Territorio

Smrt fašizmu, sloboda narodu!







mercoledì 27 febbraio 2013

Arderei lo mondo

Io se fossi eletto
col cazzo che rinuncerei
all'indennità parlamentare.

Per 'sto popolo di merda che s'è giocato le mutande al videopoker?
Per il ricciolone col villone?

"MAVAFFANCULO! "
te lo dico io
sei già uguale
morto che cammini tanto quanto

 

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lunedì 25 febbraio 2013

Culo al caldo

Chi non agisce
incolpa chi agisce
del risultato
del non agire.

 

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domenica 24 febbraio 2013

la differenza

coca
roba
fumo
benzodiazepina
calcio
tornata elettorale

è come sale.

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sabato 23 febbraio 2013

Casa

Scende veloce a ricoprire il tetto.

Diventa acqua a metà collina
ma intanto imbianca la strada quassù,
appena appena più in alto.

Per un po' di tempo
ci sarà quiete.

 

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giovedì 21 febbraio 2013

il senso della vita

alla fine,
non rimane nulla,
a nessuno

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Ai miei figli

La faccia di mio padre non l'ho mai vista.
O meglio, l'ho vista solo in fotografia.

In bianco e nero.
Mio padre, Suo padre
Sua madre, Mia madre
Mio fratello da piccolo.

In piedi davanti a casa,
sullo sfondo un prato e il muro a secco
e il viottolo erboso
con due piste di terra battuta
per far passare i carri
e le rare automobili.

Però un odore,
uno sguardo,
una mano sul viso,
di questo non ho proprio memoria.

Ho odiato gli sguardi di compatimento,
Io e mio fratello: "così sfigati e così intelligenti!"

Come "negri" col ritmo nel sangue.
("Vaffanculo pensa a i cazzi tuoi
che orfana sarà la stronza di tua sorella!")

Di quella foto
so esattamente dove è stata scattata.
So come era il posto allora e com'è ora.

Ma IO non ci sono in quella foto.

Non ero ancora nato.

E oggi sono l'unico rimasto.

E ancora mi va di gridare VAFFANCULO!
 

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mercoledì 20 febbraio 2013

basta fermarsi a guardare

Si parlava dunque
con questo compagno
delle ex magnifiche sorti,
della stanchezza
e dell'ansia,
che ci prende la gola
e ci fa stare male,
di come andare via
e lasciarsi alle spalle
questa merda
e improvvisamente
abbiamo saputo,
con assoluta certezza,
che i nostri padri
e i nostri figli
ci guardano,
ci parlano,
e ci amano.
 

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martedì 19 febbraio 2013

l'uomocacca

Il nuovo mitico eroe
che parla dal culo e scoreggia dalla bocca.

La sua arma segreta è il fiato:
cipolla marcia e fogna.

Con la sua testa ci si concima l'orto
col suo Ego un intero campo.

I suoi pensieri sono peti sfiziosi
apprezzati dai coprofagi.

E' stato avvistato in zona.
Astenersi perditempo.

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lunedì 18 febbraio 2013

Giustizia

Non voglio pace, ma guerra.

Ai pavidi
ai complici
ai mandanti
ai servi dei complici
ai servi dei mandanti
alle puttane del potere
ai sicari prezzolati
 ai venditori di merda
agli umani privi di umanità
a chi ne marcia alla testa.

Attendendo il momento giusto.
In agguato nell'ombra.
Pronto a colpire.

 Prima che il mio tempo finisca.

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lunedì 11 febbraio 2013

Dimissioni

Le guardie nei lager avevano famiglia.
Amavano i propri figli e le proprie mogli.

Tutto era normale nelle casette degli ufficiali ai margini dei campi.

I fiori alle finestre, la musica, i canti, le feste, le sbucciature ai ginocchi,
i pianti consolati dalle madri, i padri che tornano dal lavoro.



 

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mercoledì 6 febbraio 2013

hai visite

Se il numero di accessi al blog è direttamente proporzionale alla qualità dei post, allora gli ultimi post facevano cagare.
Viva.
 

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martedì 5 febbraio 2013

Bukkake in prima serata

Mi ero messo alla tastiera per scrivere qualcosa
ma dalla televisione accesa
mi giungono conati di vomito
di un quasi ottuagenario
tenuto in piedi dal cocktail di sostanze ingurgitato.

Bolo e bile per il popolo guardone.

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domenica 3 febbraio 2013

Endorfine

Rimane quel che abbiam visto,
testimoni di nozze,
spettatori al battesimo,
di bambini nati servi,
del credo
del dio
che consuma
e brucia
ciò che sarebbero potuti essere.




 

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sabato 2 febbraio 2013

Quello che sei

Ho visto.
Dentro lo specchio.
Migliaia di gironi.

Mota scura.
Fumi e nebbia.
Terra abbandonata.

Passano persone.
Scene di vita quotidiana.
Piatti di minestra fredda sul tavolo.

Mani aggrovigliate.
Volti ansiosi.
Cenni silenziosi.
Sorrisi tristi.
Passi nervosi in sale d'attesa.

Come lumache
che salgono un muro
finché una mano
le distacca.

Io c'ero.

E c'erano uomini al freddo
e porte chiuse per loro
e bastoni nelle mani contro di loro.

E c'erano recinti
e dentro occhi rinchiusi
e nessuna traccia di umanità fuori.

E le mani aggrovigliate,
si sono trasformate in artigli
i volti ansiosi,
in musi di fiere,
i sorrisi tristi in sogghigni.


 

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