Territorio

Smrt fašizmu, sloboda narodu!







mercoledì 26 dicembre 2012

Fascisti di merda

Mio nonno fu preso a Gorizia nel 43.

Gli dissero che lo avrebbero riportato a casa e lui salì sul treno.
Si ritrovò a Danzica, in Polonia, in campo di concentramento.

Non parlava quasi mai di quel periodo.

Mi raccontò delle patate rubate nei campi di notte
e bollite con i fili elettrici immersi in secchi d'acqua,
di quando lo scoprirono al rientro dalla razzia
e in ginocchio chiese pietà con la pistola puntata alla testa,
della volta che cadde in una forra fuggendo
e si aggrappò ai rovi con tutte le sue forze
(e giuro che ripensando al dolore delle spine piantate nelle mani, rideva),
di come partì a piedi con altri compagni,
alla fine della guerra,
per tornare a casa.

Dal mar Baltico a piedi con cinque compagni.

Quando si imbatterono in uno zuccherificio bombardato,
si riempirono la pancia a più non posso.

Si addormentarono e quando lui si svegliò,
la lingua gonfia e una sete terribile,
era l'unico vivo.

Mi raccontò  di un camion su cui non volle salire,
e di come vide i cadaveri di coloro che erano invece montati
sul cassone.

Tornò a casa per trovare la moglie e una figlia morte di tifo.
Gli rimaneva una figlia piccola.

Non era il mio nonno vero.

Sposò sua cognata vedova con quattro figli piccoli:
la madre di mia madre,

Di due famiglie disastrate, ne fecero una.

Adesso che lui non c'è più,
sento il bisogno di lasciare una testimonianza
del suo passaggio su questa terra.

Si chiamava Egidio.
Era mio nonno.
 

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lunedì 24 dicembre 2012

Anubi

Sono più pericolosi gli imbecilli, gli ingenui o i farabutti?
Puttanaeva, penso  di aver sbagliato sponda.
Che giramento di coglioni!

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sabato 22 dicembre 2012

tautologia

essere padroni di se stessi
è una forma di schiavitù

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mercoledì 19 dicembre 2012

Luisa

Di nuovo in partenza.

Mi mancano i silenzi pomeridiani,
le cazzate raccontate a tavola,
le sfuriate per il disordine lasciato,
il vapore che appanna i vetri,
il bicchiere appoggiato di fianco all'asse
mentre affetto  le verdure,
la stufa calda sulla cui piastra sobbolle la pentola,
le cuffie sulle orecchie di tua figlia sorda,
le frasi al vetriolo di tuo figlio,
il cane rompicoglioni che finfola.

Mi mancano i tuoi sguardi che scrutano
e si chiedono come sto.

Di nuovo di ritorno.
Finalmente.


 

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martedì 18 dicembre 2012

C'è sempre uno più mona

Dice che lui è più a sinistra di me.
L' altro è addirittura più a sinistra
di quello più a sinistra.
Praticamente moderati in confronto al terzo,
quello VERAMENTE di sinistra.

I Settentrionali ce l'hanno con i Terroni
che non sopportano i Libici
che odiano i neri Africani
che al mercato mio padre comprò.

In Svezia un movimento chiamato "Lega Sud",
considera Terroni ignoranti
gli abitanti del Nord.

A sud c'era il mare,
non si vedeva nessuno.



 

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lunedì 17 dicembre 2012

Al rogo

I tuoi giudizi
sono etichette  appiccicate sulla mia pelle.

Il tuo dialogo
è il monologo di un sordo.

La tua rivoluzione
è mediocre bisogno d' ordine.

Io ho bruciato ogni bandiera.

Vivo senza collari.

 

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sabato 15 dicembre 2012

Tra Bruegel e Fellini

Ridere, gridare, litigare,
darsi sulla voce,
bere,
sganasciarsi,
ruttare sottovoce, 
scusarsi,
stivare in panza cibo,
scoreggiare silenziosi,
alzarsi e andare in bagno.

E poi tornare senza essersi lavati le mani.




 

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giovedì 13 dicembre 2012

Stasera in TV

Seduti e benvestiti su misura
attorno al tavolo delle parole vuote.
Sorrisi di ceramica
il cui costo pagherebbe 
cinque anni di abbonamento dell'autobus.
Per due.
Andate in culo pezzi di merda.

 

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mercoledì 12 dicembre 2012

Il figo

Dice: "io corro in moto e faccio paracadutismo,
e tu che sport ESTREMI pratichi?"

Io lavoro come un coglione per sopravvivere a una vita di merda!
E' abbastanza estremo?

Mavaccagare va!

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sabato 8 dicembre 2012

G3RT

G3RT è nato durante una malattia.
Anzi è nato durante un periodo di cura di una malattia.

Per quasi due anni, ho trascinato le settimane tra
day hospital, esami del sangue, TAC, risonanze,
lavoro, riunioni varie
e, finalmente, il letto di casa.

La sera il letto mi sembrava una baia in cui ancorarmi.

E una sera,  come doveva essere,
G3RT è uscito dal pozzo della depressione in cui stavo affogando,
e ha cominciato a scrivere.

Nel tempo sono cambiati i toni,
gli argomenti e, in parte il modo di scrivere.

A colpi di accetta,
ho tagliato pezzi della mia vita
e li ho esposti,
senza un motivo preciso.

Forse perché dovevo sconfiggere la noia,
come suggerisce anonimo.

Forse perché dovevo riempire un luogo in cui incontrare qualcuno
assieme a cui combattere l'entropia.



 

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venerdì 7 dicembre 2012

L'ultimo viaggio

Ho guardato altrove, fingendo di non vedere
la tua mano tremare,
il bicchiere di birra che non riuscivi a portare alla bocca.

Quel giorno la mia macchina non partiva.

Ho telefonato ansioso a un amico
che mi ha prestato la sua auto
perché ti avevo promesso che sarei venuto a prenderti
perché sapevo che sarebbe stato l'ultimo viaggio
che avremmo fatto insieme.

Lungo i tornanti abbiamo guardato la pianura
e parlato del più e del meno, come sempre,
come se fosse tutto a posto.

Ho ingoiato lacrime,
forzato sorrisi
per far finta che tutto sarebbe tornato come prima.

Ma quel braccio che non riusciva a sollevare una singola birra...
Tu che fin da bambino eri sempre stato quello forte....
Cazzo! eri un toro eri..

Ti sei aiutato con l'altra mano,
hai bevuto come ti piaceva,
come è sempre piaciuto a tutti e due,
fin da quando aprivamo la spina
della botte del nonno,
e tappavamo l'imbuto col dito
e ci dividevamo il vino.

E intanto  io guardavo il barista:
se avesse parlato,
gli avrei tirato un pugno in faccia.

- Io non sto male
Mi hai detto.
Altre lacrime ricacciate in gola.

Pochi giorni dopo,
una notte,
mentre ti guardavo
gli occhi chiusi,
la testa rilasciata,
il cuore pesante,
ti si è fermato il respiro.

E io non ho ancora pianto abbastanza.
 

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giovedì 6 dicembre 2012

Domani non so.

Il coperchio che uso
per tenere a bada le mie tensioni 
ne accelera l'ebollizione.

A un certo punto il coperchio salta.

Tutto si riversa fuori.
Nel male e nel bene.

A volte nel peggio.

Oggi sto a casa.
 

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mercoledì 5 dicembre 2012

Viola

Sono tornato a casa
con un peso sul cuore
che mi trascina giù.

Tocco il fondo
della mia insania,
non riesco ad alzarmi.

La mia anima è un buco nero
dentro un buco nero
dentro un buco nero.

Non c'è coraggio.
Non più.
Né decisione o volontà.

Sono stanco e invecchiato
e per la prima volta debole
e incerto.

Ho bisogno di te figlia mia,
perché tu venga a salvarmi,
a togliermi da questo pozzo.

Con i tuoi occhi lucidi e riconoscenti,
per un complimento,
per un abbraccio e una carezza,
che ti avevo dato,
qualche tempo fa.

La vita che ti esplode dentro
si riversa fuori e mi contagia.





 

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martedì 4 dicembre 2012

Lavoro

Sciogliti nodo, perdìo!

L'ansia per domani
è pane quotidiano.

Schiavitù.


 

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sabato 1 dicembre 2012

La solitudine fa bene al cuore (un po' meno al fegato)

L'ultima bottiglia è aperta sul tavolo.

Riempiamo i bicchieri
in una notte
in cui parliamo
con la naturalità dei bambini.

Ecco, io ti capisco
perché non penso a quel che dici,
ma lascio che le tue parole mi attraversino, 
le assimilo, le rielaboro, le trasformo in pensiero.

E poi te le restituisco,
le parole trasformate,
i pensieri derivati,
come abbracci a un fratello ritrovato.

Io lo so che tu conosci
le notti come questa
dove la solitudine
diventa libertà
e la libertà
diventa umanità.
 

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Back home (from UK)

Cielo basso dopo la pioggia.

Tortellini in brodo.
Radicchio rosso tagliato sottile.
Pezzettini di lesso con nervetti.
Olio extravergine.
Sale (ovviamente).
Un po' di senape.
Due bicchieri di Tocai rosso.

Fra poco mi si chiuderanno le palpebre.
Meraviglioso.


 

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giovedì 29 novembre 2012

non ti sopporto più mi hai rotto i coglioni

Finalmente!
Mandare a cagare
gli insopportabili,
i cafoni,
gli snob,
i borghesi di merda,
quelli che parlano col culo al caldo,
che guardano nelle nostre tasche
e con il loro contenuto fanno i conti
e si lamentano
dei loro privilegi
auspicando una guerra tra poveri,
sulle cui macerie,
prosperare.

Se stai leggendo questo post, chiediti pure se sto parlando di te!
 

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martedì 27 novembre 2012

Non è un caso

Quando il mio primo figlio era molto piccolo,
abitavamo in un condominio.

Lui amava scavare buchi per terra.
Lo faceva in un pezzettino di terra gestito da noi.

Ciononostante alcuni inquilini si lamentarono.
I buchi non erano belli da vedere.

Poi si lamentarono delle biciclette appoggiate al muro o al terrazzo.
Creavano disordine.

Poi si lamentarono del colore del portone del garage.
Non era uguale a quello degli altri.

Se ognuno fa come crede,
scoppia il caos,
regna l'anarchia.

Ad un certo punto decisero di asfaltare il giardino sotto le terrazze.

Così, ce ne andammo ad abitare altrove.

In collina,
tra il bosco e il prato,
dove la strada asfaltata non arriva,
dove qualche volta vedi il sole sopra la testa
e la nebbia sotto i piedi,
dove capita di incrociare i caprioli
e talvolta una volpe o un tasso.

I miei figli hanno scavato decine e decine di buchi,
hanno costruito capanne e rifugi nei boschi,
hanno bruciato sarmenti in grandi falò,
organizzato caccie al tesoro ,
nascosto le uova a pasqua per ritrovarle coi loro amici,
si sono presi le zecche,
e rotto le ossa cadendo dagli alberi.

Ed io, grazie a loro, sono tornato ad abitare nella mia infanzia.

Scavare buchi è faticoso.
A volte si scavano solo per il piacere di farlo.

Mio figlio più grande li scava tuttora.
E poi ci pianta degli alberi.
 

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Questo post ha un nome, un cognome e contiene una tautologia

Mi chiedi se e che senso abbia continuare a scrivere qua sopra.
Ma io che ne so? 

Qui è nato G3RT più di due anni fa.
In altri tempi e con incerti intenti.
(Ho la tendinite che mi fa dolere tutto il braccio sinistro e La gola in fiamme più dell'anima, stasera).

Le persone non cambiano,
perché pochi si guardano allo specchio,
perché  pochi ne sopportano l'immagine riflessa.

Di questi anni mi resta una certezza:
i coglioni restano tali
e non c'è peggior stronzo di uno stronzo.


 

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domenica 25 novembre 2012

fondamentalismo

ho ragione io
so già cosa stai dicendo
e già so che non sono d'accordo
ciononostante ti uso
finché mi servirai
poi saranno cazzi tuoi
muori merda!
 

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venerdì 23 novembre 2012

sassolini (continua Divago)

l'educatore dice ai tuoi amici che è meglio per loro starti lontano

il prof durante l'interrogazione ti dice che sei la feccia della società

l'anziano guarda sconcertato i tuoi capelli lunghi e l'orecchino (sarà mica frocio costui?)

il genitore del tuo compagno di classe ti squadra diffidente (sarà mica drogato costui?)

il finanziere ad ogni frontiera ti perquisisce (as above)

l'impiegato pubblico  (cazzone, se va bene hai un 36 rubato) ti tratta da analfabeta

l'ispettore della DIGOS (con 25 anni di servizio e 6 esami del cazzo ti sei preso la laurea in scienze politiche e ciononostante ancora non hai sviluppato un pensiero critico) fa le battute a cazzo

l' "esperto" (solo i coglioni sono abilitati a parlare, preferibilmente tra loro e in "latinorum" come i medici che curavano l'anemia coi salassi) irride le tue argomentazioni 

il  borghese (armiamoci e partite e comunque a giugno io vado in ferie e voi non capite un cazzo) gioca alla rivoluzione su facebook e promulga comunicati a nome tuo


Meno male che tutti si muore alla fine.
Pensa che rottura di coglioni avere a che fare con costoro per sempre.

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Divago

Credo di essere nato uguale.
Ne sono stato convinto a lungo.

Verso i quattro anni, all'asilo,  mi sono accorto che gli altri bambini erano diversi.
E poi, alle elementari, che non ero io l'uguale, ma gli altri.
E io quello diverso.

Essere diverso non è facile.
Però offre dei vantaggi.
Ti permette di fare cose che agli uguali non sono concesse.

Un giorno ho spinto e buttato per  terra un bambino ciccione che picchiava tutti.
Mi ricordo ancora la sua faccia stupita.
Gli occhi sgranati e le lacrime a dirotto.
Mi dà soddisfazione ancora oggi.

In terza media mi scambiarono per uguale.
Disegnai una gigantografia di Che Guevara e l'appesi alla parete dell'aula.
Fu apprezzato il mio disegno di Gesù in coincidenza dell' avvicinarsi del Natale.
Ammetto che non sono bravo a disegnare.

Oggi che sono grande, ho un figlio che, da grande, vorrebbe diventare psicoterapeuta.
Spero non lo faccia per guarire la mia diversità.

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giovedì 22 novembre 2012

Il tempo dei renzi

Il vecchio si mischia al nuovo
e il risultato non mi pare apprezzabile.

Meglio forse un vecchio vecchio.
O un nuovo nuovo.

Persone che non avrei creduto, perdono la testa
affascinate dai nuovi bambolotti televisivi teleguidati.

Con l'entusiasmo del neofita recitano il mea culpa del prima
ed espiano la colpa cantando le lodi della nuova fede.

E io, come un coglione,
perdo pure il mio tempo a disquisirne.
 

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martedì 20 novembre 2012

W i Maia

All'altezza del cavalcavia,
le luci arancio illuminano
la barriera di vapore e smog in lontananza.

Veleni che sembrano una montagna
dentro la quale ci deve' essere una galleria
dove l'autostrada si infila dritta dritta.

Passata la larga incerta linea di delimitazione,
la montagna scompare
e mi ritrovo immerso nella nebbia sporca.

Umidità che entra nei fori del naso
coi suoi odori e i suoi malanni,
la sua desolazione.

Qui il vento non arriva a portare via la cappa
delle flatulenze industriali
di concerie in punto di morte.

Sembra proprio non ci sia più niente da salvare.

Amen.


 

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lunedì 19 novembre 2012

Coumunicato politico n. 110110

l odio che ce verso berlusca,si arriva al punto che tutto quello che gli succede,nel bene o nel male verso di lui,sia tutto una macchinazione,invece quando il cassiere di di pietro diceva che era onesto,non cera ombre di dubbio,e si e pappato soldi  e ha voi che lo credevate;
poi dicono che berlusconi è un fetente.........
come politico puo essere anche un fallito...............ma ha un cuore come na capanna !!!
Bravissimi come sempre gli uomini della polizia... ma mi sa che questi signori ce li troveremo presto fuori e in attività, e saranno fortunati se non si prendono una querela per interruzione d'esercizio...
VORREI CHE TU FOSSI UN PO TENERO,VERIFCA CIO' CHE HO DETTO IN PRECEDENZA.
L'INQUIETUDINE E' LA MENTE RAAFFINATA DI RIFUGIARSI NEI POTERI FORTI PER DERUBARE DIGNITA' ALLE FAMIGLIE INNOCENTI.
SONO TUTTI COLORO CHE ACCERCHIANO IL POTERE CHE DEVONO ESSERE GIUDICATI.
DE BENEDETTI SI E' SALVATO PERCHE' ADERENDE AD UN'ALTRA SPONDA POLITICA.
PURTROPPO QUESTO ACCADE QUANDO AVVENGONO CONDIZIONAMENTI E STRTEGIE PER CONQUISTARE SIMPATIA E CONSENSI.I PARTITI CHIUNQUE ESSI SIANO SI CIRCONDANO DI PEWRSONAGGI ALTEZZOSI PER TRASCINARSI LA MASSA E POI DIVENTA UNA DISPUTA CON TANTO ODIO,MA SOLO PER SCOPI.  CREDO NEI GIOVANI COME LO STANNO DIMOSTRANDO CON LA PROTESTA A DIFFERENZA DI CHI REALMENTE SI SAREBBE DOVUTO FAR SENTIRE.
Sono i giovani contestari gli innocenti.Forza giovani,sono solidale con Voi.Combattere Pacificamente,e' questa la civilta'
io spero soltanto che alle prossime elezioni non sentiamo più parlare di berlusconi pdl e tutto quello che orbita intorno a questo essere ambiguo e losco
A leggere certi commenti c'e' da rimanere a bocca aperta gente gelosa invidiosa che se la prende con Berlusconi solo perche lui e' riuscito nella vita e questi saranno sicuramente dei falliti.
COSA STA ACCADENDO IN QUESTA ITALIETTA DEI MISTERI.
HO SEMPRE SOSTENUTO CHE SI E' CIRCONDATO DI AVVOLTOI.
L'AVEVO AVVISATO DI NON FIDARSI DI NESSUNO,NON MI HA DATO ASCOLTO.
COMUNCHE SECONDO ME CHE LOTTO PER IL BENE DELL'UMANITA' ONESTA DEVO DIRE CHE PER QUANTO MI RIGUARDA E' UN PERSONAGGIO CHE E' GIA' PASSATO ALLA STORIA.
NEL BENE E NEL MALE E' UNO DELLA STORIA DI OGGI CHE NEI SECOLI SI STUDIERA' A SCUOLA.
e se berlusca ha pagato ,e cia il video,del manofatto verso di lui?............
miliardi di qua, miliardi di la .......lo credo che ci devono poi derubare per pagare i loro "affari sporchi"!!!
.............e gli imbecilli li votano pure!!!!!!!!
sarà un ennesimo autogol ,,,,,,,,,tutto si dissolverà nel niente come quando belpietro è stato minacciato a morte,
per me è tutta una fonta una messa in scena perchè come dice il detto nel bene o nel male l'importante che se ne parli !!!!!!!
chissà perchè fai la denuncia dopo 1 mese mistero misterioso
ma andate a F A N C U L O vecchiacci di m e r d a ci avete rotto i c o g l i o n i   e basta basta basta berlusca e ritirati basta vecchiaccio malandato ormai hai un piede nella fossa basta goditi figli e nipoti e non ci rompere la mi nk ia a noi italiani
SCRIVI UN COMMENTO SEI TU IL VERO DEFICENTE E CELEBROLESO
non dare del tuo ad altri!!!!!  Gente come te fa solo del male all'italia fatta dalla maggior parte di gente moderata e responsabile oltre che garantista.Capito CAPRA che non sei altro!!!!!!!
Il guaio è che a gente del genere in Italia si è dato spazio a non finire. Gli imbecilli,gli ignoranti,i ladri, l'intera classe politica ed i loro portaborse, gli sbagliati dalla natura (**** lesbiche ecc) più sono al centro della società italiana e più mi da fastidio essere italiano. Questa sera ho assistito al pianto di una ragazzina perchè ci sono queste persone in Italia. Mi ha fatto una tale pena. e Poi mi tocca leggere questo poveretto o suoi simili!!!!!!
tu hai dei problemi seri vai a fare una visita.
 

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domenica 18 novembre 2012

Dall'inizio del nostro tempo.

Io non so
se sia questo mondo
o il solo fatto di vivere
o una carenza di endorfine
che scatena quest'ansia
e veste di nero i pensieri.

Vi vedo
figlia mia,
figlio mio,
compagna mia da sempre.

Vi guardo cercare a tentoni
qualche attimo di pace.
Un minuto di felicità.

Siete il mio specchio,
per questo riesco ad amarvi.

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giovedì 15 novembre 2012

Dà una pedata al cane.

I poliziotti che massacrano i ragazzi in piazza, non sono cattivi.

La sera, ognuno di loro, torna dalla propria famiglia.
Ognuno di loro abbraccia i figli.
Accarezza la moglie.
Abbraccia la compagna.
Stringe la mano al compagno.
Si siede a tavola.

Dà una pedata al cane.

Nemmeno il primo ministro è cattivo.
Non lo sono il capo della fiat o il ministro del lavoro .
O i managers del terzo millennio.

Tutti in buona fede.

Ad uno ad uno umani.

Come i guardiani
dei campi nazisti.

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martedì 13 novembre 2012

Manca un pezzo

Sul muro davanti alla concessionaria FIAT,
una scritta rossa spray recita :"MARCHION".

MARCHION?

E il resto?

Pattuglia?
Malore?
Terminato spray?

Voleva scrivere MARCHION e basta?
 

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domenica 11 novembre 2012

Flessibilità

Quanto elastico è il tuo culo?

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mercoledì 7 novembre 2012

Autocoscienza

La hall di un serial Hotel.

Stesso edificio del cazzo in ogni parte del mondo.
Stesse procedure standard del cazzo.

Check in del cazzo,
Guest Card del cazzo,
Reservation del cazzo,
Good Morning (del cazzo), Sir del cazzo.
Thank you (del cazzo), Sir del cazzo.

Cibo industriale standard del cazzo.
Pane elettrico del cazzo.

Odori standard di salse agrodolci (del cazzo) mischiati al profumo (?!) di cocco del sapone standard (del cazzo).
L'orrore standard nella sua manifestazione olfattiva.

Come sono potuto cadere così in basso da adattarmi?
 

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domenica 4 novembre 2012

Ad esempio

Grande confusione sotto il cielo.
Tutto dunque procede bene diceva Mao.
Non è la prima volta, anzi mi sembra che sia così da sempre.

Difficile non dire banalità.
A volte mi trovo a scrivere di getto le cose che penso.
Direttamente dalla testa alla pagina digitale.
Quando rileggo tolgo tutto il superfluo in modo che rimanga solo l'essenziale.
Capita che di dieci righe se ne salvi una.
Capita più spesso che il foglio ritorni bianco. 

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venerdì 2 novembre 2012

Come cani d'estate.

Da una porta dimenticata,
evadono i pensieri.

Come sputi nell'aria,
come insulti a Natale,
come spari nel cielo in un giorno di sole,
come cibo avanzato sul piatto,
come l'abitudine,
come la noia.

Siamo.

Come cani d'estate.

 

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domenica 28 ottobre 2012

Anna

La donna estrae un fazzoletto,
lo bagna con la saliva e gli pulisce la faccia.
Il bambino, infastidito, accetta senza ribellarsi.

Si fida di lei.
Quando ha fame lei lo nutre.
Se ha freddo lei lo scalda.
Se è triste, lo consola.

Quando è con lei, lui non ha paura
delle ombre invernali,
nascoste dietro gli angoli delle case,
dove non arriva la luce della lampadina.

Lei lo ama come si ama un figlio e lui, senza saperlo, lo sa.

E così trascorrono pochi anni.

Quando lei muore,
una voragine dentro il cuore del ragazzo,
ingoia ogni ricordo.
 

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sabato 27 ottobre 2012

Tina, mater

Di te ho già parlato qualche tempo fa.
Non bene, devo dire.

Troppo giovane.
Troppo stronza.

Per anni ce l'hai raccontata:
le circostanze,
il destino,
l' impossibilità.

Ho pochi ricordi di te.
Un viaggio in FIAT centoventisette (verde 127).
Lasagne al forno.
Sole pallido.
Smog.
Copertoni bruciati lungo la superstrada.

Poca roba.

Non eri capace.
Bastava dirlo.

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venerdì 26 ottobre 2012

Daniele, frater

Ti ricordi quanto caldo faceva d'estate,
quando scendevamo al fiume e ci buttavamo nell'acqua fredda?

Qualche volta ci portavamo un succo di frutta, che bevevamo ben caldo al ritorno.
Non c'erano i frigoriferi portatili o le borse termiche al tempo.
E in ogni caso le avremmo snobbate quelle trovate da "cittadini".

E poi, per bere, c'erano le fontane col mascherone e l'acqua che correva sempre.
A volte di ritorno dai boschi mettevamo la testa sotto l'acqua gelata e scoppiavamo a ridere.

E d'inverno si formavano ghiaccioli sulle strisce di ferro su cui si appoggiavano i secchi da riempire.
Staccavamo le stalattiti e le succhiavamo come fossero gelati.

E mai avremmo pensato che un giorno avrebbero staccato i mascheroni,  messo dei rubinetti e infine tolto le fontane.
Per  far passare le automobili nelle strade strette del paese.

Poi te ne andasti.
E io continuai ad andare nei boschi da solo.

E quando tornasti non eri uguale a prima.
E nuotare al fiume non ci andammo più.

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lunedì 22 ottobre 2012

Dov'eri

Si combatte per mantenere il naso
appena appena sopra il livello della merda,
per salvare le rovine di un mondo morto,
perché altro non conosciamo.

Ci si ripara dietro liste di doveri,
dalle responsabilità si fanno discendere alibi,
si fanno rinunce,
ci si sacrifica,
si aspetta (Godot).

Ma la responsabilità corre tra uguali
e  noi non dobbiamo niente,
e di quello a cui rinunciamo non abbiamo alcun bisogno,
e i sacrifici li lasciamo ai fedeli per il proprio dio.

E riguardo all'attesa,
potrebbe accadere,
che dalla carenza nasca un desiderio,
e che dal desiderio nasca un sogno.



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domenica 21 ottobre 2012

Egidio

Il letame fumante nei campi
a ridosso egli alberi da frutto,
il battere del martello sulla lamiera
in lontananza,
il rosso violaceo di una foglia di vite,
aggrappata all' autunno.

Il cane mi alita addosso,
e un falco vola in cerchio,
mentre la terra fuma
del vapore della guazza della mattina.

Un po' più tardi,
tracanno qualche sorso di vino
dalla bottiglia rimasta al fresco
dentro la vasca del verderame.

E' aspro e fresco
e rinfresca e riscalda
in questa giornata già calda,
così tanto calda.

"Nonno come scivola giù questo vino".
E lui ride prima di bere,
e alza il bicchiere
alla nostra salute.

Disteso nell'erba alta,
godo questo momento,
che sta per passare,
che è appena passato,
che esisterà sempre.

Perché il passato non esiste
esiste il presente
e i mirtilli selvatici si raccolgono tra giugno e luglio,
in secchielli di alluminio per il latte
e i finferli profumano di pesca
e crescono lungo le rive di questo torrente
che non è mai secco.

E questo io lo so da sempre.
 

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giovedì 18 ottobre 2012

infami

volano rapaci sulle rovine
si nutrono di accidia e frustrazione
chiudono gli occhi per non guardare
le orecchie per non ascoltare
le menti per non pensare

ciononostante

aprono le bocche per  parlare
giungono le mani per pregare
aprono le borse per intascare
piegano il collo davanti al potere

sono i penultimi
quelli che trovano sempre qualcuno che sta peggio
per poterlo picchiare

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lunedì 15 ottobre 2012

Ci odia tutti!

Posseggo tre gatte rompicoglioni (posseggo?).
Al mattino, appena apro la porta, una di loro entra in casa,
mi si piazza davanti e comincia a miagolare.

Io la ignoro e preparo il caffè.
Sono le sei passate da poco e non ho tempo da perdere.

La gatta insiste,
mi passa tra le gambe,
mi fa inciampare,
mi fa bestemmiare.

E continua a miagolare.

Vado in bagno,
mi lavo in fretta,
mugugno una domanda ad uno qualsiasi dei figli,
che, a quest'ora, sono interscambiabili.

La risposta, quando arriva,
è a malapena intelligibile.

Pazienza, mi dico...pazienza.

E la gatta insiste,
mi si infila di nuovo tra le gambe,
e di nuovo inciampo,
e di nuovo bestemmio.

E lei continua a miagolare.

Alla fine, cedo.
Le do da mangiare.
La gatta si calma e non mi caga più.

Improvvisamente capisco i sentimenti di Dio verso i suoi fedeli imploranti.
 

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venerdì 12 ottobre 2012

All'alba

Mi addormento che quasi è ora di alzarsi.

Sogno cani sperduti
e ferite sanguinanti,
fantasmi che vengono a bere un bicchiere,
e scavano buchi,
riaprono porte chiuse
e si dissolvono e bruciano
tra il sonno e la consapevolezza.

Apro gli occhi e trattengo le lacrime.
Il mondo implode e non vedo ancora vie di fuga.

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mercoledì 10 ottobre 2012

Di notte

Resto lì.
Rannicchiato.
 
Nè Consolazione,
nè Luce.

Il tempo incalza.
Porge il conto.

L'uomo che ero non esiste più.

Un bimbo di otto anni.
Non sono io.

Rimangono immagini.
In spazi stretti.

E perdite infinite.
 

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domenica 7 ottobre 2012

o No?

Bisognerebbe ritornare indietro,
che  a ben guardare sarebbe l'unico modo per andare avanti.

Sei arrivato in fondo ad una strada e c'è un muro,
oppure, se preferisci un'altra metafora,
un burrone,
un baratro,
un precipizio,
che ne so io di cosa vedi tu?
io vedo un muro!

Però, siamo daccordo che c'è questo cazzo di ostacolo che ci impedisce di andare avanti,
giusto?

Allora uno dovrebbe fermarsi,
guardarsi attorno,
vedere se c'è un'altra via,
e se non c'è,
tornare indietro fino al punto in cui ha sbagliato direzione.

Lo dico perchè oggi, a pranzo,
parlavamo appunto di questo
 e del rincoglionimento che tuttti ci assale
 come il terribile morbo dell' "armata brancaleone".

E c'era questa ex staffetta partigiana,
uesta donna piccola e magra di ottantanonsoquanti anni.

Va beh, lei è lì di fianco a me e ascolta le cazzate che diciamo.

E le diciamo con difficoltà,
perchè è difficile in un gruppo di persone parlare uno alla volta,
dopo aver ascoltato quello che ha detto l'interlocutore precedente,
perchè siamo abituati a sproloquiare e non a parlare,
oppure ad affermare senza ascoltare,
o proprio a non parlare,
che non è mica stare zitti,
ma dire niente sputando suoni.

Ma  insomma tornando a noi,
la ex staffetta partigiana, sembra quasi disinteressata da tutta la situazione,
ma poi invece
a un certo punto mi fa: "fai bene ad accendere fuochi, nascono belle discussioni".

Figata! O no?

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sabato 6 ottobre 2012

per Bern-Hart

Mia nonna era maestra elementare.

Durante il fascismo,
un brutto giorno,
venne una squadraccia a minacciarla,
perchè  lei, da sempre, iniziava le giornata scolastica
facendo recitare ai bambini il "padrenostro"
invece che il saluto al duce.

Lei rispose con candore che dio era al di sopra del duce.

Avendo io sempre avuto in spregio sia dio che il duce,
ci misi molti anni a capire il coraggio, o la pazzia,  che guidò la risposta della nonna.
 

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giovedì 4 ottobre 2012

il mondo 2.0

Emozioni indotte,
esposte come seppie sul ghiaccio
al banco del pesce.

Incarta e paga.

In breve tempo,
rimane soltanto
la puzza molliccia.

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Tre storie

Profumo di terra e di legno.
Sono lì: gambo bianco e cappello marrone.
La condensa del mattino mi bagna le scarpe,
mentre taglio i gambi che spuntano dal ceppo
dell'albera caduta
durante una bufera,
qualche tempo fa.

Ogni mese, secco permettendo,
ributtano.
Col cambio di luna,
a volte due in un mese.

Mentre metto i pioppini nel cesto.
penso al giorno che mi attende,
a chi dovrò incontrare,
agli sguardi vuoti,
alle banalità,
all'ipocrisia,
alle frasi fatte,
alle manipolazioni,
alle mani in tasca.

Torno verso casa,
appoggio il cesto coi funghi.
Mi guardo allo specchio.
Mi guardo le mani.
Spengo i pensieri.

Fra dodici ore
o dodici minuti
o secondi
sarò di nuovo qui
a guardarmi le mani
davanti a uno specchio.

Nel frattempo niente di vero sarà accaduto davvero.

E questa è la terza storia.
 

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martedì 2 ottobre 2012

G.

E mi ricordo anche dell'odore acre di chi non si lava, perchè l'acqua si prendeva alla fontana in due secchi di rame, uno per lavare e uno per bere e cucinare, e si mettevano sotto il lavello di pietra chè il marmo è un lusso che non ti puoi permettere lavorando al Pignone con sei figli da mantenere e la moglie quasi sempre ciucca.

E quando venivo a casa tua mi sedevo a fatica, e bevevo un bicchiere d'acqua, schizzinoso, perchè la casa era proprio sporca e c'era sempre questo odore di gente che caca nella latrina troppo vicina a casa, che oggi l'asistente sociale ti darebbe in affido te e tutti i tuoi fratelli e sorelle, ed era l'Italia di 40 anni fa, mica le favelas Brasiliane.

E anche io fui a rischio, anche se casa mia era pulita, e il cesso era distante da casa e l'odore non c'era, ma poi la nonna pagò l'ufficiale sanitario per chiudere un occhio. E lui lo chiuse e restammo in quella casa e  il nonno costruì un bagno con la vasca e il docciatore che pareva un telefono e i vicini vennero a vederlo.

Beh si, mi ricordo che nevicava e io avevo una slitta, di ferro e plastica gialla, e andammo insieme in cima a quel prato e ci lanciammo in due io davanti e tu dietro e filavamo come treni e poi ci scambiammo di posto, e mi ricordo il tuo passamontagna blu, impregnato di quell'odore che c'era sempre a casa tua, appunto.

E fu proprio per quell'odore e per la tua famiglia disprezzata dal mondo e per la mia differenza da te che decisi che saremmo diventati amici.

 

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Prima repubblica, seconda, terza e tutto il mondo

Mentre l'impero crolla, vigliacchi, infami, ladri, sfruttatori, criminali e puttane cercano il massimo godimento.
Brillano per un po' e poi si spengono come lumini nella merda.

Io, ho preso appunti.
Mi ricordo.

 

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venerdì 28 settembre 2012

caro direttore

Gentile direttore,
mi chiamo G3RT, ho una certa età, svolgo un certo lavoro e ho una famiglia con un certo numero di componenti.
Gli voglio molto bene, ma, nella nostra vita in comune c'è un neo rispetto al quale gradirei un consiglio.

Una delle cose che amo, oltre a coltivare la terra, produrre vino, allevare pollame, andare per funghi, e scrivere post del cazzo su questo blog,  è cucinare.

Mi piace cucinare con la giusta lentezza, usando ingredienti naturali nel modo più naturale possibile, in modo che il loro gusto non venga alterato o ricoperto da ingredienti e/o salse che niente hanno a che vedere con il piatto.

Per inciso, in cucina utilizzo spesso il vino (a volte anche come ingrediente per il piatto in preparazione).

Ed eccoci al neo di cui Le scrivevo dianzi.

I miei familiari sono colti, intelligenti, leggono libri, quotidiani, riviste, studiano, usano internet...

Purtroppo però mentre io cucino guardano la TV nella stanza a fianco.

Il problema è che guardano programmi veramente di merda e io sono infastidito dal chiacchericcio e dalle puttanate che mi tocca ascoltare e più mi sforzo di non sentire, più quelle parole vuote mi entrano nelle orecchie.
E più mi entrano nelle orecchie più mi incazzo.

In quei momenti vorrei buttare nel cesso il frutto del mio lavoro e fargli mangiare pane secco e acqua.
Oppure vorrei prendere il mattarello con cui si tira la pasta e spaccare la televisione.

Che devo fare?
Vado dritto al neuropsichiatrico?




 

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giovedì 27 settembre 2012

Decerebrato

Adempio alla liturgia:
apro il portafogli
estraggo il codice fiscale,
il ticket restaurant,
il viacard,
il bancomat,
la carta di credito.

Pago dunque sono.

 

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mercoledì 26 settembre 2012

Non è merito mio

Mia madre doveva essere pervasa da qualche insano spirito di sacrificio.
Infatti quando era ancora molto giovane sposò mio padre e ci fece due figli.
Lui era ammalato già allora.
Fu per questo che non feci mai in tempo a conoscerlo.

Mio nonno ci provò a farmi da da padre,
me lo ricordo fiero e forte,
col passo lungo di montagna camminare per senteri
o con la falce in mano a tagliare l'erba.

Poi, molto presto,
gli anni passati in prigionia.
e poi in miniera,
gli presentarono il conto .

Respirare tra un colpo di tosse e l'altro era sempre più difficile,
e una sera lo riportarono a casa dall'ospedale,
e quella notte, io stavo seduto di fianco al suo letto,
e  lo vidi e lo sentii andare via.

Senza modelli di riferimento,
con i miei figli,
ho interpretato me stesso.

A volte ho fatto cazzate, a volte ci ho preso.



 

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martedì 25 settembre 2012

Io mi sforzo ma tu non capisci un cazzo

Che essere uniti ha senso se c'è qualcosa da mettere in comune
e stare dalla stessa parte vuol dire che se faccio un passo io un'altro lo devi fare tu
e che non sono io il tuo nemico
e che i giudizi facili non debbono esistere e nemmeno i giudizi difficili
e che la maggioranza spesso uccide in nome del numero
e nel silenzio assenzio bevuto d'un fiato per sorvolare sul non avere avuto il coraggio di dire la cosa giusta quando era ora di dirla questa cosa che te la sentivi scoppiare dentro
e ora rimpiangi il tempo in cui non l'hai fatto oppure l'hai detta ma era una stronzata
e però dura poco perchè ti metti a canticchiare per scacciare quel raggio di sole che ti illuminava
e ti facevo vergognare di te ma dandoti la possibilità di capire e riscattarti.

Invece hai preferito continuare a fischiettare, le mani in tasca e la faccia da culo.

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venerdì 21 settembre 2012

Sparati sul tuo, stronzo!

Scendendo  da casa verso il paese,
proprio di fianco all'orto
c'è un falchetto immobile sul ciglio della strada.

Penso: "strano che non si muova".

Dall'altro lato, nascosto tra l'erba del prato,
dall'alto della masiera,
messer gatto nero già lo punta.

Mi fermo e mi avvicino.

Appena in tempo: il falco non vola.
Saltella come una gallina.
E' ferito: ha un'ala impallinata.

Corro verso casa.

Prendo il retino da  polli
e sempre correndo
ritorno  nella vigna dove sta accucciato.

Col retino è facile catturarlo.

Poi mi sfilo la maglietta
lo copro
lo raccolgo.

Non avere paura bello.
Io sono senza fiato
e tu  al sicuro.


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mercoledì 19 settembre 2012

Preparazione

Sono ragionevolmente sicuro che quando morirò non andrò da nessuna parte.
Non mi ricongiungerò a niente e nessuno.
Gli atomi che mi formano se ne andranno via.
Ognuno viaggerà lungo la propria traiettoria
e si unirà ad altri 
dando origine a nuove forme fisiche
replicando in piccolo quello che facciamo noi umani
nel tempo che trascorriamo.
Terra, funghi, vermi, insetti, erba, alberi, uccelli, che ne so?
Però io non esisterò più.


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lunedì 17 settembre 2012

Come una malattia.

Ne abbiamo dette e fatte oggi di cose!
andiamo adesso:
è ora di tornare.

Cammino, verso la stazione,
 lungo le fondamenta,
 in questo giorno di sole caldo.

Superato un ponte, c'è un muro rovente,
sormontato da filo spinato
e cavalli di frisia.

E mentre l'acqua sciaborda,
una guardia cammina lentamente
e lentamente ripassa.

Due donne, in divisa, davanti al portone,
chiacchierano,
più del più che del meno.

Ma le parole nemmeno si sentono tanto denso è il silenzio
in questa città di canali tappezzati da alghe verdi
e case erose da onde marroni.

Relegati dietro un muro in una giornata così!
mentre fuori si gode del sole,
e le navi passano e la gente saluta.

Ogni generazione, continuamente, testardamente
costruisce nuovi muri e nuove galere,
nuove chiese e nuove sette,
nuovi manicomi e vecchie esclusioni.

Pensando di salvarsi,
"la maggioranza sta".


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lunedì 10 settembre 2012

figli inutili


Hai in mente l'uomo fuori dall'aeroporto,
sotto il sole che picchia,
avanti e indietro alla rotatoria o al semaforo,
dalla prima macchina all'ultima della breve coda,
a cercare un ricavo
funzione della variabile "endorfine in circolo"
lungo i nervi degli automobilisti,
mentre la  mano maneggia con destrezza
e svuota in un barattolo gli spiccioli raccolti,
e chi lo guarda forse si chiede
quanto guadagna e  quanto mangia
dove dorme e dove ha lasciato il braccio mancante?

E ti ricordi
la ragazza magra
che passava le giornate
chiedendo passaggi
ogni giorno sulla stessa strada
inverno ed estate
andando e tornando da un luogo di leggenda
e poi improvisamente sparì
e scoprimmo tempo dopo
che fu investita lungo il ciglio di quella strada
che aveva percorso per anni
in autunno e in primavera?

E quella volta che trovammo il nostro amico in delirio
dentro la macchina che non ricordava chi era
e rideva e rideva
e poi si perse
e fu trovato dentro un fosso
a pochi chilometri da casa
in stato confusionale dicevano
e poi da grande uccise sua madre
e fu rinchiuso
in manicomio criminale?

Macchè  karma o destino, è questo mondo di merda che non ha spazio per i propri figli!

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domenica 9 settembre 2012

non amo i cani perchè muoiono prima di me

Da bimbo mi incazzavo continuamente perchè il mondo dei grandi era un mondo pieno di merda e arbitrio (libero per loro, obbligatorio per me!).
La maestra di dottrina scrisse in un giudizio che ero "facile all'ira".
Ma che cazzata! Era lei che puzzava di piscio perchè non si lavava.

Anche da ragazzo non ero granchè
Un giorno dissi (avrò avuto dodici anni) che avrei abbattuto la chiesa per metterci un discoteca.
All'epoca mi immaginavo una discoteca come una biblioteca con i dischi 33 1/3 in vinile al posto dei libri.

Poi nacquero i "dancing" e da lì tutto discese come un fiume di merda in piena.
 

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venerdì 7 settembre 2012

Dunque è così.



E' come se a un certo punto si diffondessero dei virus nell'aria che ci fanno parlare tutti degli stessi argomenti.
E non parlo del calcio o della politica o delle banche.
Parlo, ad esempio, del dolore o dell'amore, o della solitudine.

Un giorno, quando chiuderai la porta e te ne andrai, sentirò pesare il dolore e la solitudine sul mio cuore.
Ma fino ad allora, anche se non me ne accorgo quasi mai, una parte di quel peso lo porti tu.
 

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domenica 2 settembre 2012

yuppie

Cammina con passo veloce,
occhi come antenne,
ci sono segnali  da captare,
fondamentale capire
se il tizio è uno stronzo,
uno sbirro o se invece ne ha.

Una domanda da dietro:
Sei a posto?
Se fossi a posto sarei qui?
Qui a sbattermi peggio che se stessi lavorando?

A decine di chilometri da casa
a girare per vicoli e piazzette a cazzo,
perchè fra poco sarà ora
e devo fare provviste per alemno due giorni.

No cazzo non sono a posto,
ma te non t'ho mai visto e non ho voglia di prendere un pacco.
Mi fido, non mi fido, mi fido non mi fido.
Porcaputtana che fatica decidere.

Dai fammi vedere cosa hai...mmm...mmm
Ok dammi.

E adesso:
farma
spada
fiala
acido
e via si torna a lavorare.
 

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sabato 1 settembre 2012

Vino

Si fa presto a incazzarsi per stupidaggini.
O no?
Ad esempio ti  fa male una caviglia o hai acidità di stomaco,
ed ecco che il primo che ti parla rischia di diventare bersaglio del tuo malessere.

Spesso cmq ci si azzecca, perchè (spesso) chi ti si rivolge merita di essere trattato male.
A prescindere direbbe il principe De Curtis.

Però una cosa la devo dire.
L'enoteca del festival N.d.M. Per i Beni Comuni fa cagare.

Ogni volta che ci bevo qualcosa mi incazzo con chi incontro dopo.
E non mi fa male la caviglia.

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mercoledì 29 agosto 2012

a novanta

Dicevo infatti che a volte mi piace martellarmi tafazzianamente i marroni.
E quindi mi guardo un TG  (RAI di solito, chè se devo anche vomitare passo a TG4, studioaperto o TG.COM, ma poi tutto è relativo e potrei vomitare anche con  TG1, 2 e 3 e 5)

Stasera dal TG2 ho appreso che ,
negli ultimi anni sono aumentati sensibilmente i prezzi per:

carburante,
manutenzione,
assicurazione,
pedaggi,
stallaggio,
bollo.

L'unica cosa che è diminuita è (rullo di tamburiiiiii): IL LUBRIFICANTE!!!!

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venerdì 24 agosto 2012

AL CANE!

Lei ha più o meno 40 anni
non so che lavoro faccia
nè se  lavora.

Però è  periodo di vacanza
e tutti meritiamo il riposo
non foss'altro che per la fatica del vivere.

Anche  lei lo merita.
E infatti parte per l'Austria,
nota meta per palati fini.

Andrà sola,
perchè da soli ci si rilassa
e si recupera la fatica annuale.

Ecco perchè ha assunto una signora
colombiana: per fare compagnia e cambiare i pannolini.

AL CANE! 

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L'inganno (e tu ci caschi! pirla!)

Guardali.

Togli l'audio,
cancella gli effetti speciali.
Sciogli il cerone che nasconde le loro rughe.

Guarda sotto il capello finto mosso,
finto folto, finto fluente, finto capello, finto finto.

Sotto l'abito su misura,
si nascondono deformità,
dietro volti rassicuranti,
perversione.

Leggi le loro labbra.
Non hanno niente da dire che tu non sia in grado di dire meglio.
Nessun concetto o idea nuova.
Niente che serva davvero a te o a me.

Dietro la loro sicurezza c'è la stessa ignoranza che senti tu:
cosa accadrà domani,
dove sarò,
e dove sono oggi e adesso,
cosa è "qui"?
ma fan finta di niente,
hanno imparato a nasconderlo.

Però non sanno nulla,
non sono "esperti",
non crederci,
non vivono davvero,
non soffrono davvero.


Non sono modelli per noi,
possiamo fare meglio,
io e te,
se ci mettiamo.
 

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giovedì 23 agosto 2012

anticiclone

scipione,
caronte,
nerone,
lucifero ,
beatrice,
minosse,
per dire che fa caldo,
manca solo cagasse.

 

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lunedì 20 agosto 2012

Spunti di rifessione su come l'alcolismo cambi di sfumatura.

Infatti ho passato qualche giorno altrove.
l'idea era di mangiare pesce e bere vino bianco sotto una pergola,
leggere qualche buon libro all'ombra,
guardare i miraggi all'orizzonte,
insomma una cosa tipo "Morte a Venezia" in versione pop terzo millenio.

Non ho abbastanza capelli da tingere per vedere il colore
sciogliersi e colare lungo il viso dell'ormai cadavere,
però il caldo c'è tutto, e pure le zanazare vigliacche
quelle su cui Visconti ha glissato con grazia.

Lo spritz va richiesto liscio e senza oliva
sennò ti danno quella roba da incompetenti del bere
che purtroppo si diffonde anche nei ceti più insospettabili
tutti colpiti dalla gnocca che cammina sul bancone col pollice verso
a significare dammi qualsiasi cosa da bere purchè arancio (e che sballi in fretta).

Pecccato anche questo vino mediocre che accompagna il (più che buono) pesce,
e peccato queste eco di parole a vanvera che raccolgo ogni volta che mi mischio alla gente.

Fossero tutti stranieri, almeno non capirei quel che dicono.

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venerdì 17 agosto 2012

elogio della solitudine (comunicare in rete)

Alla fiera delle banalità
cicì e ciciò passano il tempo
digitando la quintessenza dell'inutile
mentre la merda dentro la loro testa
si trasforma in dialogo tra sordi.

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giovedì 16 agosto 2012

risveglio muscolare

Dico che a una certa età uno si dovrebbe togliere dai marroni.

Ci sono tante cose che si possono fare:
leggere tanti libri,
cucinare deliziosi piatti,
coltivare  ottime bio-verdure,
tenere in vita il maggior numero possibile di cellule cerebrali,
dedicarsi alla salvezza della propria anima,
fare un luuuuungo viaggio,
andare a guardare i cantieri della manutenzione stradale,
deliziare il palato con del buon soave sotto una pergola accaldata,
ascoltare lo schianto delle bocce a pallino,
parlare (poco) coi pochi che ascoltano,
svegliarsi avendo un cazzo da fare e godendo di ciò.

E invece no!
Guardali lì.
Insistono nel perpetuare il proprio (ex) ruolo,
senza più un linguaggio per  farsi capire,
chè il mondo è cambiato ma non l'hanno visto,
chè per farsi ascoltare tocca chiamare la celere,
immobili a occupare spazi e pontificare,
a sparare cazzate griffate,
come se l'onda non avesse svoltato.

Borghesi di merda: vaffanculo!
alla casa pagata dal papi,
alle ferie da stronzi,
alle crociere all inclusive,
ai villaggi vacanze,
ai clarinetti e ai gilet,
alle pensioni che vi pago,
a chi ve le ha date,
alle persone che avete votato,
alla rovina che avete causato,
al cicì e al ciciò,
ai soldi di merda che vi gonfiano il culo.

Vaffanculo ai vostri favolosi anni 60.



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situazioni futili problemi sciocchi (detti anche pipponi) soluzioni inutili

Non è la vicinanza o la lontananza della terra che importa,
ma la fatica necessaria per raggiungerla,
poichè tutto si muove su creste d'onda che s'alzano e s'abbassano
e io affondo e risalgo
scorgendo la linea di terra quando m'innalzo
bevendo salato mentre cado giù.

E tu, porcaputtana, sempre tu!
Dovrei spiegarti che l'onda sta montando?

eh no ciccio!vaffanculo!

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sabato 11 agosto 2012

Che importa chi guida se mancano le ruote?

Trovo risibile l'idea che sostituendo gli uomini (("la kasta!!!")che muovono le leve del sistema-società con persone "oneste" (e che vor dì?), il sistema funzionerà in modo tale da renderci più felici
.
La macchina è  progettata per soggiogare le persone e questo continuerà a fare, con buona pace di chi crede di.

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Il tempo non corre alla stessa velocità per tutti

Sulla strada, stasera,
un capriolo femmina attraversava,
troppo lenta lei,
o troppo veloci noi,
per evitare l'impatto.

Pressione che rompe il pedale del freno,
una capriola in aria , piroetta
e atterra a lato,
al margine del bosco.

Silenzio,
un secondo,
adrenalina,
il cuore che picchia forte (il suo, il mio)
e via, scompare,
di nuovo in fuga.

E tu, porcaputtana!,
è inutile che mi vieni a dire che la pensi uguale a me,
che  poi fai quello che ha capito,
che sa come gira il fumo nel mondo,
che continui a cantare le stesse canzoni
da trent'anni
cercando di congelare l'immagine
di com'eravamo
mentre lo vedi da te
che tutto è cambiato
per fortuna cazzo, per fortuna.

Tracciamo una linea.
E stabiliamo una volte per tutte chi sta da quale parte.




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venerdì 10 agosto 2012

Schiacciati

L'atleta che cura la sua depressione con l'epo,
il muratore che si pippa la coca all'ora di pranzo,
il brocker che la coca la pippa di notte
l'assicuratore che non si alza dal letto senza ingollare un cognac
l'impiegato che fa scivolare gocce di xanax sulla propria paura,
il cassintegrato che estrae dalla tasca la boccia di valium.

Anafranil, Anxiolit, Atarax, Atrium, Aurorix
Chloradurat, Clopixol,
Dalmadorm, Dapotum, Deanxit, Demetrin, Deroxat,
Dipiperon, Distraneurin, Dixeran, Dogmatil 200, Dormicum,
Entumin,
Floxyfral, Fluanxol, Fluctine,
Gamonil, Gladem,
Haldol,
Imap, Imovane, Insidon,
Largactil, Laroxyl, Lendormin, Leponex ,Lexotanil,
Librium, Limbitrol, Lithiofor, Loramet, Lubalix
Ludiomil, Luminal, Luvatren,
Melleril, Moditen, Mogadon,
Neuleptil, Noctamid, Normison, Nortrilen, Noveril, Nozinan,
Oblivon, Orap,
Pertofran, Piportil, Planum, Prazine, Priadel, Protiaden,
Quilonorm,
Risperdal, Rohypnol,
Saroten, Semap, Seresta, Seropram, Sinquan,
Solatran, Somnium, Stilnox, Surmontil,
Temesta, Tiapridal, Tofranil, Tolvon, Toquilone, Tranxilium
Trilafon, Tript-OH, Truxal, Tryptizol,
Urbanyl,
Valium.

Banale vita quotidiana nella civiltà dell'ansia.

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domenica 5 agosto 2012

Effettivamente ci sono altri modi per guadgnarsi la vita oltre a vendere droghe di vario tipo.

Che poi a spacciare sia una consigliera municipale del movimento 5 stelle di B.Grillo è incidentale.
E' la dimostrazione che la percentuale di furbi, di stronzi e di imbecilli (e di spacciatori) è più o meno la stessa in ogni sottoinsieme di persone che compongono "il popolo" o "la gente".


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mercoledì 18 luglio 2012

Era solo un cane

Non compro mai pollame.
Mangio solo quello che allevo.

I polli e le galline li uccido io.
Prendo in carico la mia parte di karma consapevolmente.
Però ogni volta faccio più fatica: mi pesa.

Per contro,  ho fatto di tutto per salvare il mio cane.
O meglio, la mia compagna lo ha fatto, perchè io sono lontano adesso.

Invece Freccia è morta poco fa.
Ha chiuso la porta su un lungo periodo trascorso
e mi ha regalato la visione del tempo che mi lascia indietro.

Non serve e nulla nemmeno diventare vegetariani.

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lunedì 16 luglio 2012

andandosene

Passavo sopra la città
pensavo che sarei potuto morire ora
e quello che vedevo là sotto
sarebbe continuato ad esistere.

Pensavo che ognuno
dovrebbe andarsene tra le persone amate,
come mia mamma
come i miei nonni.

Pensavo che sarebbe bello
arrivare alla fine con coraggio.
Se non altro per lasciare un ricordo dignitoso.

Per quelli che ami.
Probabilmente una consolazione del cazzo.

Stanotte ho sognato fantasmi di persone
alcune sono morte
altre ancora in vita.

Uno ero io.


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giovedì 5 luglio 2012

Inghilterra centrale

Stavolta niente sandwiches.
E niente cibo poco cotto.

Voglio essere sicuro di non dovermi appollaiare per ore su una tazza di ceramica.
La testa reclinata, una smorfia che abbassa gli angoli della bocca ,imprecazioni pensate e sussurrate alla parete di fronte.

Voglio anche essere sicuro di non doverci infilare la testa nella maledetta tazza di ceramica, cercando di far uscire da sopra qeul poco che non è uscito da sotto.

Quindi, stavolta, possibilmente, vegetali al vapore,  zuppe calde e cereali bolliti.

Però, cazzo, almeno la tovaglia sul tavolo potrebbero metterla, per non appoggiare le posate sul piano nudo, magari un po' appiccicoso.

E pensare che avevano un impero.

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mercoledì 4 luglio 2012

Non è solo giovinezza

Scrutando nell'oscurità,
a fondo,
usando lumi e lampade,
aguzzando la vista,
le cornee contratte,
le pupille dilatate,
tentativi ripetuti,
tracce ed indizi sparsi ad indicare una via (possibile),
allusioni,
mezze frasi regalate,
altre spese con fatica
ogni tipo di sforzo
immaginato e praticato.

Non c'è niente da fare!
Un coglione resta coglione!

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martedì 3 luglio 2012

2012

La conoscenza non è un diritto,
il lavoro non è un diritto,
il benessere non è un diritto,
l'esistenza non è un diritto.

L'infamia,
il sonno dei vigliacchi
il borbottio delle panze obese
la legge dei maiali.

Il nuovo medioevo.

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venerdì 8 giugno 2012

mezza età

non avrei mai pensato
di ritrovarmi un giorno
con questa faccia di merda

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lunedì 28 maggio 2012

Autoinvito a cena

Quel che è stato è stato, per fortuna.
E, per fortuna non ci sono restore e debug nel mondo reale.
Si va dritti in live, senza backup.

Se salta tutto, salta tutto.
E anche se è stato un agente chimico a regalarti una nuova umanità, il dado è tratto.
E ora, che pensi di fare della tua nuova anima?

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sabato 26 maggio 2012

Dopo i baci, le botte.

Culo culo cazzo cazzo.

Come in un rapporto coniugale insano, nel quale prima ci si picchia e poi ci si coccola, due senators che da decenni cavalcano e prosperano dentro il mainstream nazionale, passando e ripassando, uscendo e rientrando  dentro rai, mediaset  eccetera eccetera, prima si danno bacini bacini e poi si menano con randelli ed inaudita veemenza.

-"Sei morto" tuona l'uno.
-"Vaffangulo vaffangulo",  risponde l'altro.

Enttrambi coscienti di far parte della stessa commedia, recitata per lo stesso pubblico lobotomizzato.

Cinismo elevato a potenza.

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lunedì 21 maggio 2012

minimalità

L'uomo che noleggia auto sarebbe anche simpatico.
Porta jeans corti e ha una stretta di mano vigorosa.
Sono sicuro che, come prima cosa, ha valutato il potenziale della mia faccia di credito prima di decidere che atteggiamento tenere.
Deve aver pensato che qualche dollaro in tasca lo devo avere, anche se è difficile determinare quanti.
Non ho giacca e cravatta, ma vesto decentemente, sono evidentemente straniero ma non con le pezze al culo, extracomunitario ma non povero: un punto a mio favore.
Voglio un'auto piccola, non una di quei Panzers che guidano da queste parti.
Lui tiene un atteggiamento esplorativo: chiede, ascolta, propone, sonda il terreno, allarga il perimetro.
In effetti è bravo, sa fare il suo lavoro a dispetto delle recensioni del suo autonoleggio trovate su internet.
L'auto costa un po', ma per gli stessi soldi mi da un'auto più grande che posso riconsegnare anche all'aeroporto.
E'  un 4x4 col parabrezza rotto: una crepa di 40 cm che però dovrebbe reggere per i prossimi 8 giorni e in ogni caso se proprio dovesse cedere (ma non cederà) lo chiamo e me ne dà un'altra, alè!
Mi guarda, è indeciso, aspetta, si butta: tira fuori  un "capish" e un "vaffanguuulo".
Mi metto a ridere e mi faccio sgamare.





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domenica 20 maggio 2012

Faccia a faccia con il potere

Il piacere
di giacere
sul braciere

Si compiace
mentre giace
sulla brace

(versi liberamente rubati a Viola T.)

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mercoledì 16 maggio 2012

Truffa

Sciabordio di parole
inutili come consigli
a stormi e branchi e sciami.
O greggi, che meglio s'adatta
a questo tempo d'infamia.

Dice l'uomo che vende asparagi
coltivati  nell'est europa,
scrivendo "produzione propria",
sui cartoni cosparsi di piombo e benzene,
come i copertoni bruciati
dalle puttane
ai bordi  della strada,
dice l'uomo, e ci crede,
che l'uomo pensa solo alla greppia.

Rido disperatamente
mentre il suodore mi entra negli occhi
piegati sulla terra
estirpando a mano l'erba
mentre ascolto
gli uccelli nei campi
bestemmiare.

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giovedì 10 maggio 2012

Pagheremo caro

Siamo "embedded",
separati e inglobati dentro una enorme gelatina.
Uno sciame di  individui,
un branco di acciughe
che si muove all'unisono,
senza scopo
contaminati dal virus del pensiero immobile.

A volte uno, a volte massa.
Quasi sempre conformi.
Costituiamo il sistema.
Siamo il sistema.

Anche se (e quando) lo contrastiamo, gli siamo organici.
Questa merda è dentro di noi.
Siamo troppo vecchi per non averla assorbita.

In un modo o nell'altro, pagheremo tutto.




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Ancora in viaggio

In macchina lungo la 17, andando a nord,
pensavo che, alla mia età,
ho già vissuto più a lungo di molti.

Pensavo a come non ci sia merito nel vivere:
è solo questione di fortuna e di genetica
e di come e dove si nasce.

Mentre la strada scorre sotto  le ruote,
e fuggono via i jersey malandati
e le pozzanghere di acqua e benzina,
le insegne luminose
compongono la  parola "tornare!"

Tornare dove, a chi, a che cosa.
A una vita e un luogo migliori di questi,
sicuramente.

A quale luogo appartengo?
A nessun luogo: estraneo anche a me stesso.

Calarsi e perdersi e osservarsi scendere nel pozzo profondo della mancanza di senso.
E' viaggiare.

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sabato 28 aprile 2012

Caro Leader

Benito, Silvio, Umberto, Beppe.
Non si può non vederne la continuità.
E la contiguità.
Ci dovremmo fidare?
Perchè dovremmo, di uno, uno solo,
che abbia anche le migliori intenzioni del mondo (e non le ha).

E tutta questa gente,
i seguaci,
che disinvoltamente passa dal vecchio pensiero unico al nuovo conformismo.

Così desiderosa di qualcuno che pensi al suo posto.

Inevitabilmente, ogni potere perpetua se stesso nutrendosi del "nuovo che avanza".
Il nuovo che avanza è un maschera per concetti ammuffiti,
come cibo dimenticato e riproposto in nuova salsa alla moda.
Il nuovo che avanza è un paliativo, un'aspirina presa durante la pestilenza.

E' il caso di indietreggiare, voltare le spalle e cambiare direzione.
E' ora di diventare ognuno leader sufficiente per sè e in grado di stringere mutui rapporti con gli altri.
Una scelta radicale che ci porti fuori da questo stagno e ne allontani i miasmi.

Adesso alzati , metti il naso fuori di casa e guardati attorno.
Quello che vedi.
Quello che puoi fare.

Oppure puoi fidarti di Beppe, di Silvio o di Benito,
puoi chiamarli per nome o dare a tuo figlio lo stesso nome
puoi rimanere lì a sperare ed aspettare.

Fino a quando verrano con il fucile.

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giovedì 19 aprile 2012

L'età dell'immagine debole

Centomila persone al funerale del calciatore morto sul campo da calcio.
Perchè?
Improvvisamente la pietà dormiente si è risvegliata nei cuori della folla acefala.
Non nel mio.
Perchè?

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domenica 15 aprile 2012

padri e figli

Da una collana di vuoti a perdere, riesco a trattenere qualche perla:

una frase ascoltata venti anni fa,
un pezzo di cielo convalescente visto dalla finestra,
un brano musicale in penombra,
le avventure vissute dentro un fumetto,
la copertina di un libro,
il profumo della resina dei pini nelle giornate calde,
la testa immersa nel torrente alla fine del giorno,
le vertebre della schiena della ragazza grande che mi portava cavalcioni,
i lamponi che macchiavano di rosso le nostre bocche,
la linea curva e flessibile della mia compagna,
la notte che ubriachi stavamo sospesi sopra un mare di nuvole.

Nelle giornate di pioggia si possono enumerare i bei ricordi
per evitare che il tempo trascorso si riduca
ad un foglio a quadri
con un disegno
e parole infantili
che descrivono un'assenza.

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martedì 10 aprile 2012

Aspettando

Seduto a lato di una strada.
Le spalle alle automobili.

Centinaia di piedi.
Ogni piede metà persona.
Ogni due piedi una vita che passa
di fronte.

Puzza e fumo di cibo da poco,
mi penetrano le narici
fastidiosamente.

Senza guardare ascolto le vostre voci.
Ogni voce una vita che passa
accanto.

Fratelli nella nebbia.
Per una volta non vi odio per essere così diversi.

Ma forse questo è il mio ultimo giro.
e quindi, mi dico ch'è inutile correre.

Non ho fretta, vivo in discesa.

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martedì 27 marzo 2012

apolide

Avrei voluto estrudere radici da infilare in solidi terreni.
Trovare un luogo da riconoscere ad ogni risveglio.

Ma la terra sussulta e io mi muovo sulle sue onde sismiche
con instabile equilibrio.

E' così che ho attraversato luoghi
che non ho mai trasformato in "casa mia".

E' per questo che chiamo "casa" il tuo volto,
mentre ti guardo dormire, qui a fianco.

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domenica 18 marzo 2012

Prima che tutto scompaia

Il gelo stellato.

Il mio respiro è vapore leggero.

Leggero come il mio passo sulla strada selciata.

Tra case conosciute e gente ostile.

Una stalla e un mascherone di fontana e il rigagnolo in mezzo alla strada

Dietro quell'angolo c'è il cortile dove per la prima volta mi sono accorto di essere vivo.

Se mi ami, amore mio, dimmelo.

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domenica 11 marzo 2012

animali pericolosi

La pancia gonfia,
lo spritz in una mano
nell'altra un tramezzino al cartone,
scorreggia e si guarda attorno.

Figlio del dio uno e quattrino,
ti guarda ma non ti vede
e se ti vede ti annusa
e capisce che non sei come lui
e digrigna i denti.

Quando apre la bocca
ha l'alito pesante di
cattiveria, odio, paura e ignoranza.

Se c'è da infierire è sempre il primo.
Se c'è da rischiare scompare.
Forte coi deboli,
feroce coi poveri,
zerbino dei forti.

E'il benpensante mannaro che popola la penisola.

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sabato 10 marzo 2012

Cielo

Lavorare la terra è come recitare un mantra.


Lo dico un po' alla cazzo perchè non ho mai recitato un mantra.
Però ricordo le vecchie della mia infanzia che recitavano i rosari durante le novene o le veglie.

La ripetizione ossessiva imprime ritmo al respiro.
La parola perde il significato e diventa un mezzo per tenere il tempo e produrre endorfine.
Tutto diventa automatico, il corpo si rilassa.

Però i pensieri non si fermano.
Solo volano più alti e quando sei stanco atterrano assieme a te.

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venerdì 9 marzo 2012

Territori liberi

Ma di un poema, capita, che ad alcuni interessi solo una parola, e che su quella incentrino un intero significato opposto a qualsiasi logica portante l'opera.
Per molti un altare e' una questione religiosa e basta. Per altri e' un podio su cui elevare un'idea. Tanti, addirittura, elevano su quel podio l'idea che vadano tirati giu' tutti gli altari. Costruiscono un idolo dalla necessita' di rifiutare gli idoli. Un dogma dalla necessita' di negare ogni dogma.
La liberta', e' un'altra cosa. (alpexex)


Ci sono parole che ispirano pensieri che non si fermano più.

Alcune le ho trovate qui

Fateci un giro.


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giovedì 8 marzo 2012

La festa delle persone normali

Non ho fatto gli auguri a mia moglie e a mia figlia.
Non porterò loro mimose.
Non le ritengo una specie da proteggere o in via di estinzione.
Non hanno bisogno delle mie mimose, preferiscono che le tratti come loro trattano me: dialetticamente, come se io fossi una persona normale.
Io apprezzo e loro non se ne risentono.

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mercoledì 7 marzo 2012

col passo giusto

Alle strade preferisco i sentieri.
Sono molto più adatti al cammino.
Lungo un sentiero ti bastano le gambe, il fiato, la direzione e una traccia.
Un sentiero segue la via naturale: curva, prosegue in piano, discende, risale, guada, scollina, scavalca.
Sempre col passo giusto e la giusta lentezza.
Col giusto sguardo e il tempo necessario, un sentiero ti porta da un punto all'altro di te stesso.

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domenica 4 marzo 2012

lavori stagionali

Sia estirpata ogni ansia infestante dell'anima,
si addormentino le nostalgie delle brume autunnali,
si sciolga il ghiaccio di ogni dolore.

Prima dell'inverno,
l'inquietudine è stata seminata.

Nella stagione che avanza
l'irrequietezza germoglierà.

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sabato 3 marzo 2012

Oppio

Questa vicenda del TAV mi fa male.
Mi scava dentro un solco profondo di depressione.
Non sono le bugie che vedo e ascolto che mi fanno male.
E' la voglia di crederci che leggo in viso a tanta gente.

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giovedì 1 marzo 2012

Ad ognuno il suo

La stanchezza colpisce sempre quando meno ne hai di bisogno.
E' come il gas della bombola che finisce proprio mentre stai cucinando.
Questa sera resto a casa.
Niente assemblee, niente riunoni, niente manifestazioni di solidarietà con la Valle.
Stasera Prendo atto che ho raggiunto il mio limite.
Prendo atto della mia debolezza e del fatto che non posso più reggere i ritmi dettati dalla mia rabbia.

Nessuno farà mai quel che facciamo proprio come lo fa ognuno di noi.
Questo è il senso di fare le cose in prima persona.

Da domani si ricomincia.

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mercoledì 29 febbraio 2012

per puro caso

Mio figlio porta il nome e il fardello di un fratello che ho avuto.

L'anno in cui nacque, sua nonna decise che della solitudine ne aveva avuta abbastanza.
Così, come al solito, come aveva fatto per tutta la vita, sebbene non ne avesse mai avuto consapevolezza, anzi, se qualcuno glie l'avesse detto se ne sarebbe risentita, mise sè stessa davanti a tutto il resto, salì su una barca e attraversò il fiume.

Ora sta sull'altra sponda con l'inevitabile alibi che, lei non lo ammette ma io lo so, è falso, non aveva scelta.

Mia figlia invece ha un nome nuovo e leggero di un fiore, un colore, uno strumento musicale.
Quell'anno avevo smesso di guardare oltre il fiume e non avevo ferite da ricucire.

Però ogni tanto mi soffermo a guardare l'altra sponda.
Lei è là, mi guarda, fa un cenno, saluta, si gira e se ne va.

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martedì 28 febbraio 2012

facce di merda

C'è la scatola parlante che blatera.
Sto scrivendo delle cose sul PC, rispondendo a emails, un po' cazzeggiando un po' seriamente.
In sottofondo il cicaleccio dei soloni del salotto televisivo di Floris.

Alzo lo sguardo.
Fisso l'attenzione sullo schermo.
Parla uno tutto compiaciuto.
Poi un altro accigliato e serio.
Interviene una terza a figheggiare.

Attori di una commedia con le parti assegnate.
Distribuite col bilancino della "democraticità".
Per ogni imbecille di sinistra c'è uno stronzo di destra.

Che cazzate!
Ma si ascoltano mentre parlano?
Se io fossi al loro posto mi prenderei per il culo da solo.

Ma li avete visti? Ma si sono visti?
Ma si guardano alla specchio alla mattina?
E quando lo fanno non gli viene da vomitare?

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sabato 25 febbraio 2012

terra!

Si avvia la fresa e se ne fanno affondare le lame nel terreno.
Si procede avanti e indietro nel verso della lunghezza del campo.
Se necessario si può fare anche per il largo, sempre avanti e indietro.

Va fatto prima del freddo in modo che il gelo spezzi le zolle e disinfetti la terra.
Va fatto di nuovo prima della semina per prepararne il letto.

Oggi la terra era perfetta,
il cuore leggero,
la fatica piacevole,
il sudore una cura,
il tempo immobile,
i pensieri in movimento.

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venerdì 24 febbraio 2012

goods addiction

La caduta la leggo in ogni faccia che incontro nel mall.
Sguardi bramosi per la merce e indifferenti al prossimo.

Consuma e crepa.
Non è rimasto nemmeno il produci.
Quello è partito per un viaggio attorno al mondo.
Cina, Vietnam, Laos, Costarica, Guatemala, Mexico.

Una crociera "di" o "da"  o "degna del" Concordia.

Questo posto è un gigante ubriaco sdraiato sul fianco, la testa sott'acqua, che annaspa e mentre si dibatte per respirare, si ingozza di tutto quel ch'è a portata di bocca e ancora allunga la mano a catturare qualcosa, qualsiasi, che calmi la sua bulimia.

Ma dietro ogni paio d'occhi nel mall, c'è una persona.
E dietro ogni persona anni di deserto.
Questo lo vedo anch'io da qui, da questa distanza.

Per oggi nessuna speranza.
Speriamo domani.

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decadenza e sfiga nel cuore dell'impero

Il tizio, che ha sposato un telefono, è in ritardo per il basketball match e mi ha cacciato dall'ufficio.

Quindi eccomi qua: ho perfino tempo per aspettare l'ora di cena.

King bed, wifi, tv, lampade, specchi, cesso, armadio, frigobar (solo frigo: senza bar).

E' una camera "single portion" uguale a tutte le camere di ogni albergo del mondo.

Dalla finestra vedo solo automobili che passano veloci e fastidiosamente rumorose.
Qui non ci si sposta a piedi, si usa la macchina anche per attraversare la strada perchè non ci sono "passi" nè "sovra" nè "sotto" tra i due lati opposti.
Quindi sono confinato da questa parte della 17 north e leggo e scrivo per diletto, immobile con un pc sulle ginocchia: sembro un terrestre tra gli alieni.

Intanto il tempo è passato e vado a mangiare: rigorosamente "full karma" food.

Sam Adams finita, dammi quell'altra "draft", si quella, quella lì, che mi ripeti tre volte il nome che non capisco , perchè come lo dici tu io proprio non afferro, e alla fine dico va bene dammi quella e indico col dito perchè devo pisciare e mi stai trattenendo e fra un po' mi metto a saltallare da un piede all'altro...
Magari la prossima volta non fermarmi sulla porta del cesso, aspetta ch'io torni al tavolo.

Poi ho conosciuto l'orrore: le patate fritte con sopra spruzzato il "parmesan"elettrico, la florentine "rare",  "medium" or "well done". Non capisco quel "or". Io la bistecca la vorrei "medium", ma fatta bene, non alla cazzo.

Ma così sia, portami un crown royal che il mio l'hanno bevuto di nascosto le cameriere ispaniche.

Ecco: anche nel whisky si rispecchia la sfiga mediocre di questo posto.

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mercoledì 22 febbraio 2012

In viaggio

Dall'alto riconosco la collina,
la strada in salita,
la contrada a fianco.

Quel punto bianco  nel verde è Casa.

Lentamente sfila sotto l'ala dell'aereo
e poi la collina diventa montagna
e appaiono al rallentatore  i laghi di Garda e d'Iseo

Tutt'intorno, puntini bianchi circondano le due pozzanghere .
E  a nord e proprio sotto di me si estende un mare di montagne bianche.

Ecco laggiù, sdraiata verso est, la valle dove sono nato.
Un ' altra Casa che non  riesco a vedere,
nascosta dietro la montagna.

Però riconosco le cime e i sentieri percorsi da bambino
e poi da giovane con altro spirito
e altre persone.

E mentre passo  sopra il confine
e i sentieri dei contrabbandieri,
mi colpisce come un pugno
il tempo andato.

Fantasmi di persone perdute mi salutano tra le nuvole.

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sabato 18 febbraio 2012

ripetizioni

Il primo occhio si apre ch'è quasi ancora buio.
L'altro seguirà fra poco.

Spio se i rami del leccio son di colore bianco, o grigioverde o cenerulivo.
Macchie rosse si dissolvono sul vetro della finestra.

Un piede scende dal letto.
L'altro seguirà tra poco.

Scendo le scale verso la cucina.
Tolgo dalla stufa la cenere della notte.
Riaccendo il fuoco con le braci residue.

Fa freddo e bisogna scaldare la casa
Qualcuno si alzerà fra poco per andare a lavorare o a scuola.

Sarà gradevole trovare la cucina tiepida,
sedersi al tavolo e stirare la faccia stropicciata.

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lunedì 13 febbraio 2012

quel che finisce

Senza drammi
leggermente
trascorre il tempo.

Cenere sopra la neve.


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mercoledì 25 gennaio 2012

Dietro gli occhi

Una fotografia immobilizza e sospende la smorfia di dolore che contrae la bocca.
Gli occhi di una pietà maschile: un padre,  un figlio.
Il dolore della perdita è ' un vuoto nero e profondo che lacera le corde vocali e le strappa.
Come cani allla vivisezione.
Qualcuno se ne va e non ritorna per non incontrarsi mai più.




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giovedì 19 gennaio 2012

via di fuga

A un certo punto o ci pensi da solo o ti ci fanno pensare.
Ognuno rivive gli spasmi  di qualcuno che lo ha preceduto.
Ognuno pensa di essere l'unico.

La nave affonda.
Gli ufficiali buttano a mare la ciurma.
Poi si lavano la coscienza con la spugna della forza maggiore.

Prego, dopo di lei egregio.
Mi faccia vedere
come si salta.

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due pesi due misure

da piccolo è  un vezzo
da grande è quello che resta
a vent'anni
no future for you

una smorfia piegherà le tue labbra
nessuna speranza o visione
amigo
usted no tiene un futuro

mentre sorridi
qualcuno decide di te
niente lacrime per questi bastardi
niente in comune con chi vuole imitarli.

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martedì 17 gennaio 2012

all'alba perderò

Da un oceano di distanza, guardo i resti di questo cimitero che fu Zuccotti.
Mi chiedo ma come cazzo fanno a chiamarlo "park"?
Manca l'"ing" finale. Senz'altro è così.

Vorrei vedervi miei cari!
Senza il petrolio che scalda (male) le vostre brutte case
Che muove quelle brutte automobili da cazzopiù lungodel tuo.
Beh forse più lungo, ma anche più grosso?

Eppure per qualche incomprensibile motivo avevate in mano il destino di questo pianeta.
Abitato da gente di merda.
Come voi.
Come me.

Ed ora invece
a milioni vi stanno a guardare
impazzire, scoppiare
di full karma food.
In attesa di prendere il vostro posto.

Sentite il fiato sul collo.
Sà d'aglio al mattino
e cipolla.
La guerra dell'oppio è finita
Rimane la voglia di vendetta.

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martedì 10 gennaio 2012

Relatività

Ho scoperto come viaggiare nel tempo.
Mi metto davanti alla tv a guardare qualcosa.
Poi metto in pausa il programma, aspetto un po' e lo faccio ripartire.
Da quel momento, che sta  un certo numero di minuti indietro rispetto al resto del mondo, posso andare avanti o indietro (nel tempo) più o meno velocemente secondo il mio capriccio.
Quando poi voglio rientrare nel tempo corrente spengo la TV.
Mentre mi chiedo dov'ero mentre il programma era in pausa, sto ancora cercando il modo di viaggiare nel futuro.


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giovedì 5 gennaio 2012

A me mi fa cagare!



Mala tempora currunt (e comunque a me mi fa cagare!)
Repubblica.it....mavaffanculo va! E vaffanculo anche a me che perdo tempo in questo modo!



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domenica 1 gennaio 2012

Inizio numero due

Mentre leggi questo post ti sto nominando cavaliere del drago.
Il tuo compito per l'anno a venire sarà di cercare la felicità per te e per il tuo prossimo.
La missione che ti è affidata non può che fallire, eppure, non hai altra scelta che provare.
Buona fortuna.

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