Territorio

Smrt fašizmu, sloboda narodu!







mercoledì 15 settembre 2010

Caro Diario

Non so più chi mandare affanculo.

Quando ero ragazzo,  ricordo, a scuola grandi discussioni con la prof. di italiano.
Erano tempi in cui a scuola si discuteva, e, se avevi fortuna, potevi trovare l'insegnante bravo, quello che mentre insegna impara, discute, ti ascolta. Perchè i ragazzi hanno principalmente bisogno di essere ascoltati.

Poi c'erano, ovviamente, i prof. bastardi. Ricordo uno che (avevo 15 anni) mi definì "feccia della società" perchè
portavo i capelli lunghi e avevo l'eskimo (l'eskimo!!!! è passata un'era geologica).
Ne ricordo un'altro che non mi sopportava perchè avevo una foto del Che sul diario. Mi irrideva publicamente senza farsi problemi e io pubblicamente me ne fregavo di lui e delle sue sparate (però me le ricordo ancora).

Adulti di 40 anni che se la prendono con ragazzini di 15. Adulti incapaci di essere adulti. Adulti mediocri che soffocano chi è meno mediocre di loro. Adulti espressione di una società provinciale, piccolo borghese, che non accetta diversità di vedute (ma poi a 15 anni che vedutie si possono avere? quelle di un quindicenne...)

Ad ogni modo, per tornare al vaffanculo iniziale, in una di quelle discussioni io sostenevo che l'uomo, inteso come essere umano, è intrinsecamente buono e viene sviato dal suo naturale cammino dalla cultura in cui si trova a crescere. La prof. sosteneva che l'uomo, inteso come essere umano, è fondamentalmente egoista e la sovrastruttura della società e della cultura, serve a permetterne la sopravvivenza in forma gregaria.

Banalizzo, ma insomma il succo della discussione era questo.

All' epoca, mi arrabbiavo, perchè sostenevo che non aveva il diritto di togliere la speranza e la voglia di correre ad un ragazzo che, anzi avrebbe dovuto appoggiare e incoraggiare.
A distanza di una vita, non so dire se per me sia stato meglio o peggio. E' stato così, e di certo la prof. è stata se stessa e io sono diventato quello che dovevo diventare e ne ho un ricordo positivo.

Adesso la penso come lei (ho l'età che aveva lei allora) e ciononostante ancora non riesco a rassegnarmi che le persone siano così avide, grette, meschine, mediocri, egoiste, ipocrite, carogne, PIGRE.
Mi ci metto anche io in mezzo, non è che mi nasconda o mi ritenga migliore.
Bugia, non è vero, mi ritengo migliore, ma so che ci casco anche io in certe categorie a volte.

Va bene, allora, tornando al vaffanculo iniziale, per la seconda volta, voglio mandare affanculo quelli che stanno smantellando le forme di convivenza civile che sono state costruite in tanti anni e con grandi sacrifici e battaglie delle persone (non della gente, non degli elettori, delle persone) per sostituirla con la barbarie della legge del più forte.

Voglio mandare affanculo gli adulti che non sanno ascoltare i ragazzi, non sanno imparare da loro.
Che non sanno proporre altro che il vuoto mentale e culturale e modelli, di carta, e, di carta, veline.
Che credono di avere la verità in tasca, nè un dubbio li sfiora.
Adulti arricchiti troppo in fretta, senza aver sfogliato un libro, mai, in vita.

Bambini con il volante in mano e l'automobile in corsa.

E, terzo vaffanculo, stasera son un po' meno incazzato di ieri, però, Malo, un gran vaffanculo lo mando anche a te.

2 commenti:

  1. Filastrocca del bene perduto

    Ho perso il mio fischietto
    Non posso più fischiare
    Sono molto arrabbiato
    Non so più cosa fare
    Era lungo, bellissimo
    Lucido, verde e blu
    Era mio, mio tantissimo
    E ora non c'è più
    Io ci chiamavo il mondo
    E ora il mondo non viene
    Ho perso il mio fischietto
    Che fischiava così bene

    B. Tognolini da Rime di rabbia

    A tutti i fischietti che abbiamo perso

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  2. è esattamente così. Da qualche tempo ho spento la tv per coltivare meglio la mia rabbia. Rivoglio il mio fischietto che non ho perso, mi è stato rubato.

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