Territorio

Smrt fašizmu, sloboda narodu!







sabato 1 dicembre 2012

La solitudine fa bene al cuore (un po' meno al fegato)

L'ultima bottiglia è aperta sul tavolo.

Riempiamo i bicchieri
in una notte
in cui parliamo
con la naturalità dei bambini.

Ecco, io ti capisco
perché non penso a quel che dici,
ma lascio che le tue parole mi attraversino, 
le assimilo, le rielaboro, le trasformo in pensiero.

E poi te le restituisco,
le parole trasformate,
i pensieri derivati,
come abbracci a un fratello ritrovato.

Io lo so che tu conosci
le notti come questa
dove la solitudine
diventa libertà
e la libertà
diventa umanità.
 

4 commenti:

  1. Ecco ... questa è l'immagine che io ho in mente di come sarà l'incontro con un mio caro amico.
    Un danno per il fegato sì :)

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  2. Difficile (ri)trovare questo modo di comunicare così nel profondo.
    Molte volte non penso a quel che dici, perché sto pensando a quello che ti risponderò.
    E do per scontato di conoscere già quello che mi dirai.
    Un fiume di parole che va in una sola direzione, non uno scambio che può modificare l'altro o farlo sentire capito qualunque cosa ti dirà, perché viene da chi senti fratello.
    Che nostalgia di te, fratello, che non ci sei più.
    Di me che non so più dare abbracci fraterni di parole. O ascoltare in silenzio.

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    Risposte
    1. E' vero. Non capita spesso di cavalcare la stessa onda. Eppure succede, quando ci togliamo la maschera e allontaniamo la paura degli altri.

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