Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello!
Quell' anima gentil fu così presta,
sol per lo dolce suon de la sua terra,
di fare al cittadin suo quivi festa;
e ora in te non stanno sanza guerra
li vivi tuoi, e l'un l'altro si rode
di quei ch'un muro e una fossa serra.
Cerca, misera, intorno da le prode
le tue marine, e poi ti guarda in seno,
s'alcuna parte in te di pace gode.
mercoledì 20 ottobre 2010
38 ' 40 ''
Pubblicato da
G3RT
alle
21:42
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Ecco si, siamo già al Purgatorio.
RispondiEliminain effetti la telefonata che mi ha ispirato questo post, più che un purgatorio, è stata un inferno da 38' e 40'', anche se in fondo averla sopportata accrescerà i miei credits per una vita ultraterrena.
RispondiEliminaPoi a margine, a proposito di purgatorii inferni e limbi: per la chiesa cattolica, il limbo non esiste più da qualche anno, il purgatorio esiste dal 12 secolo, l'inferno da sempre.....qui gatta ci cova. La spiegazione è semplice. con l'inferno non si guadagna niente (condanna definitiva senza appello) ma serve a tenere viva la paura, il purgatorio invece...beh lì è diverso..per esempio se tu muori e i tuoi parenti ti fanno dire le messe e i rosari (a tariffa di mercato ovviamente), allora gli anni di purgatorio si riducono. Il limbo era un ente inutile.
Mi sembra un pò semplicistica come definizione.
RispondiEliminaè probabile che in parte sia come dici, ma forse c'è la faccia oscura della luna che ci sfugge.
Lo dico da cattolico critico, contro ogni dubbio di integralismo.
Bella
Los so, la mia è una definizione da inveterato e un po' cinico agnostico.
RispondiEliminaDio ci ha dato due orecchie, ma soltanto una bocca, proprio per ascoltare il doppio e parlare la metà. (Epitteto)
RispondiEliminaSi sior, vero, ma per ascoltare occorre che qualcuno parli. E non mi riferisco al blablabla, ma al parlare dicendo delle cose pensate. Quanti Cristiani oggi hanno il coraggio di parlare? di esporsi? di uscire dal coro e dire quello che pensano?. Vorrei sapere una cosa, è corretto che un vescovo sostenga che l'"Orco d.." di Bilvio, va contestualizzato e non è una bestemmia? E' coretto che un divorziato non possa fare la comunione ma Bilvio si?
RispondiEliminaNegli anni 60 e 70 ci fu una Chiesa che stava coi poveri secondo gradazioni diverse (da papa Giovanni XXIII a Helder Camara), ma con una posizione chiara.
Cosa è successo poi? Il Concilio Vaticano II è stato messo in soffitta. Albino Luciani fece l'ultimo tentativo per portare un cambiamenteo (ricordo quando disse Dio è madre, che fu una cosa rivoluzionaria), ma durò poco.
Oggi abbiamo una commistione tra politica e gerarchie ecclesiastiche che ricorda i tempi della riforma luterana.
Soldi e affari e accordi per esere esentati dall'ICI e otto per mille.
Sono stato in Vaticano e sono rimasto disgustato dal divismo e narcisismo dei vescovi in S.Pietro. Sembravano attori che recitano una commedia. E noi il pubblico.
Io posso ascoltare persone come i missionari comboniani, come Alex Zanotelli, Don Albino Bizzotto, ultimi moichani di una chiesa scomparsa.
Ma poi se anche volessimo parlare dei cristiani comuni, il cosiddetto "gregge", come possono costoro conciliare il loro andare in chiesa la domenica con il razzismo, non più strisciante che, come minimo, accettano in silenzio?
E poi con che diritto si considerano migliori degli altri? Solo per il fatto diessere cristiani? Io sono peggiore di loro perchè non ho una risposta o una consolazione e mi arrabatto a dare un senso alla mia esistenza?
Ascoltare si può, parlare si deve, anche a costo di dire stupidaggini.