Territorio

Smrt fašizmu, sloboda narodu!







martedì 27 marzo 2012

apolide

Avrei voluto estrudere radici da infilare in solidi terreni.
Trovare un luogo da riconoscere ad ogni risveglio.

Ma la terra sussulta e io mi muovo sulle sue onde sismiche
con instabile equilibrio.

E' così che ho attraversato luoghi
che non ho mai trasformato in "casa mia".

E' per questo che chiamo "casa" il tuo volto,
mentre ti guardo dormire, qui a fianco.

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domenica 18 marzo 2012

Prima che tutto scompaia

Il gelo stellato.

Il mio respiro è vapore leggero.

Leggero come il mio passo sulla strada selciata.

Tra case conosciute e gente ostile.

Una stalla e un mascherone di fontana e il rigagnolo in mezzo alla strada

Dietro quell'angolo c'è il cortile dove per la prima volta mi sono accorto di essere vivo.

Se mi ami, amore mio, dimmelo.

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domenica 11 marzo 2012

animali pericolosi

La pancia gonfia,
lo spritz in una mano
nell'altra un tramezzino al cartone,
scorreggia e si guarda attorno.

Figlio del dio uno e quattrino,
ti guarda ma non ti vede
e se ti vede ti annusa
e capisce che non sei come lui
e digrigna i denti.

Quando apre la bocca
ha l'alito pesante di
cattiveria, odio, paura e ignoranza.

Se c'è da infierire è sempre il primo.
Se c'è da rischiare scompare.
Forte coi deboli,
feroce coi poveri,
zerbino dei forti.

E'il benpensante mannaro che popola la penisola.

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sabato 10 marzo 2012

Cielo

Lavorare la terra è come recitare un mantra.


Lo dico un po' alla cazzo perchè non ho mai recitato un mantra.
Però ricordo le vecchie della mia infanzia che recitavano i rosari durante le novene o le veglie.

La ripetizione ossessiva imprime ritmo al respiro.
La parola perde il significato e diventa un mezzo per tenere il tempo e produrre endorfine.
Tutto diventa automatico, il corpo si rilassa.

Però i pensieri non si fermano.
Solo volano più alti e quando sei stanco atterrano assieme a te.

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venerdì 9 marzo 2012

Territori liberi

Ma di un poema, capita, che ad alcuni interessi solo una parola, e che su quella incentrino un intero significato opposto a qualsiasi logica portante l'opera.
Per molti un altare e' una questione religiosa e basta. Per altri e' un podio su cui elevare un'idea. Tanti, addirittura, elevano su quel podio l'idea che vadano tirati giu' tutti gli altari. Costruiscono un idolo dalla necessita' di rifiutare gli idoli. Un dogma dalla necessita' di negare ogni dogma.
La liberta', e' un'altra cosa. (alpexex)


Ci sono parole che ispirano pensieri che non si fermano più.

Alcune le ho trovate qui

Fateci un giro.


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giovedì 8 marzo 2012

La festa delle persone normali

Non ho fatto gli auguri a mia moglie e a mia figlia.
Non porterò loro mimose.
Non le ritengo una specie da proteggere o in via di estinzione.
Non hanno bisogno delle mie mimose, preferiscono che le tratti come loro trattano me: dialetticamente, come se io fossi una persona normale.
Io apprezzo e loro non se ne risentono.

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mercoledì 7 marzo 2012

col passo giusto

Alle strade preferisco i sentieri.
Sono molto più adatti al cammino.
Lungo un sentiero ti bastano le gambe, il fiato, la direzione e una traccia.
Un sentiero segue la via naturale: curva, prosegue in piano, discende, risale, guada, scollina, scavalca.
Sempre col passo giusto e la giusta lentezza.
Col giusto sguardo e il tempo necessario, un sentiero ti porta da un punto all'altro di te stesso.

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domenica 4 marzo 2012

lavori stagionali

Sia estirpata ogni ansia infestante dell'anima,
si addormentino le nostalgie delle brume autunnali,
si sciolga il ghiaccio di ogni dolore.

Prima dell'inverno,
l'inquietudine è stata seminata.

Nella stagione che avanza
l'irrequietezza germoglierà.

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sabato 3 marzo 2012

Oppio

Questa vicenda del TAV mi fa male.
Mi scava dentro un solco profondo di depressione.
Non sono le bugie che vedo e ascolto che mi fanno male.
E' la voglia di crederci che leggo in viso a tanta gente.

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giovedì 1 marzo 2012

Ad ognuno il suo

La stanchezza colpisce sempre quando meno ne hai di bisogno.
E' come il gas della bombola che finisce proprio mentre stai cucinando.
Questa sera resto a casa.
Niente assemblee, niente riunoni, niente manifestazioni di solidarietà con la Valle.
Stasera Prendo atto che ho raggiunto il mio limite.
Prendo atto della mia debolezza e del fatto che non posso più reggere i ritmi dettati dalla mia rabbia.

Nessuno farà mai quel che facciamo proprio come lo fa ognuno di noi.
Questo è il senso di fare le cose in prima persona.

Da domani si ricomincia.

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