Colpi contro un peschereccio italiano. A bordo della motovedetta libica anche nostri militari
L’imbarcazione che ieri sera ha aperto il fuoco è una delle sei, appartenenti alla Guardia di finanza, che il governo italiano ha consegnato alla Libia nell’ambito dell’accordo per contrastare l’immigrazione clandestina.
”Siamo vivi per miracolo, hanno sparato all’impazzata sfiorandoci – ha raccontato Alessandro Novara, un membro dell’equipaggio –. Solo per un caso non hanno provocato l’esplosione di alcune bombole di gas”.
La Farnesina, su indicazione di Frattini, ha attivato l’ambasciata per acquisire dettagliati elementi sulla vicenda alla luce dello stretto rapporto di collaborazione fra i due Paesi.
L’ambasciatore libico a Roma minimizza: “Il rapporto tra Italia e Libia è più forte di queste polemiche”.
Guarda,
non ho nemmeno più lacrime per piangere
e vergona per vergognarmi.
Il "tutto è uguale"
non distingue
la schiena dritta dalle labbra che baciano la mano
la fierezza dalla genuflessione
lo scatto di orgoglio dalla lingua appoggiata al culo
la dignità dall'inchino
non distingue
l'odore della vita, vera, di un uomo, dal lezzo del denaro
la fatica del lavoro, dal baccanale dei satrapi
che sprofondino
nel fondo di un gorgo in mare
assieme a quelli che sono
affogati cercando
un paradiso all'inferno
in italia nel terzo millennio
che provino
la paura, l'angoscia, il terrore
di questi fratelli, venduti
come pecore e agnelli
sgozzati, affogati, gonfi e disfatti
cibo per pesci che noi mangeremo
cosa dirò ai miei figli domani?
martedì 14 settembre 2010
Fuori ciclo: Fuoco amico
Pubblicato da
G3RT
alle
01:03
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I tuoi figli impareranno a distinguere,
RispondiEliminaterranno la schiena dritta,anche se sarebbe più facile genuflettersi, ma a loro costerebbe troppo.
Non baceranno mani che non siano degne di essere baciate, avranno dignità, si guadagneranno onestamente il pane.
Conosceranno il valore dell'amicizia e della solidarietà.
Sapranno cos'è la pietà, quella vera che è la capacità di condividere il dolore, di provare compassione.
Sapranno indignarsi e lottare per ciò che credono giusto, perché l'hanno visto fare dal loro padre.