Esiste un filo che lega gli eventi dell'ultima settimana in Libia e Giappone. Si chiama petrolio.
In Giappone sono stati sfidati i limiti della conoscenza umana e il "culo", e si sono costruite centrali nucleari "sicure" in numero spropositato.
Ci si è affidati alla statistica.
Purtroppo, la statistica fornisce delle probabilità e non delle certezze.
Ogni evento che l'uomo riesce ad immaginare ha una probabilità, sia pur infinitesimale, di realizzarsi (i limiti della curva gaussiana, tendono a zero ma non vi arrivano mai).
Detto in parole povere, significa che statisticamente è possible che un mattone si alzi da terra, autonomamente, e leviti.
Le decisioni strategiche vengono prese non seguendi i principi di priudenza, bensì sulla base di considerazioni di questo tipo: quando il rischio sembra abbastanza basso si procede.
Purtroppo quando poi l'evento si verifica, la statistica non serve più, c'è solo da riparare i danni.
La causa ultima di quanto è successo è il bisogno di energia delle società capitaliste e post capitaliste.
Tale bisogno è il motore che ha determinato anche l'intervento militare di queste ore in Libia. Infatti, se la Libia coltivasse pisellini, nè la Francia nè il Regno Unito nè gli Usa (nè ovviamente l'Italia da farsa che termina in tragedia in cui viviamo) si sarebbero sognati di intervenire. Dittature ce ne sono e ce ne sono state ovunque e repressioni feroci anche, eppure nessuno mai è intervenuto, ad esempio, in Cile o in Argentina negli anni 70, o nel Sudafrica degli anni 80, o in Birmania o in Tibet.
E' persino banale dire queste ovvietà, eppure occorre ripeterle per ricordarcene, prima che bombardati dalla propaganda finiamo col credere, anche noi, che si va in Libia per salvare la popolazione.
In chiusura di post, vorrei ricordare che oltre alle energie rinnovabili che sono gratuite e non mercificabili (chi pagherebbe mai per il sole o il vento o il calore della terra?) esiste un'altra fonte di energia utilizzabile: evitare gli sprechi (intendendoci sul significato di spreco)di energia supplirebbe a circa un terzo del fabbisogno nazionale (altro che centrali nucleari!).
P.S.
Un matematico, si rifiutava di viaggiare in aereo dopo l'undici settembre perchè la probabilità di trovare una bomba sull'aereo era troppo elevata per rischiare. Poi ebbe un'illumniazione: poichè la probabilità di trovare DUE bombe sullo stesso aerero era pressochè zero, ricominciò a volare portandosi dietro ogni volta una bomba.
domenica 20 marzo 2011
petrolio
Pubblicato da
G3RT
alle
19:30
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
“La crisi energetica non si può superare con un sovrappiù di energia. Si può soltanto dissolverla, insieme all’illusione che fa dipendere il benessere dal numero di schiavi energetici che un uomo ha sotto di sé.”
RispondiEliminaIvan Illich, Elogio della bicicletta, Bollati Boringhieri 2006.