Non si può non vederne la continuità.
E la contiguità.
Ci dovremmo fidare?
Perchè dovremmo, di uno, uno solo,
che abbia anche le migliori intenzioni del mondo (e non le ha).
E tutta questa gente,
i seguaci,
che disinvoltamente passa dal vecchio pensiero unico al nuovo conformismo.
Così desiderosa di qualcuno che pensi al suo posto.
Inevitabilmente, ogni potere perpetua se stesso nutrendosi del "nuovo che avanza".
Il nuovo che avanza è un maschera per concetti ammuffiti,
come cibo dimenticato e riproposto in nuova salsa alla moda.
Il nuovo che avanza è un paliativo, un'aspirina presa durante la pestilenza.
E' il caso di indietreggiare, voltare le spalle e cambiare direzione.
E' ora di diventare ognuno leader sufficiente per sè e in grado di stringere mutui rapporti con gli altri.
Una scelta radicale che ci porti fuori da questo stagno e ne allontani i miasmi.
Adesso alzati , metti il naso fuori di casa e guardati attorno.
Quello che vedi.
Quello che puoi fare.
Oppure puoi fidarti di Beppe, di Silvio o di Benito,
puoi chiamarli per nome o dare a tuo figlio lo stesso nome
puoi rimanere lì a sperare ed aspettare.
Fino a quando verrano con il fucile.