Sostiene G3RT, che ogni tanto si fa vivo con me, che il silenzio non è d'oro. Dice che la saggezza popolare dei proverbi è un paravento che nasconde un modo di pensare rezionario e banalizzante. Altra cosa è il buonsenso che, naturalmente, a giuste dosi, è utile per vivere e lasciare vivere meglio. Ma, come sempre, G3RT divaga.
Il post di stasera avrebbe dovuto parlare del silenzio e invece ha già percorso un ramo laterali del delta del pensiero. Tra l'altro l'immagine del delta del pensiero, mi rimanda al broccolo, una sovrapposizione di immagini di cellule cerebrali in crescita neoplastica e un delta di fiume.
Bella visione: cupa, inquieta, ma, al contempo, leggera.
E' un ossimoro, come voler rappresentare il silenzio parlando.
Ma qui non stiamo parlando di quel silenzio, quello fisico.
Parliamo, anzi scriviamo, dell'assenza di suoni che vengono da dentro.
Quando il rumore di fondo, i mormorii, le grida, le cacofonie, le singole note, i fruscii di ragazze ai balli, le melodie dentro di noi tacciono (e questo capita, altrochè) allora vuol dire che stiamo morendo e in molti casi siamo proprio morti.
Ma la cosa divertente è che quando hai il silenzio dentro e te ne accorgi, in realtà hai appena ricominciato a risentire i rumori: stai ascoltando e stai guarendo.
Ne consegue che il silenzio è non rendersi conto di non emettere suoni.
Il post di stasera avrebbe dovuto parlare del silenzio e invece ha già percorso un ramo laterali del delta del pensiero. Tra l'altro l'immagine del delta del pensiero, mi rimanda al broccolo, una sovrapposizione di immagini di cellule cerebrali in crescita neoplastica e un delta di fiume.
Bella visione: cupa, inquieta, ma, al contempo, leggera.
E' un ossimoro, come voler rappresentare il silenzio parlando.
Ma qui non stiamo parlando di quel silenzio, quello fisico.
Parliamo, anzi scriviamo, dell'assenza di suoni che vengono da dentro.
Quando il rumore di fondo, i mormorii, le grida, le cacofonie, le singole note, i fruscii di ragazze ai balli, le melodie dentro di noi tacciono (e questo capita, altrochè) allora vuol dire che stiamo morendo e in molti casi siamo proprio morti.
Ma la cosa divertente è che quando hai il silenzio dentro e te ne accorgi, in realtà hai appena ricominciato a risentire i rumori: stai ascoltando e stai guarendo.
Ne consegue che il silenzio è non rendersi conto di non emettere suoni.
Notte buia questa,
RispondiEliminaho declinato l'invito alla festa, voglio affrontare il silenzio.
Il silenzio è faticoso, più facile è allontanarlo, accendo la radio, la tv, parlo ed invito gente
Invece no, stasera spengo tutto, ed apprezzo lo sfogliare delle pagine,
il torpore che avvolge casa mia, la quiete dopo la tempesta frenetica che anche oggi mi
ha sbattuto a destra e a manca.
Un pò di sano ozio, mi fermo e rifletto, basta fare, basta rincorrere obiettivi.
Silenzio, bella cosa, lo apprezzi ma ti stanca, mi viene voglia di ascoltare
la radio, mettere su un cd dei clash o peggio, accendere la scatola,
per avere la mia dose di vuoto, inutilità, ma no cazzo! Resisto.
Ora scrivo queste righe, ma lo faccio offline, poi dovrò connettermi per postare, ma ora
resto sconnesso.
Ecco offline, obsoleto, solo, ritrovo me stesso, io sono io.
Nessuno
Il mio silenzio è pieno, non di suoni interiori o rievocati, del ricordo dei suoni uditi , ma di pensieri.
RispondiEliminaI più banali, i più profondi.
Pensieri che si intersecano con altri che si avviluppano, si accartocciano tra loro.
Producono un brusio di insetti, non danno pace.
La testa lavora, anche sul niente e produce altri pensieri.
Non sempre idee.
Non c'è mai silenzio dentro di me, né pace.
Non so se vorrei che pace ci fosse, però un po' di leggerezza sì.
O un po' di sana concretezza
a volte il silenzio è troppo assordante. i pensieri non si fermano mai anche se tutt'intorno è silenzio. quindi alla fine il silenzio, non è mai un vero silenzio.
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