Territorio

Smrt fašizmu, sloboda narodu!







sabato 26 febbraio 2011

dissentire a comando

Confesso che a volte guardo anche io "arma fine di mondo".
Stasera zappando col telecomando, ho visto quella cacca chiamata gabibbo in mezzo ad un gruppo di lavoratori che sostavano davanti alla loro ex azienda ormai delocalizzata, mentre recitavano una particina per la telecamere. Uno alla volta parlavano che sembrava leggessero dal gobbo e poi tutti insieme al mio tre uno due tre viaaaa...ciao mammmaaaa e salutavano a comando.
Grande sconforto e abbattimento: anche la sacrosanta protesta è un format televisivo interrotto da stacchetti di culi al vento e spot pubblicitari.

Non riesco a giustificare e non sopporto il sonno intellettuale di chi rinuncia al proprio ruolo di individuo libero e vende la propria dignità adattandosi al ruolo di vittima da recitare in tv davanti a un  pagliaccio vestito di rosso e dalla bocca abnorme.
Ma ancor di più odio quei personaggi che si mettono un costume addosso o una ventosa in testa e vanno a fare i paladini dei deboli e i riparatori di ingiustizie ad uso e consumo di polli e mentecatti televisivi.
Costoro e i programmi che li vomitano sulle tavole degli italiani, svolgono un compito di funzionalità assoluta al sistema di rincoglionimento nazionale.
Mentre il loro padrone sta infilando dei grossi pali nei nostri deretani, questi pagliacci vorrebbero indorare la pillola, convincendoci che se si ha abbastanza fortuna da essere inquadrati dalle loro telecamere si può ottenere giustizia e dignità.
Il mezzo televisivo e il culo (qui nel senso di fortuna) sostituiscono il diritto e la cittadinanza.
Spegnete la tv, accendete la testa, mandateli a cagare.

1 commento:

  1. Il televisore acceso non riscalda, non raffredda, non spolvera, non purifica, non cucina, non illumina, fa perdere tempo, produce obesi e conformisti di basso livello.

    Se agli inizi era uno stimolatore di immaginazione adesso ne è l'esatto contrario perché le sue immagini hanno sostituito la nostra capacità di immaginazione.

    Per chi non ci è ipnotizzato davanti è solo un fastidio.

    Inoltre consuma, poco ma consuma, quindi inquina. Gli impianti di diffusione sono sempre accesi quindi inquinano di CO2 e di elettromagnetismo.

    Come per tutta l'elettronica la sua produzione è basata sullo sfruttamento di risorse non rinnovabili provenienti da paesi del Terzo Mondo.
    Il televisore spento ingombra, favorisce accumulo di polvere e germi ed è brutto da vedere anche se meno di quando è acceso. Inoltre a causa del canone che è di fatto una tassa di proprietà, diventa un costo per il solo fatto di averlo in casa.
    Qualcuno potrebbe obbiettare che serve per l'informazione e l'intrattenimento. Io rispondo che chi dipende da un elettrodomestico prevalentemente inutile e dannoso per questi scopi è l'incarnazione del conformista di basso livello di cui dicevo. Esistono infatti mille e altre possibilità per informarsi e divertirsi.

    Qualche persona sola e anziana potrebbe dire che serve per la compagnia. E lo credo bene, se uno ha passato buona parte della sua vita davanti ad un elettrodomestico invece che coltivare relazioni non gli restano tante alternative. Quando non c'era il televisore era raro morire in solitudine.

    Non basta spegnere il televisore, occorre liberarsene fisicamente come ci si libera normalmente dai rifiuti domestici. Alla fine, razionalmente, il posto definitivo per il televisore di casa è la discarica autorizzata ovvero l' ECOSTAZIONE.

    W radio Londra!

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