Ci sono post che scrivo e pubblico praticamente senza revisione, altri che giacciono nelle bozze e che mai saranno pubblicati a causa di malformazioni del testo o maltestazioni della forma, altri che scrivo senza pensare, trasformarndo al volo fotogrammi e glifi, che nella mia percezione appaiono dietro gli occhi, in collezioni ordinate di caratteri.
Fatto questo, devo per forza scremare il testo dal sovrappiù, togliendo progressivamente fino lasciare l'essenziale.
Fatto questo, devo per forza scremare il testo dal sovrappiù, togliendo progressivamente fino lasciare l'essenziale.
A volte mi accorgo, dopo aver publicato il post, che avrei potuto grattar via ancora e, ancora, sarebbe rimasto un senso, anzi, "quel" senso, quello che si forma scrivendo e che scopro solo alla fine essere quello che volevo dire (ma se, alla fine, fosse risulato diverso, avrei voluto dire qualcos'altro).
A volte, come, ad esempio, un paio di giorni fa con il post dei maiali, a forza di sottrarre rimane solo l'insulto.
Altre volte rimane solo la pagina bianca: non per l'indignazione che toglie la capacità di dire parole, ma per mancanza di parole usabili, perchè il pensiero da rappresentare è così chiaro, evidente ed acquisito da non aver bisogno di essere espresso e quindi, alla fine, è inesprimibile.
Quei post non li pubblico mai.
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