Territorio

Smrt fašizmu, sloboda narodu!







lunedì 26 settembre 2011

carogna

Ci sfiora continuamente,
ci tocca,
ci blandisce,
ogni giorno,
ora,
minuto.

Fingi che non esista,
ma se presti attenzione
ne annusi l'alito
ascolti il fruscio della veste
ne intravedi la forma.

Un'immagine inimmaginata,
inattesa,
la rivela
chiaramente.

E, nonostante il terrore,
o forse proprio per quello,
la carogna,
infine,
ci rende tutti eroi.

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domenica 25 settembre 2011

Affonda

Incredibile! Si leva da destra un coro di ectoplasmi (maschi e femmine) indignati per la nomina di Nicole Minetti a Consigliere Regionale avvenuta quasi due anni or sono.

Parlamentari e consiglieri regionali (donne) della destra, si ritrovano a Cortina (mica a Camazzole di Brenta...) e si affrettano (hahahaha affrettano! ahahaha!) a marcare la differenza tra loro stesse, novelle mariegoretti e la perfida popputa Salomè.

Alemanno, annuncia che il suo nome è mai più. Mai più poppe nel listino bloccato di Formigoni (che peraltro, non sapeva, non c'era e se c'era non c'era).

Tutti moralisti e verginelle adesso.
Ipocriti che mangiano del pasto dei servi e sputano nel piatto di servi.

La nave affonda, si buttano a mare i compagni di viaggio per alleggerire il carico.

Troppo tardi

E tanti saluti agli squali.

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sabato 24 settembre 2011

guidando all'inizio del fine settimana

Guardo lo specchietto retrovisore
Facce da "The Simpsons": stesso colore e espressioni del viso.

Guardo le vostre faccie gialle e vi odio, stronzi che mi fate pagare il vostro appetito smodato, la vostra incapacità di darvi dei limiti, la vostra mancanza di cultura, la vostra arroganza, la vostra barbarie, il vostro diritto a calpestare gli altri.

E tu stronzo, perchè cazzo mi sati attaccato al culo con la tua macchina di merda e i fanali lampeggianti.....

Ma cazzo...come posso odiare così, con questo trasporto e godimento, uno che non ho mai visto prima, di cui non so nulla.

Forse anche lui, anche lei, sta pensando quello che penso io, forse anche lui, anche lei si guarda attorno e odia tutti, in un delirio nevrotico e banale, prigioniero-guidatore-consumatore di kilometri e gasolio nella tangenziale-Guantanamo giornaliera.

E, ribaltando la prospettiva, guardando le cose con attenzione, forse riuscirei-riuscirebbe anche io-lui-lei a osservare e capire che, noi tutti, assieme alle nostre nevrosi e casuali caotiche traiettorie, stiamo concergendo verso lo stesso punto di arrivo.

Allora lo vedi che tutto questo agitarsi, questa desiderio avido di possesso è banale, inutile, snervante, controproducente.

Lo vedi che l'unica consolazione è la speranza di vivere, fosse anche alla fine di tutto, un secondo, un lampo di reale consapevolezza nel quale il senso di tutto questo si disveli.

Porcatroia.

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mercoledì 21 settembre 2011

così sia

Il tempo trascorso, il cambiamento, la consapevolezza che gli eventi accaduti negli ultimi mesi son stati determinati anche da altri, che possono fare e fanno quel che non faccio io e, all'opposto, l'inutilità del parlare ad orecchie chiuse e del mostrare ad occhi spenti, producono un miscuglio di emozioni dove l'eccitazione e l'apatia appiattiscono il grafico umorale in una specie di fusione omologante.

Ne ottengo una specie di calma in cui si annegano o si innalzano meno picchi e qualche abisso.

Per rimanere umano mi chiamo da lontano, mentre cammino sopra un muro diroccato e caldo di sole estivo, mi aggrappo ai rami e mi nascondo tra l'edera, mi muovo sospeso e riemergo.

Ho spento la luce e acceso un livello di comprensione separato.
Mi ricordo di quello che posso fare e decido.

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venerdì 16 settembre 2011

neofiti, combattenti e reduci

Ogni nuovo nato parte carico di entusiasmo e di verità.

Inutile parlare: è evidente che gli errori altrui servono, eventualmente e sporadicamente, solo agli altri (se fossero nostri servirebbero eventualmente e sporadicamente a noi, sempre che fossimo in grado di riconoscerli ed evitarli, dopo).

Degli errori altrui non si tenga dunque conto.

Si lasci trascorrere il tempo sufficente a commettere noi stessi gli errori altrui, si lascino appassire gli entusiasmi, si investano energie in fatiche e si raccolgano le poche rare effimere soddisfazioni che si riesce ad ottenere.

Gli umani sono troppo stupidi per condividere e, alla fine, rimarremo pochi ultimi resistenti indios con la cerbottana e il curaro a combattere le lingue biforcute e l'acciaio degli invasori.

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lunedì 12 settembre 2011

fiori

L’erica sulla tomba di mia mamma è stata sradicata.

Il terreno cedeva e il comune ha deciso che le persone seppellite in quell’area devono essere riesumate e spostate.

Quasi come se fosse un’evacuazione di persone vive, come le tante che abbiamo visto in diretta alla televisione, ma con più calma, senza l’urgenza pressante dell’uragano o dell’inondazione in arrivo, perché, in fondo, se anche si tarda un po’, non muore nessuno.

Non passo quasi mai per il cimitero. Troppe cose da fare e poco tempo da dedicare ai ricordi e ai nodi in gola. Meglio sdrammatizzare e scherzarci sopra.

Così, ho preso l’erica sradicata e l’ho caricata in macchina, con terra e radici e l’ho piantata in un triangolo di terra dietro casa.

Ma come mai questa voglia di piangere...

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domenica 11 settembre 2011

in un'altra vita

Sono stato un mercante dela Serenissima Repubblica, sono stato uno slavo al servizio di Venezia, sbirro in terraferma.
Prima ero un mercenario morto di peste ai confini dei Grigioni, e prima ancora un soldato francese al servizio dello stato pontificio.
Sono sbarcato da navi di legno veloce per razziare e mi chiamavano "moro".
Sono stato un marrano in Ispagna, normanno in Sicilia, e prima ancora servo della gleba e monaco in una abbazia quando l'impero si dissolse definitivamente.
Ero al seguito di un re barbaro che trattava con Roma per non assalirne i confini, e soldato romano quando conquistavamo il mondo conosciuto.
Ero sulle navi cartaginesi decenni prima che Annibale varcasse le Alpi, così come ero su quelle greche e fenicie.
E potrei tornare indietro di millenni quando vagavo raccogliendo quel che trovavo e mangiando erbe e carogne di animali morti, prima di imparare ad uccidere.

E con tutto questo sangue mischiato e contaminato e rigenerato non ho memoria di essere mai stato padano.

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sabato 10 settembre 2011

unità di misura

Una femmina di capriolo conduce due cuccioli.
Un uomo compare sul sentiero.
La femmina salta sopra una masiera e si dà alla fuga, mentre i cuccioli restano fermi: troppo piccoli per saltare e incapaci a fuggire.
Dopo poco la femmina ritorna e comincia a correre lungo la masiera, seguita sul sentiero dai piccoli.
La madre corre, i cuccioli corrono, e quando la masiera si abbassa , i piccoli saltano su e fuggono, assieme alla madre, dentro il bosco.

Uomo
Pericolo
Fuga
Cuccioli dove
Dove
Tornare
Dove piccoli
Chiamare
Correre
Correre
Correre
Saltate!
Via!Via!Via!

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sabato 3 settembre 2011

una notte in italia

Fermo la macchina a lato della strada bianca.
Abbasso il finestrino.
C'è fortissima puzza di merda.

Mosche: miliardi di mosche fastidiose.
Anche quando ero bambino buttavano la merda nei campi, ma non ricordo tutte queste mosche: con cosa concimano i campi oggi?

Larve di mosche putrefatte che generano mosche zombies che infastidiscono zombies umani.

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