il problema è che gli scemi ci sono ovunque.la merda è che vengono chiamati facinorosi di sinistra da tutte le tv.perchè fa comodo chiamarli così. In realtà sono giovani/studenti e qualche infiltrato che manifestano la propria insoddisfazione, alcuni in modo tranquillo, alcuni no. Però a differenza di 30 anni fa non gliene frega un cazzo a nessuno della politica o a pochissimi. Sono /siamo solo incazzati. Perchè non siamo ascoltati, nè valorizzati,perchè ci chiedono di lavorare (se siamo fortunati) a 500/600/700 euro al mese, perchè la classe dirigente italiana di 50-60 enni ti dice con la faccia da culo che dobbiamo fare la gavetta, tra i 25 anni e i 35. Ma quando cazzo cresceremo se potremmo decidere qualcosa anche della nostra vita se ci va bene dopo i 35? e poi ci chiamano bamboccioni??? ma vaffanculo. Una cosa bella l'ha detta Bersani ieri. Ha detto "Berlusconi ma lei lo sa che la gente è senza lavoro e non arriva a fine mese?". Nessuno della destra si è preso la briga durante gli interventi di rispondere a questa cosa. Perchè non gliene frega un cazzo. Ecco perchè la gente, i giovani protestano.Tutto qui. Solo che nessuno ci chiama giovani laureati incazzati ma facinorosi di sinistra.
Ovviamente no, ma il post voleva sottolineare due cose. 1. Se io vado a manifestare pacificamente, è mio diritto farlo. E' uno dei diritti che ho come cittadino. Ne ho anche altri come, ad esempio, diritto di voto, diritto ad un lavoro (cito dalla costituzione italiana "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto") , diritto alla salute, diritto alla sicurezza. Chi tutela i miei diritti? Lo stato. Come lo fa?Con i mezzi messi a disposizione dalla legge. E il mio diritto alla sicurezza come lo tutela lo stato? Dipende: in alcuni casi utilizzando le forze di sicurezza o dell'ordine. Quindi se io vado pacificamente ad una manifestazione (è mio diritto), le forze dell'ordine sono lì per garantire anche la mia sicurezza (è mio diritto). Se fossi stato a Roma, questo mio diritto non sarebbe stato tutelato, indipendentemente dal fatto che il tizio in giacca chiara sia o meno uno studente incazzato. 2. Siccome viviamo in uno stato che (vedi foto sopra del 1977) ha utilizzato poliziotti armati vestiti come manifestanti che poi i giornali spacciavano per "facinorosi" e siccome i black blocks hanno agito spesso indistrubati (vedi Genova 2001) i sospetti che anche questa volta sia successo qualcosa del genere è naturale.
Lettera a mio figlio (sulle barricate) (Il mea culpa di un padre nell’era di B.) di Nicolò Carnimeo
Mio figlio oggi è sulle barricate. Protesta per strada come io (figlio del ’68) non ho avuto mai il coraggio di fare. Lo guardo per la prima volta con occhi nuovi e mi rendo conto che mettendolo al mondo gli ho promesso una vita che non potevo mantenere a queste condizioni, gli ho venduto una illusione, mentre azzannavo gli ultimi scampoli di “polpa”.Volevo fargli credere che questa vita fosse facile, in modo che non si accorgesse del mondo reale, di istituzioni (di cui io faccio parte) sgonfie, di una chiesa non più punto di riferimento per molti, di sindacati che non rappresentano più nulla tranne che se stessi, di una politica monca parodia del potere e di questa società che ho contribuito a creare. Credevo che dimostrargli il mio amore fosse offrirgli “tutto e subito”, che muovendo qualche pedina avrei potuto semplificargli il cammino (senza lasciargli la gioia di fare le sue conquiste), volevo fargli credere, come ho creduto io, nel grande sogno italiano, nei milioni di posti di lavoro, ho lasciato che svendesse i suoi sentimenti più intimi in Tv, barattandoli con un attimo di notorietà. Così, ora lo confesso, l’ho venduto, lasciandolo cadere in un baratro vuoto senza che se ne potesse rendere conto. Io volevo solo non farlo “sbagliare” (così mi giustificavo) volevo piegasse la testa così come ho fatto io per un briciolo di effimera sicurezza, e non mi rendevo conto di non lasciargli alcuna scelta. Ma adesso mio figlio è sulle barricate. Nonostante ciò che gli ho fatto ha acquisito consapevolezza. Ed è vivo. E io mi sento vivo con lui, forse per la prima volta. Come se si fosse svegliato da un brutto sogno ha cambiato la scala delle priorità e dei valori e insegue le cose vere, non può sbagliare perché sono tutte quelle che non si possono comprare né barattare e che si possiedono solo nel momento in cui si donano. Vivi e lotta figliolo mio! Conquistati il posto che meriti in questo mondo, strappalo ai vecchi che se lo tengono stretto con i denti. E anche se sei stanco, e forse, con gli occhi gonfi per i lacrimogeni rileggi le parole che ti dedico, le parole che Kipling dedicò a suo figlio cento anni fa e troverai nuova forza. Questa può essere la mia unica tardiva eredità.
Non mi ricordo chi disse : "la storia viene scritta sempre da quelli di dopo". A comodo loro. Purtroppo! Il potestatario è stato sempre considerato un scomodo pericoloso, delinquente, terrorista, teppista, ignorante
Studente vigliaco e ignorante, secondo La Russa - AnnoZero
Cecoslovacchia 1939, Europa 1968, Grecia 1973, Tien'anmen 1989, Bucarest 1989, Genova 2001, Athene 2010, Roma , e tanti altri luoghi: studenti insieme agli operai e minatori!!! che non li ascolta NESSUNO non li fa parlare NESSUNO.
Commento banale ma ricordo sentirmi dire: quando escono in strada studenti e minatori,la fame(nel largo senso) è nera.
il problema è che gli scemi ci sono ovunque.la merda è che vengono chiamati facinorosi di sinistra da tutte le tv.perchè fa comodo chiamarli così.
RispondiEliminaIn realtà sono giovani/studenti e qualche infiltrato che manifestano la propria insoddisfazione, alcuni in modo tranquillo, alcuni no. Però a differenza di 30 anni fa non gliene frega un cazzo a nessuno della politica o a pochissimi. Sono /siamo solo incazzati.
Perchè non siamo ascoltati, nè valorizzati,perchè ci chiedono di lavorare (se siamo fortunati) a 500/600/700 euro al mese, perchè la classe dirigente italiana di 50-60 enni ti dice con la faccia da culo che dobbiamo fare la gavetta, tra i 25 anni e i 35. Ma quando cazzo cresceremo se potremmo decidere qualcosa anche della nostra vita se ci va bene dopo i 35?
e poi ci chiamano bamboccioni???
ma vaffanculo.
Una cosa bella l'ha detta Bersani ieri. Ha detto "Berlusconi ma lei lo sa che la gente è senza lavoro e non arriva a fine mese?".
Nessuno della destra si è preso la briga durante gli interventi di rispondere a questa cosa. Perchè non gliene frega un cazzo. Ecco perchè la gente, i giovani protestano.Tutto qui.
Solo che nessuno ci chiama giovani laureati incazzati ma facinorosi di sinistra.
Siete sicuri che quelli con la pistola in pugno siano giovani studenti incazzati?
RispondiEliminaOvviamente no, ma il post voleva sottolineare due cose.
RispondiElimina1. Se io vado a manifestare pacificamente, è mio diritto farlo. E' uno dei diritti che ho come cittadino. Ne ho anche altri come, ad esempio, diritto di voto, diritto ad un lavoro (cito dalla costituzione italiana "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto") , diritto alla salute, diritto alla sicurezza.
Chi tutela i miei diritti? Lo stato.
Come lo fa?Con i mezzi messi a disposizione dalla legge.
E il mio diritto alla sicurezza come lo tutela lo stato? Dipende: in alcuni casi utilizzando le forze di sicurezza o dell'ordine.
Quindi se io vado pacificamente ad una manifestazione (è mio diritto), le forze dell'ordine sono lì per garantire anche la mia sicurezza (è mio diritto).
Se fossi stato a Roma, questo mio diritto non sarebbe stato tutelato, indipendentemente dal fatto che il tizio in giacca chiara sia o meno uno studente incazzato.
2. Siccome viviamo in uno stato che (vedi foto sopra del 1977) ha utilizzato poliziotti armati vestiti come manifestanti che poi i giornali spacciavano per "facinorosi" e siccome i black blocks hanno agito spesso indistrubati (vedi Genova 2001) i sospetti che anche questa volta sia successo qualcosa del genere è naturale.
Lettera a mio figlio (sulle barricate)
RispondiElimina(Il mea culpa di un padre nell’era di B.)
di Nicolò Carnimeo
Mio figlio oggi è sulle barricate. Protesta per strada come io (figlio del ’68) non ho avuto mai il coraggio di fare. Lo guardo per la prima volta con occhi nuovi e mi rendo conto che mettendolo al mondo gli ho promesso una vita che non potevo mantenere a queste condizioni, gli ho venduto una illusione, mentre azzannavo gli ultimi scampoli di “polpa”.Volevo fargli credere che questa vita fosse facile, in modo che non si accorgesse del mondo reale, di istituzioni (di cui io faccio parte) sgonfie, di una chiesa non più punto di riferimento per molti, di sindacati che non rappresentano più nulla tranne che se stessi, di una politica monca parodia del potere e di questa società che ho contribuito a creare. Credevo che dimostrargli il mio amore fosse offrirgli “tutto e subito”, che muovendo qualche pedina avrei potuto semplificargli il cammino (senza lasciargli la gioia di fare le sue conquiste), volevo fargli credere, come ho creduto io, nel grande sogno italiano, nei milioni di posti di lavoro, ho lasciato che svendesse i suoi sentimenti più intimi in Tv, barattandoli con un attimo di notorietà. Così, ora lo confesso, l’ho venduto, lasciandolo cadere in un baratro vuoto senza che se ne potesse rendere conto. Io volevo solo non farlo “sbagliare” (così mi giustificavo) volevo piegasse la testa così come ho fatto io per un briciolo di effimera sicurezza, e non mi rendevo conto di non lasciargli alcuna scelta. Ma adesso mio figlio è sulle barricate. Nonostante ciò che gli ho fatto ha acquisito consapevolezza. Ed è vivo. E io mi sento vivo con lui, forse per la prima volta. Come se si fosse svegliato da un brutto sogno ha cambiato la scala delle priorità e dei valori e insegue le cose vere, non può sbagliare perché sono tutte quelle che non si possono comprare né barattare e che si possiedono solo nel momento in cui si donano. Vivi e lotta figliolo mio! Conquistati il posto che meriti in questo mondo, strappalo ai vecchi che se lo tengono stretto con i denti. E anche se sei stanco, e forse, con gli occhi gonfi per i lacrimogeni rileggi le parole che ti dedico, le parole che Kipling dedicò a suo figlio cento anni fa e troverai nuova forza. Questa può essere la mia unica tardiva eredità.
Non mi ricordo chi disse : "la storia viene scritta sempre da quelli di dopo".
RispondiEliminaA comodo loro.
Purtroppo!
Il potestatario è stato sempre considerato un scomodo pericoloso, delinquente, terrorista, teppista, ignorante
Studente vigliaco e ignorante, secondo La Russa - AnnoZero
http://www.lastampa.it/multimedia/multimedia.asp?IDmsezione=9&IDalbum=33452&tipo=VIDEO
Cecoslovacchia 1939, Europa 1968, Grecia 1973, Tien'anmen 1989, Bucarest 1989, Genova 2001, Athene 2010, Roma , e tanti altri luoghi:
studenti insieme agli operai e minatori!!! che
non li ascolta NESSUNO
non li fa parlare NESSUNO.
Commento banale ma ricordo sentirmi dire:
quando escono in strada studenti e minatori,la fame(nel largo senso) è nera.