Ho bruciati i trucchi, ho scartato gli incipit, ho sentito frasi pensate altrove da altri, ho letto da estraneo pensieri estranei di estranei, mentre andavano in direzioni opposte alla mia, al lavoro, a divertirsi, a lasciar passare il tempo in un parco seduti su una panchina, a passeggio la domenica in un centro commerciale, avanti e indietro a guardare le vetrine ma almeno fa caldo e non tocca di stare in casa davanti alla scatola della cacca colorata parlante, perchè in effetti, a pensarci, qualcosa di peggiore possiamo sempre trovare per consolarci di essere nella merda.
Non ho barattato niente di me per un capo griffato, per una macchina o chissà che altro di inutile, anzi ho resistito e ribattuto una sberla alla volta ad ogni sberla ricevuta, perchè la guancia vaffanculo, la guancia porgila tu.
Eppure meglio lasciarsi dietro, alle spalle, invisibili, questi giorni e le mattine che li seguono senza percezione della differenza, che ieri era il giorno prima e il giorno che è seguito è ancora ieri.
venerdì 24 giugno 2011
qual
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G3RT
alle
22:48
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Ma il giorno che verrà è domani.
RispondiEliminaVivo come se tanti domani mi aspettassero, come se dovessi ancora dare il meglio di me, come se potessi ancora cambiare qualcosa, riparare gli errori, godere del calore degli amicizia, dell'amore.
Eppure so che i domani che mi aspettano sono ormai meno degli ieri e che in qualsiasi momento la Parca potrà tagliare il filo che mi tiene attaccata alla vita.
Vivo giornate in cui dimentico chi sono e perchè sono come sono.
RispondiEliminaOgni tanto un botta e risposta me lo ricorda.
Ciao bern-hart