Magari sbaglio, ma dovremmo chiederci a chi e con chi parliamo.
Immagino che a tutti stiano arrivando emails che invitano ad andare a votare per i referendum. In particolare per quelli sull'acqua e sul nucleare.
Più o meno, in rete, presumo, ognuno frequenta i luoghi che gli sono congeniali. E in questi luoghi incontra persone con le quali, in qualche modo, c'è del comune.
Parlare con costoro è giusto. In genere arricchisce la mente (se non diventa un ripetersi addosso le stesse cose per periodi troppo lunghi da poter essere sopportati).
Anche i contatti della posta elettronica (contatti di lavoro a parte) sono probabilmente composti da persone con le quali abbiamo del comune in comune e quindi, quando inoltriamo inviti civici o "politici", pensiamo di farlo ad una platea che è predisposta ad accettarlo.
E, facilmente, è proprio così.
Ne consegue che il 90% dei messaggi che mandiamo è s.pam.
Chi manda una mail a me per dirmi di andare a votare per i referendum, ad esempio, fa dello spa.m perchè sono già convinto di andarci, anzi, quasi quasi mi offendo se qualcuno pensa che io abbia bisgono di essere spronato ad esprimere un parere sul nucleare o sull'acqua pubblica e anche sul legittimo impedimento di questo ciuffolo.
Invece, fuori dalla rete ci capita di incontrare ogni tipo di persona, anche diversissimo da noi.
Ecco, lì si che occorre fare sp.am e ripetere infinite volte quel che pensiamo.
Se no, ed è facile come parlare di calcio al bar, continuiamo a scriverci fra noi che occorre andare a votare e poi ci andiamo da soli.
Immagino che a tutti stiano arrivando emails che invitano ad andare a votare per i referendum. In particolare per quelli sull'acqua e sul nucleare.
Più o meno, in rete, presumo, ognuno frequenta i luoghi che gli sono congeniali. E in questi luoghi incontra persone con le quali, in qualche modo, c'è del comune.
Parlare con costoro è giusto. In genere arricchisce la mente (se non diventa un ripetersi addosso le stesse cose per periodi troppo lunghi da poter essere sopportati).
Anche i contatti della posta elettronica (contatti di lavoro a parte) sono probabilmente composti da persone con le quali abbiamo del comune in comune e quindi, quando inoltriamo inviti civici o "politici", pensiamo di farlo ad una platea che è predisposta ad accettarlo.
E, facilmente, è proprio così.
Ne consegue che il 90% dei messaggi che mandiamo è s.pam.
Chi manda una mail a me per dirmi di andare a votare per i referendum, ad esempio, fa dello spa.m perchè sono già convinto di andarci, anzi, quasi quasi mi offendo se qualcuno pensa che io abbia bisgono di essere spronato ad esprimere un parere sul nucleare o sull'acqua pubblica e anche sul legittimo impedimento di questo ciuffolo.
Invece, fuori dalla rete ci capita di incontrare ogni tipo di persona, anche diversissimo da noi.
Ecco, lì si che occorre fare sp.am e ripetere infinite volte quel che pensiamo.
Se no, ed è facile come parlare di calcio al bar, continuiamo a scriverci fra noi che occorre andare a votare e poi ci andiamo da soli.
Condivido. Infatti ti ho appena mandato un po' di spam.
RispondiEliminaIl fatto è che trovo sempre più difficile parlare con coloro con i quali, almeno un po', non ho dei pensieri in comune, almeno il substrato che li sostiene.
A volte anche anche con chi, di strscio, la pensa un po' come me, mi riesce difficile comunicare.
Si procede per slogans, per frasi fatte, ci si rimproverano reciprocamente vecchi errori della propria parte.Vince chi ne ha di più.
E' difficile trovare un linguaggio comune, la possibilità di fare ragionamenti calmi, pacati.
E allora meglio la sicurezza dei "tuoi", la facilità di sentirsi capiti, la certezza di aver fatto la cosa giusta e pure di aver ragione. Inutilmente