Territorio

Smrt fašizmu, sloboda narodu!







martedì 16 luglio 2013

Fuori tempo

Non ricordo se questa storia l'ho già raccontata
e non ho voglia di girovagare per il blog per verificare.

E' una storia di fine secolo,
ma non il fine secolo di cui parlavamo
quando eravamo giovani,
bensì il fine secolo di cui parliamo oggi:
erano gli anni di merda 80 e 90,
quelli di cui l'unica cosa positiva
furono i Nirvana e i Radiohead
e poco altro.
Anni di sconfitte su cui meditare.

Beh questo amico nostro, era nato in ritardo di  un secolo.

Nelle campagne del nord-est, catturava i pesci nei fossi a mani nude.

Lì era nato e lì era il suo ambiente naturale.
Conosceva la campagna,
poteva stare immobile a osservarti
come un indiano di un film
e tu nemmeno ti accorgevi che era lì.

Quando tornava a casa faceva giri larghi,
sempre da direzioni diverse,
per controllare che non ci fossero sbirri in vista.

Sarebbe stato,
nel tempo giusto,
un secolo prima,
bracconiere,
contrabbandiere,
ribelle istintivo,
anarchico inconsapevole.

Invece lo incontrammo dopo dieci anni
dacché la nostra adolescenza era finita.
.
Non era messo bene.
Malato, era uscito da poco
causa T4 sotto scorta
di sicurezza.

Mangiava alla mensa dei poveri.

La mia compagna lo invitò a casa.

E iniziò a venire da noi,
qualche giorno alla settimana,
a cena.

Si faceva qualche scrupolo,
ma insomma,
il calore di una casa,
un pasto da dividere
e una bottiglia di vino buono
era meglio della mensa dei poveri
o come cazzo si chiamava.

Venne da noi per un po'.

Poi, una sera dimenticò la giacca
sull'attaccapanni in entrata
e scomparve.

Qualche tempo dopo sognai di lui
che mi diceva che la giacca non gli serviva più,
che potevo tenerla e usarla
o darla a qualcuno a cui sarebbe servita.

Due giorni dopo vedemmo la sua foto sul giornale.

Non era il tipo da sbagliare dose.



 

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