Territorio

Smrt fašizmu, sloboda narodu!







mercoledì 29 febbraio 2012

per puro caso

Mio figlio porta il nome e il fardello di un fratello che ho avuto.

L'anno in cui nacque, sua nonna decise che della solitudine ne aveva avuta abbastanza.
Così, come al solito, come aveva fatto per tutta la vita, sebbene non ne avesse mai avuto consapevolezza, anzi, se qualcuno glie l'avesse detto se ne sarebbe risentita, mise sè stessa davanti a tutto il resto, salì su una barca e attraversò il fiume.

Ora sta sull'altra sponda con l'inevitabile alibi che, lei non lo ammette ma io lo so, è falso, non aveva scelta.

Mia figlia invece ha un nome nuovo e leggero di un fiore, un colore, uno strumento musicale.
Quell'anno avevo smesso di guardare oltre il fiume e non avevo ferite da ricucire.

Però ogni tanto mi soffermo a guardare l'altra sponda.
Lei è là, mi guarda, fa un cenno, saluta, si gira e se ne va.

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martedì 28 febbraio 2012

facce di merda

C'è la scatola parlante che blatera.
Sto scrivendo delle cose sul PC, rispondendo a emails, un po' cazzeggiando un po' seriamente.
In sottofondo il cicaleccio dei soloni del salotto televisivo di Floris.

Alzo lo sguardo.
Fisso l'attenzione sullo schermo.
Parla uno tutto compiaciuto.
Poi un altro accigliato e serio.
Interviene una terza a figheggiare.

Attori di una commedia con le parti assegnate.
Distribuite col bilancino della "democraticità".
Per ogni imbecille di sinistra c'è uno stronzo di destra.

Che cazzate!
Ma si ascoltano mentre parlano?
Se io fossi al loro posto mi prenderei per il culo da solo.

Ma li avete visti? Ma si sono visti?
Ma si guardano alla specchio alla mattina?
E quando lo fanno non gli viene da vomitare?

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sabato 25 febbraio 2012

terra!

Si avvia la fresa e se ne fanno affondare le lame nel terreno.
Si procede avanti e indietro nel verso della lunghezza del campo.
Se necessario si può fare anche per il largo, sempre avanti e indietro.

Va fatto prima del freddo in modo che il gelo spezzi le zolle e disinfetti la terra.
Va fatto di nuovo prima della semina per prepararne il letto.

Oggi la terra era perfetta,
il cuore leggero,
la fatica piacevole,
il sudore una cura,
il tempo immobile,
i pensieri in movimento.

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venerdì 24 febbraio 2012

goods addiction

La caduta la leggo in ogni faccia che incontro nel mall.
Sguardi bramosi per la merce e indifferenti al prossimo.

Consuma e crepa.
Non è rimasto nemmeno il produci.
Quello è partito per un viaggio attorno al mondo.
Cina, Vietnam, Laos, Costarica, Guatemala, Mexico.

Una crociera "di" o "da"  o "degna del" Concordia.

Questo posto è un gigante ubriaco sdraiato sul fianco, la testa sott'acqua, che annaspa e mentre si dibatte per respirare, si ingozza di tutto quel ch'è a portata di bocca e ancora allunga la mano a catturare qualcosa, qualsiasi, che calmi la sua bulimia.

Ma dietro ogni paio d'occhi nel mall, c'è una persona.
E dietro ogni persona anni di deserto.
Questo lo vedo anch'io da qui, da questa distanza.

Per oggi nessuna speranza.
Speriamo domani.

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decadenza e sfiga nel cuore dell'impero

Il tizio, che ha sposato un telefono, è in ritardo per il basketball match e mi ha cacciato dall'ufficio.

Quindi eccomi qua: ho perfino tempo per aspettare l'ora di cena.

King bed, wifi, tv, lampade, specchi, cesso, armadio, frigobar (solo frigo: senza bar).

E' una camera "single portion" uguale a tutte le camere di ogni albergo del mondo.

Dalla finestra vedo solo automobili che passano veloci e fastidiosamente rumorose.
Qui non ci si sposta a piedi, si usa la macchina anche per attraversare la strada perchè non ci sono "passi" nè "sovra" nè "sotto" tra i due lati opposti.
Quindi sono confinato da questa parte della 17 north e leggo e scrivo per diletto, immobile con un pc sulle ginocchia: sembro un terrestre tra gli alieni.

Intanto il tempo è passato e vado a mangiare: rigorosamente "full karma" food.

Sam Adams finita, dammi quell'altra "draft", si quella, quella lì, che mi ripeti tre volte il nome che non capisco , perchè come lo dici tu io proprio non afferro, e alla fine dico va bene dammi quella e indico col dito perchè devo pisciare e mi stai trattenendo e fra un po' mi metto a saltallare da un piede all'altro...
Magari la prossima volta non fermarmi sulla porta del cesso, aspetta ch'io torni al tavolo.

Poi ho conosciuto l'orrore: le patate fritte con sopra spruzzato il "parmesan"elettrico, la florentine "rare",  "medium" or "well done". Non capisco quel "or". Io la bistecca la vorrei "medium", ma fatta bene, non alla cazzo.

Ma così sia, portami un crown royal che il mio l'hanno bevuto di nascosto le cameriere ispaniche.

Ecco: anche nel whisky si rispecchia la sfiga mediocre di questo posto.

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mercoledì 22 febbraio 2012

In viaggio

Dall'alto riconosco la collina,
la strada in salita,
la contrada a fianco.

Quel punto bianco  nel verde è Casa.

Lentamente sfila sotto l'ala dell'aereo
e poi la collina diventa montagna
e appaiono al rallentatore  i laghi di Garda e d'Iseo

Tutt'intorno, puntini bianchi circondano le due pozzanghere .
E  a nord e proprio sotto di me si estende un mare di montagne bianche.

Ecco laggiù, sdraiata verso est, la valle dove sono nato.
Un ' altra Casa che non  riesco a vedere,
nascosta dietro la montagna.

Però riconosco le cime e i sentieri percorsi da bambino
e poi da giovane con altro spirito
e altre persone.

E mentre passo  sopra il confine
e i sentieri dei contrabbandieri,
mi colpisce come un pugno
il tempo andato.

Fantasmi di persone perdute mi salutano tra le nuvole.

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sabato 18 febbraio 2012

ripetizioni

Il primo occhio si apre ch'è quasi ancora buio.
L'altro seguirà fra poco.

Spio se i rami del leccio son di colore bianco, o grigioverde o cenerulivo.
Macchie rosse si dissolvono sul vetro della finestra.

Un piede scende dal letto.
L'altro seguirà tra poco.

Scendo le scale verso la cucina.
Tolgo dalla stufa la cenere della notte.
Riaccendo il fuoco con le braci residue.

Fa freddo e bisogna scaldare la casa
Qualcuno si alzerà fra poco per andare a lavorare o a scuola.

Sarà gradevole trovare la cucina tiepida,
sedersi al tavolo e stirare la faccia stropicciata.

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lunedì 13 febbraio 2012

quel che finisce

Senza drammi
leggermente
trascorre il tempo.

Cenere sopra la neve.


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