Pensiamo al tempo come ad un nastro trasportatore che ci trasla da un luogo (situazione) all'altro.
Possiamo anche spingerci a pensare che i ltempo sta fermo mentre noi ci muoviamo attraverso di esso.
Il risultato non cambia (come quando parte il treno e ci sembra che si muova il binario).
Ma se pensassimo invece che ogni momento, ogni secondo o millesimo di secondo o frazione infinita di tempo (chè infiniti sono i punti di ogni intervallo del tempo), moriamo e rinasciamo, convinti di essere la stessa persona (di prima) che invece è morta infinite volte prima che noi nascessimo, e, accetato il postulato, ne derivasse che delle nostre infinite vite, ognuna durasse un nulla e la somma degli infiniti nulla costituisse la nostra vita, ossia quella dell'entità che crediamo di essere......ehehehe mi sono perso anche io :D
Dice: "col tempo la furia si placa, adattati, non resistere"
Adattarsi a cosa? L'unica forma di sopravvivenza degli infiniti me è la disobbedienza ostinata.
Voglio conoscere e sapere per costruire su basi solide, scientifiche, contestabili e verificabili, la mia anarchia personale. Anche se non serve a nessuno.
La radicalità è inevitabile.
venerdì 7 gennaio 2011
Inevitabile
Pubblicato da
G3RT
alle
15:26
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http://www.youtube.com/watch?v=SyMdvi76rPk&feature=related
RispondiEliminaEsco dal seminato, scusa g3rt.
ds
Ho visto un uomo scalare
RispondiEliminala parete verticale, alta, sopra di lui
la cima lontana, troppo.
L' ho visto cadere,
la fune tendersi ad evitare l' impatto.
L' ho visto riflettere
e poi ricominciare da dove aveva lasciato,
anzi no, da un pò più sotto.
L' ho visto interstardito
altri avevano scelto una via più semplice
oppure più rapida, lui no.
L'ho visto più vecchio di me
l'esperienza nulla valeva di fronte
ad altre cadute.
L'ho visto desiderare
l'appiglio giusto, il colpo di reni e
l'ultima pietra.
Non l'ho visto mollare.
Nessuno