Territorio

Smrt fašizmu, sloboda narodu!







lunedì 28 gennaio 2013

La Fiera

Arriva periodicamente
a percuotere lo spirito.

Arriva da dentro,
da un buco oscuro
scavato nel cuore dagli anni,
negli anni ingrandito,
esistito da sempre.

E picchia duro.
Tira pugni che sbiancano il viso
e fanno defluire il sangue dal volto.

Da dentro arriva,
la follia quotidiana,
l'oscuro cavaliere
che si nutre di me.
 

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domenica 27 gennaio 2013

Non oggi

E io,
che non son certo di niente,
adesso,
dove mi metto?

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Terminus est

Prima di iniziare un lavoro
controllo l'usura degli attrezzi:
il manico della vanga,
il badile,
la scure,
il filo delle roncole,
la catena della motosega,
le lame della fresa,
per capire se sono in grado di portarlo a termine,
o se c'è bisogno di una manutenzione.

Mi capita di pensare nello stesso modo
per i denti,
gli occhi,
i polmoni,
il cuore,
i reni,
il fegato
e di contare il tempo che dovranno resistere
per arrivare alla fine.
 

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venerdì 25 gennaio 2013

Come un pugno

Il ragazzo non cammina,
caracolla una danza sardonica,
il passo innaturale,
le braccia protese,
una in avanti,
l'altra a lato,
i  pugni stretti,
il corpo barcollante.

Il padre lo accompagna:
una mano a sostenerlo
camminando lentamente.

La madre li segue,
appena un passo dietro.

Distolgo lo sguardo,
per nascondere la pena
per riserbo,
perché mi commuove
questa "sacra famiglia":
pietà moderna
che passa
in questo posto di merda.

Mentre la radio trasmette
"It's a wonderful life"
 

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giovedì 24 gennaio 2013

qualcosa di banale

Le persone che ami
se ne vanno,
lasciando indietro,
abbandonate lungo la via,
immagini di sé.

Quando te ne accorgi è tardi.
l' attimo è perso,
e l'amore che non hai saputo dire
diventa lacrime.

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Mr. Gorgeous.

Ecco dunque venire i nodi al pettine.

Profilo basso e niente pretese.
"Comprate le mele, le belle mele".

La dignità giace sui banchi,
di fianco alle cassette del pesce.

Svenduta alle undici col primo sole invernale
che ormai è fiacca e inizia a puzzare.

Umanità vendesi, offerta illimitata
si accettano permute, con angoscia.

Lui contemplativo,
astenersi perditempo.

 

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martedì 22 gennaio 2013

Notte ai margini (di un aeroporto)

Fuori neve e gelo
e ghiaccio sulle strade.

L'albergo è pieno
di profughi ricchi
che si permettono
il caldo del salone e una birra
e parlano e parlano
con voci chiocce e impastate
distogliendo le mie dita
dalla loro corsa.

Sono lontano
dalla terra bagnata e fumante
dalle zolle bianche di brina
o inumidite dalla guazza del mattino,
dal fango che si attacca alle suole
e rende il piede pesante
e lo spirito leggero,
dalla pioggia fine
che mi bagna i vestiti e la faccia
durante il raccolto invernale.

C'è odore di kerosene al mattino,
l'odore del mio odio
per il genere umano e la sua "modernità".

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venerdì 18 gennaio 2013

il pozzo profondo

e poi sono anche stanco di sentire chiedere: "lavoro" "lavoro".
ma quale lavoro cazzo?
lavoro sottopagato?
lavoro da ingrasso di maiali?
lavoro che ne arricchisce uno e ne ammazza cento?

e poi perché?
nel duemilaecinquanta sarò probabilmente morto
se ci arrivo mi restano poco più tre decenni da vivere
praticamente un cazzo

di questo tempo,  il più lo debbo passare a lavorare.

ti rendi conto?
venti anni di questa vita
in attesa di una pensione che non vedrò mai

ma quale lavoro porcatroia?

siamo qui a parlare di cose
che ormai dovremmo aver lasciato alle spalle
come nebbia nel tardo mattino.

 

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mercoledì 16 gennaio 2013

violetto scherzetto


Mi dice Viola che i miei post sono troppo molli,
che dovrei scriver rap, renderli un po' più belli.

Mentre ci penso sento il peso degli anni
e se provassi a scriver rap farei dei danni.

Le rime non mi vengono, le metriche non le conosco:
sicuramente il rap sarebbe un fiasco.

E poi mi stan sul cazzo i catenoni al collo,
gli atteggiamenti standard da cazzone pollo.
Mi fa cagare urlar dentro un microfono,
parole che hanno il solo scopo di renderti afono 
Odio le braccia incrociate al busto,
le mani alle ascelle a prendere del gusto.
Atteggiamenti che vorrebbero affermare
il macho vero (che fa vomitare).
Quello che dice: "amico sono quello giusto".
E nella bocca lascia un retrogusto...

...come di merda.

E tutti vogliono cacare con i caco caco caco
tutti vogliono cacare con i caco caco caco
tutti vogliono cacare con i caco caco caco
tutti vogliono cacare con i caco caco caco


 

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lunedì 14 gennaio 2013

Silvione returns

Si fa ma senza dir,
la desistenza,
però non sa tacer,
furioso Orlando
e di suo senno,
il popolo sovrano,
paga (l') assenza.

 

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sabato 12 gennaio 2013

Very British due

Uscendo dal pub dopo una paio di pinte.

Io: "domani mi portano un nuovo cane".
Collega inglese: "Ah! Che razza di cane?"
Io: "un bastardo".
Collega inglese: "anche lui?"

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venerdì 11 gennaio 2013

Very british

Grandissimo coglione,
mi piacerebbe vedere,
qui, nella perfida Albione
la tua faccia padana sbiancare
di fronte all'insulto
dell' ultimo (inglese) accattone
che ti dà del terrone.
 

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L'aria che tira

Cosa ci porta il vento stasera?
Nessun profumo nell'aria stagnante.
Piuttosto direi un' odore pungente
di Fogna a cielo aperto.


 

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giovedì 10 gennaio 2013

Fa quello che vuole

Raccogli carta, plastica  e lattine
e concedi  l'elemosina sui gradini della chiesa,
o sotto la galleria del centro commerciale
dove passeggi con la famiglia le domeniche invernali
proprio un attimo prima che il mendicante
o il nero che riporta il carrello
sia cacciato via dall'ultimo regolamento comunale
che qualche testa di cazzo si è inventato
dato che non scopa
e se scopa lo fa a pagamento
e quindi in qualche modo
si deve rifare
'sto figlio di troia
che in nome del decoro
schiaccia le vite altrui
sotto la suola
di scarpe comprate al decathlon.

Ma divago cazzo! divago!

Questo post partiva così:
"Sono stanco di chi "rispetta la natura",
stufo delle firme che dovrebbero salvare le balene."

Il titolo era : "Vegetariani in coda per il mini iPad."

E guarda invece che strada che ha preso.

Sento un ronzio di sottofondo: il russare delle coscienze.

Fratelli che patiscono e stronzi indifferenti.
Una vita da merdosi.

 

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domenica 6 gennaio 2013

Inverno anomalo

L'acqua che scorre
imbrigliata tra le case e la fabbrica
mi rimanda echi
di strade selciate
e ciuffi d'erba che crescono ai lati
e muschio sui muri dove non batte il sole
e ruscelli che passano dietro le contrade
e scaricano a valle
il suono e il silenzio
delle vie addormentate.


 

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venerdì 4 gennaio 2013

Fuga in campagna (elettorale)

Di notte,
sotto la luna calante
attraversare il bosco,
risicando i muri a secco,
col cuore affaticato
e leggero da far male
e alla fine di un sentiero di pietre
lasciare uscire il fiato
dell'ultimo respiro grave
e scollinare.


 

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