Territorio

Smrt fašizmu, sloboda narodu!







giovedì 9 giugno 2011

valore

Non do importanza al denaro, non ai beni materiali, non al possesso delle cose nè delle merci.
Non desidero possedere più di quel che mi serve per vivere con dignità e qualche volta, se posso, anche con agiatezza e perfino con qualche lusso.
Non provo piacere nel misurare la mia statura con la quantità di beni che sono in grado di accumulare.
Non mi appaga nutrire bisogni indotti con OGGETTI SEMPRE NUOVI (il maiuscolo vuole rappresentare l'ULTIMO GRIDO).
Non mi piacciono le automobili (tranne la FIAT 127 5 porte verde metallizzato della mia infanzia), non amo le moto, non mi piacciono le bambole gonfiabili nemmeno se apparentemente vive.

Praticamente, dal punto di vista della società in cui vivo da sempre sono inutile perchè ho "rinunciato" a combattere contro i miei simili per "migliorare" la mia posizione economica e di conseguenza non aiuto la "crescita", non "faccio girare l'economia".

L'errore di fondo è evidente: per decenni si sono associati i concetti di benessere, progresso e felicità con la ricchezza e il possesso di beni materiali. Per decenni questa associazione ha retto il modello di valori della società, col risultato che oggi il livello di infelicità, insicurezza e paura dei nostri simili ha raggiunto il massimo da quando io ho memoria.

Oggi però, spero di non sbagliarmi, un seme sta germogliando.
Sempre più persone si rendono conto che la loro propria personale felicità non è rappresentata dal paradigma descritto sopra.
Nuove parole stanno circolando a veicolare idee e modi di essere: sobrietà, ambiente, naturalità, consapevolezza, condivisione, comune.

E' vero, è falso, è un'illusione? Non lo so, ma sono convinto che oggi ognuno di noi è chiamato a essere libero e che la libertà è contagiosa.

1 commento:

  1. Purtroppo una volta contagiato vieni considerato malato...da quelli che tu definisci "servi da sempre" ...scelgo l'abbrevizione "leccaculi"

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