Territorio

Smrt fašizmu, sloboda narodu!







mercoledì 26 dicembre 2012

Fascisti di merda

Mio nonno fu preso a Gorizia nel 43.

Gli dissero che lo avrebbero riportato a casa e lui salì sul treno.
Si ritrovò a Danzica, in Polonia, in campo di concentramento.

Non parlava quasi mai di quel periodo.

Mi raccontò delle patate rubate nei campi di notte
e bollite con i fili elettrici immersi in secchi d'acqua,
di quando lo scoprirono al rientro dalla razzia
e in ginocchio chiese pietà con la pistola puntata alla testa,
della volta che cadde in una forra fuggendo
e si aggrappò ai rovi con tutte le sue forze
(e giuro che ripensando al dolore delle spine piantate nelle mani, rideva),
di come partì a piedi con altri compagni,
alla fine della guerra,
per tornare a casa.

Dal mar Baltico a piedi con cinque compagni.

Quando si imbatterono in uno zuccherificio bombardato,
si riempirono la pancia a più non posso.

Si addormentarono e quando lui si svegliò,
la lingua gonfia e una sete terribile,
era l'unico vivo.

Mi raccontò  di un camion su cui non volle salire,
e di come vide i cadaveri di coloro che erano invece montati
sul cassone.

Tornò a casa per trovare la moglie e una figlia morte di tifo.
Gli rimaneva una figlia piccola.

Non era il mio nonno vero.

Sposò sua cognata vedova con quattro figli piccoli:
la madre di mia madre,

Di due famiglie disastrate, ne fecero una.

Adesso che lui non c'è più,
sento il bisogno di lasciare una testimonianza
del suo passaggio su questa terra.

Si chiamava Egidio.
Era mio nonno.
 

10 commenti:

  1. Ho già letto di Egidio su questo blog, un bellissimo post in cui passato e presente si accavallavano. Il fatto che non fosse il tuo nonno naturale è irrilevante, dato che tu lo senti come tale e ha lasciato segni indelebili dentro di te e dei ricordi che rivivono sempre.
    Nell'immagine di lui aggrappato a quei rovi, io vedo l'intensità con cui si è aggrappato alla vita. Forte tuo nonno.

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    1. Tutto quello che scrivo è riduttivo, ma mi fa piacere condividere il suo nome con chi passa di qua.

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  2. Sono queste le persone che dobbiamo ricordare con gli altri per farle vivere il più a lungo possibile.
    Di loro non parlano i libri di Storia, sta a noi riconoscerli come la storia che vogliamo avere.
    Il tuo ricordare, accompagnato dal sentimento dell'amore, ci rende più sicuri su quali impronte vale la pena mettere il nostro piede e ci fa vergognare per tutte le volte che non siamo stati capaci di fare altrettanto.

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    1. concordo. però anche lui aveva i suoi momenti bui. impronte ove non mettere i piedi...

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  3. Forteee Egidio!!!ma secondo me a sapersi su un blog si incazzerebbe....

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  4. Ok. Passi per onesta' affettiva....;)...

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    1. vedi che non sei il cinico che vuoi far credere? :P

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  5. Ho detto passi e non e' cinismo ma oculata attivazione intellettiva....

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