Il tempo trascorso, il cambiamento, la consapevolezza che gli eventi accaduti negli ultimi mesi son stati determinati anche da altri, che possono fare e fanno quel che non faccio io e, all'opposto, l'inutilità del parlare ad orecchie chiuse e del mostrare ad occhi spenti, producono un miscuglio di emozioni dove l'eccitazione e l'apatia appiattiscono il grafico umorale in una specie di fusione omologante.
Ne ottengo una specie di calma in cui si annegano o si innalzano meno picchi e qualche abisso.
Per rimanere umano mi chiamo da lontano, mentre cammino sopra un muro diroccato e caldo di sole estivo, mi aggrappo ai rami e mi nascondo tra l'edera, mi muovo sospeso e riemergo.
Ho spento la luce e acceso un livello di comprensione separato.
Mi ricordo di quello che posso fare e decido.
mercoledì 21 settembre 2011
così sia
Pubblicato da
G3RT
alle
23:30
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