmi a quel paese o argomentare a tuo piacere e ad libitum.

Di certo io non ti censurerò.

3 commenti:

  1. ho letto il post...da cattolico non sono d'accordo ma da cittadino assolutamente si. Anch'io sono stato per anni il 50% di una coppia di fatto e poi ci siamo uniti (per ora solo in comune di fronte a 2 testimoni) per motivi legali e per assicurare al 33% della famiglia in arrivo (il nostro Niccolò) i pieni diritti. Del post eliminerei le frasi sul Papa (non per il mio cattolicesimo) ma perchè odio qualsialsi forma di violenza, e più di tutte quella verbale. Sul resto sottoscrivo tutto quello che dici. Aggiungo che pazzamente ci converrebbe separarci. Mia moglie avrebbe almeno un misero contributo dallo stato e qualche microscopico privilegio. Così invece...nello stato che accoglie la Chiesa la famiglia non è minimamente tutelata. Rimarrà una disoccupata, se va bene ogni tanto precaria, nessun aituo dallo stato (DA GOVERNI DI DESTRA DI SINISTRA) e tantomeno dalla chiesa. Perme quest'ultima sono i parroci di frazione, chi lotta giorno per giorno nel tentativo di portare pace e serenità nelle case con risorse nulle, la chiesa sono i missionari, e coloro che dedicano la loro vita a tutto il sud del mondo

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  2. Per l'anonimo che dice:
    "..........assicurare al 33% della famiglia in arrivo (il nostro Niccolò) i pieni diritti......"
    Non riesco o meglio non voglio capire la differenza tra essere cattolico o essere cittadino.
    Personalmente ragiono come essere umano.
    Nessuno può stabilire i diritti pieni o meno pieni di una vita.
    Né la chiesa né la destra o la sinistra.

    E' UNA VITA !!!. Punto e basta.

    I diritti della vita non sono quantificabili e meno ancora a discrezione di qualcuno. Chi si permette di farlo o consente che viene fatto è il violentatore.

    Mi fa rabbrividire il ricatto per poter veder riconosciuto il diritto…… “pieno” di un essere umano.
    La chiesa non ha nessun diritto di stabilire o decidere se un essere umano è pieno o a metà.

    Questa è la violenza !!!

    Preferisco un bel vaffanculo che la violenza psicologica, in questo caso un vero e proprio ricatto.

    Essendo per me la chiesa non altro che un ente, un’istituzione, mi sto chiedendo come sono considerati i preti di altre religioni sposati, e i loro figli ? Si dedicano meno alla lotta per la pace e serenità ? Perché questi due concetti devono passare attraverso la chiesa…… onnipotente?

    Mi sto chiedendo se devo essere battezzata per avere fede, di essere sposata in chiesa per rispettare un legame affettivo, se devo avere a tutti costi una certa appartenenza religiosa per invocare la pietà e/o il perdono ????

    Esempio: straniero sposa cattolico. Per avere le formule…… piene in chiesa o si converte alla religione cattolica o firma il contratto vincolante di educare la prole nella religione cattolica.
    Altrimenti niet festicciola, niet abito bianco.

    Chi sarà il violentatore?????????????????????’

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  3. @extra
    A me pare che la posizione di anonimo sia condivisibile.
    Quando parla di 33% si riferisce al fatto che la famiglia diventerà di 3 persone, quando distingue tra cittadino e credente ribadisce la separazione tra religione e stato e sostanzialmente afferma un principio di libertà per tutti, lasciando alla sfera personale le proprie convinzioni religiose.
    Parla di gente che si riempie la bocca con la parola famiglia e poi non fà nulla per aiutarla, e anche su questo io sono daccordo.
    Non cita la chiesa, ma si coglie una critica all'istituzione e anche questo è apprezzabile. Poi ognuno a livello personale vive le proprie convinzioni (o assenza di convinzioni) come meglio riesce.

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